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Tedioso, scostante e banale. Con consueta storiella d'amore annessa. Ennesimo filmetto figlio del periodo Reaganiano di allora, non a caso, in una delle scene viene suonato l'inno americano.
Thriller/noir curioso ma incolore. Figgis ha uno stile narrativo interessante e sa ricreare abbastanza bene atmosfera ed attese nello spettatore (la colonna sonora jazz in questo gioca un ruolo fondamentale); peccato che nella prima ora ci sia troppa carne al fuoco, e che a seguire gli sviluppi siano deboli e molto poco appassionanti. I personaggi poi non sono caratterizzati bene, e il finale ti lascia con il classico "tutto qui?". Gli attori se la cavano, ma non lasciano il segno come da altre parti.
Si lascia guardare, ma sa tanto di occasione mancata.
Figgis continua ad incantare con le sue fumose e notturne atmosfere metropolitane e le avvolgenti musiche blues, dirigendo oltretutto un cast da urlo che assicura lo spettacolo. Ma la storia ha il fiato cortissimo e le probabilità di appassionarsi alle disavventure di Bean rasentano lo zero. Tanto fumo e poco arrosto, ma dall'indubbia forza suggestiva.