Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Come "Giu' Le Mani dai Gatti" un altro documentario Netflix su un uomo pericoloso da non dimenticare: il "mostro" Simon Leviev, truffatore vero e proprio. Due ore purtroppo ripetitive, le donne si sono fatte abbindolare in modo ingenuo devo dire, ma quando una persona è tossica c'è poco da fare, si deve imparare a difendersi e a corazzarsi da potenziali truffe. Gli ultimi venti minuti con la "vendetta" sono la cosa migliore della visione, ma come finale lascia un po' l'amaro in bocca (del resto la vita è così e penso che non hanno romanzato più di tanto).
Uno porebbe dire che dopotutto è un truffatore meschino e perfido, ma che in fondo nnon uccide le persone. Però centinaia di donne truffate (non so se sono centinaia, ma il numero sicuramente è alto) a cui sono state rovinate le vite può essere anche peggio di un omicidio. Il ritmo di questo documentario è serrato come una buona inchiesta giornalistica, anche se forse mancano quelle domande fondamentali che forse dovevano essere più approfondite. Qui sono presenti tre donne che sono state truffate. Tre donne piuttosto attraenti. Ma a cosa serve un'applicazione come Tinder (il documentario ovviamente non criminalizza il network, sia chiaro), quando queste tre donne potrebbe avere file di uomini sotto casa? Aldilà della battuta, la mia mancanza di empatia con le vittime è data da questa pigrizia indotta dai social (Io sono tradizionalista, per fortuna). Ci si ferma di fronte all'apparenza e non si va oltre. I social come Tinder, ma possono essere altri, sono luoghi virtuali in cui si può creare una sorta di terra delle opportunità anche per un uomo con una faccia da mezzasega come il truffatore in questione, un'evoluzione moderna della nostra Wanna Marchi che utilizza il classico schema Ponzi: semplice, efficace ma dai piedi d'argilla, anche per merito dei social, questo va dato atto.
Uno schema Ponzi particolarment'efficace con chiunque sia stato rimbambito da Disneyworld: non è sorprendente, non c'entra Tinder e non è esclusivo delle donne.
Documentario sulla storia pazzesca di un truffatore professionista che sfruttava Tinder per circuire ragazze ignare e un po' ingenue. Nulla di particolarmente innovativo, ma il ritmo è serrato ed ho trovato estremamente interessante questa finestra su un uomo totalmente anaffettivo e privo di scrupoli. Praticamente un vampiro affettivo.
Purtroppo non è affascinante e potente come l'altro documentario prodotto dalla regista Morris, "Don't f**k with Cats" (capolavoro indiscusso con un'infinità di spunti di riflessione sulla nostra caotica realtà contemporanea). La storia l'abbiamo già letta mille altre volte e Tinder è solo un pretesto (nemmeno poi tanto approfondito, solo all'inizio se ne parla) per suscitare curiosità.
L'aspetto più interessante non riguarda nemmeno il ricercato, ma le ragazze truffate, tutte desiderose di avere quel ragazzo, non perché effettivamente innamorate, ma perché Simon poteva rappresentare uno status symbol vero e proprio. Un aspetto interessante ma che non basta a reggere due ore di moscio documentario.