terremoto (1974)

I primi mesi del 1974 videro uscire quasi in contemporanea questo film di Robson e L'INFERNO DI CRISTALLO, segno evidente che il genere catastrofico attirasse molta gente in sala.
Nonostante l'oscar (speciale) vinto, gli effetti speciali non mi sono sembrati eccezionali, neanche per il 1974, ma nel complesso TERREMOTO riesce a essere interessante e coinvolgente in maniera discreta, intrattenendo senza annoiare e offrendo momenti di tensione palpabile.
Vero è che la trama ha troppi intrecci che non sempre vanno a buon fine, soprattutto nella caratterizzazione di alcuni personaggi e nella loro evoluzione, ma le quasi due ore di durata si dovevano riempire in qualche modo e, tutto sommato, la storia non dispiace poi tanto e riesce a scandire un ritmo e una linearità accettabile.
Nel cast di nome spicca anche il cameo di un Walter Matthau sotto mentite spoglie.

Credo che, se dovessi scrivere un normale commento, non farebbe altro che ricalcare quanto espresso dall'utente che mi ha preceduto. Mi trovo d'accordo con lui praticamente su tutto, ma in particolare sui personaggi e sugli intrecci da fiction che s'instaurano e nascono tra loro. Intrecci che, invece di approfondire la loro caratterizzazione e creare una sorta di empatia con lo spettatore, non fanno altro che renderli irritanti, almeno ai miei occhi... poi quel finale con Heston che prende quella decisione che non sto qui a specificare (tra l'altro il suo è uno dei personaggi che più mi è risultato antipatico) non credo abbia molta ragione d'essere.
Ah, aggiungiamoci pure la lunghissima, interminabile introduzione che precede la prima scossa di terremoto e il voto è presto giustificato.

Le scene del terremoto in sé non sarebbero neanche male, corredate da effetti speciali molto efficaci per i tempi; sullo sfondo della catastrofe però si intrecciano storie perlopiù noiose di varia umanità, ed i personaggi che le abitano sono talmente penosi da sconfinare nell'irritante, motivi per i quali mi è risultato impossibile appassionarmi alle loro gesta. Kennedy è il meno antipatico di tutti, Heston e la Gardner sono imbambolati più che mai.
Ridicolo cammeo di Walter Matthau nei panni di un ubriacone.

Uno dei caposaldi assoluti del catastrofico. Sinceramente sono un po' sorpreso, non mi aspettavo una media cosi' bassa. Non sara' un capolavoro, ma cavolo, il suo lavoro lo fa bene. Come non smetto mai di ripetere, in ogni film del genere che si rispetti, la prima parte, con l'introduzione ai vari personaggi (decisamente troppi), e' ridicola, prolissa ed inutile (soprattutto la parte di Heston, il piu' antipatico di tutti). Tuttavia, dal momento in cui il terremoto inizia, il film si "movimenta" di brutto, le storie si intersecano, i personaggi si intrecciano con il solo scopo di sopravvivere, e la tensione, inutile dirlo, rimane altissima per tutta la durata (soprattutto nella scena del soldato psicopatico e forse gay interpretato da Marjoe Gortner).
Non ai livelli di "Poseidon" o "Inferno Di Cristallo", ma sicuramente rilegabile alla categoria dei migliori. Quando lo vidi da ragazzino mi colpi' fortemente.

Si ricorda per il primo (notevole) effetto 'sensurround' della storia del cinema catastrofico . Il film in sè è ben poca cosa ma chi scrive costrinse i genitori a vederlo ben due volte a distanza di una settimana per la piacevole sensazione di sentire le poltrone del cinema tremare durante il 'terremoto'.
Film assolutamente imprescindibile dal suo effetto speciale, visto oggi in situazioni casalinghe può apparire ridicolo.

Sicuramente 36 anni fa quando uscì nelle sale "Terremoto" deve aver fatto un bel pò di rumore (se mi passate il pessimo gioco di parole)... credo che in quegli anni effetti speciali del genere si vedevano raramente per non dire mai. Il genere catastrofico era nel suo momento di maggior splendore come dimostrano anche "Inferno di Cristallo", "Valanga", "Città In Fiamme" ecc ecc. Quindi in questo contesto "Terremoto può tranquillamente collocarsi nei piani medio alti delle classifiche... purtroppo però sono passati come detto 36 anni ed il mio voto deve per forza di cose essere consono ai giorni nostri; ecco allora che la pellicola di Robson crolla come la Los Angeles del film... il cast è di tutto rispetto ma lo sviluppo dell'intera vicenda è approssimativo, i dialoghi, complici di un doppiaggio di serie Z, fanno pena e la prima metà del film è a dir poco soporifera (cosa non da poco visto il genere del film). Non mi sento di bocciare totalmente "Terremoto"... in fondo 36 anni fa non era un brutto film!!!

Magari al cinema questo "Terremoto" faceva la sua porca figura, ma a più di trent'anni di distanza fa solo sorridere. Solito cast di celebrità per una smargiassata acchiappasoldi debole e stereotipata, che non diverte e fa sperare che tutto crolli il prima possibile. Strano che un regista come Robson non sia riuscito a fare qualcosa di meglio.

Si caratterizza per un prima parte dove si cerca di inquadrare soggettvamente i personaggi (troppi per i miei gusti) e una seconda piu movimentata a causa del terremoto.Ebbene la prima parte (50 min) è troppo lunga per un film catastrofico.Senza dubbio.Fatti benino, visto l'epoca, i 10 minuti del terremoto.
Discreto ma non al top Heston.

Sufficiente. 6

Un cast di tutto rispetto non basta per fare una buona pellicola.Non mi ha convinto per nulla.

Decisamente meno riuscito rispetto a L'inferno di cristallo, malgrado il cast di attori di primissimo ordine. I dialoghi in effetti sono insipidi e questo è un difetto poco perdonabile visto il cast a disposizione. Si è puntato molto sull'aspetto visivo, ma ad oltre trent'anni di distanza gli effetti speciali sono invecchiati e si vede.

Un cast stellare e qualche buon caratterista (Kennedy è sempre una forza) non bastano a dare credito a quest'ennesimo film catastrofico del solitamente più ispirato Robson. Ovviamente le profezie losangeline sul futuro sismico della città hanno una loro giustificazione, ma qui tutto si perde in una serie di storie intrecciate come soap-operas con lo sfondo delle macerie.
Non proprio da augurare ai produttori di finirci sotto, ma poco ci manca