the banshee chapter - i files segreti della cia (2013)

Film di serie zeta, roba da cinesasti della domenica..
Mannaggia a me che ci sono cascato!!

All'inizio sembrerebbe l'ennesimo mokumentary e invece si immerge subito in un clima cupo e malsano dove, complici anche gli adeguatissimi effetti sonori, non sai mai da che parte può piombarti addosso l'orrore. Magari la sceneggiatura (che strizza l'occhio agli incubi di H.P. Lovecraft) non è del tutto realizzata ma l'atmosfera non viene mai meno e riesce a tenere in tensione fino all'ultimo facendo fare più di un salto sulla sedia. Buona anche la recitazione degli attori che riescono a trasmettere quel pizzico di angoscia in più. Terrorizzante l'inquadratura finale.

Carino, sì, con vari spunti molto inquietanti, però tanto, troppo pasticciato e ingenuo, perde spesso la sua carica horror e alla fine, almeno per me, si è perso tra i tanti film simili.

Film niente male ma che con qualche accorgimento in più sarebbe stato davvero ottimo (si aggancia a personaggi realmente esistiti come "lo scrittore drogato" personaggio ben riuscito anche qui nel film). Un horror con ottime idee di sceneggiatura ma sviluppato solo discretamente in alcuni punti, buon cast ed atmosfera. Le scene propriamente horror si alternano fra molto buone ad altre appena sufficienti, che non giustifico per via del budget visto che quando volevano mascheravano il tutto abbastanza bene. Credo che nelle mani di un regista più esperto si potesse fare davvero qualcosa di coinvolgente ed abbastanza originale nel panorama horror,ma ripeto che comunque il film nel complesso mi è piaciuto .

Purtroppo non sempre mi documento a dovere quando decido di visionare un film, quindi mi capita spesso di imbattermi in qualche pellicola horror americana che si appoggia al concetto del "Found footage" tanto ricercato oggi....e personalmente preferirei evitare queste produzioni a meno che non siano rinomate per il discostamento dai soliti clichè.....
Sfortunatamente sono cascato nuovamente nella trappola del già visto, "Banshee chapter" si dimostra un found footage stereotipatissimo, pieno di scene "Jump scare" con le solite e ripetitive inquadrature improvvise di presenze dal viso mostruoso e spettrale e con le solite situazioni dove il o la protagonista si ritrovano a camminare per dei corridoi bui e desolati di qualche struttura abbandonata che custodisce chissà quale oscuro segreto...
La cosa di questo film che davvero mi ha fatto saltare i nervi è che cercava addirittura di voler far credere allo spettatore di star visionando qualcosa di mai visto prima, prendendo per i fondelli più del dovuto visto che in realtà non è assolutamente così......
Che pippa, so quasi tutti uguali......mi hanno rotto le palline....

N.B. Sono addirittura arrivati a chiamarci Ted Levine?....pensa un pò che spreco.....

Film dal buon potenziale basato sull'opera "From Beyhond" di Lovecraft, ma che pecca di recitazioni mediocri, anche se un paio di scene di tensione ci sono.
Finale troppo confusionario.

E' incredibile come anche questo horror, seppur con una trama abbastanza originale, assomigli a tutti gli altri partoriti negli anni recenti.
Sembrano fatti con lo stampino, soliti cliché e spaventi causati da picchi di volume. Robetta.

Tutto sommato piacevole. Non mancano i momenti di suspense e la storia risulta piuttosto inquietante.
Sarebbe potuto essere molto molto meglio con qualche accortezza, ciononostante è un buon horror.

Sinceramente questo horror diretto da Blair Erickson mi è abbastanza piaciuto,mi aspettavo il classico found footage ed invece mi sono trovato davanti ad un normalissimo horror che per sviluppare la trama utilizza anche dei (finti) filmati che mostrano inquietanti esperimenti e roba simile.....
Blair Erickson al suo primo film si dimostra abbastanza capace riuscendo a gestire ed a mantenere abbastanza elevato il ritmo per gran parte della durata del film e riuscendo ad assicurare un paio di buoni spaventi allo spettatore.
La trama in generale proprio grazie alla bravura del regista si lascia seguire senza troppi problemi,non è particolarmente coinvolgente,ma riesce ugualmente a risultare abbastanza interessante e piacevole da seguire.
Ho trovato invece parecchio tirato via il finale.
Molto buone le ambientazioni oscure e claustrofobiche.
Convincente la recitazione,discretoccio l'aspetto tecnico.
Un filmetto tutto sommato guardabile,non esaltante ma godibile,consigliato all'amante del genere.

Pesante, insignificante e inconcludente. Bocciato in pieno...quanta robaccia che viene distribuita.

Sinceramente la cosa che mi ha convinto di più , oltre la storia ben costruita e originale è stata l'atmosfera veramente cupa, buia ed inquietante, con ambientazioni caratteristiche.
La tecnica mescola insieme vari stili dal mockumentary al più classico film horror, con parti tendenti al lato fantascientifico della pellicola, il che non guasta mai, purtroppo regna un po di confusione per i vari temi trattati ed alla fine hai un senso di vuoto causato da alcuni buchi nella sceneggiatura come ad esempio:

SPOILER
Per me è un film da premiare, con pochi passaggi a vuoto, con alcuni spaventi ben fatti e con un'atmosfera che molti film horror dovrebbero avere, il fatto che poi il governo all'epoca condusse realmente esperimenti ad ignari cittadini li fa acquisire ancor più valore.

Sa un po' di occasione sprecata "The Banshee Chapter". Pesa l'inesperienza di un regista che vorrebbe spaccare il mondo ma finisce con l'ingarbugliarsi con le sue mani. Erickson maneggia bene atmosfere e silenzi, momenti d'attesa e indispensabili salti sulla poltrona - tra l'altro offerti con parsimonia ed oculatezza- eppure di fondo mostra confusione, originata da una sceneggiatura articolata su più livelli ma non sempre sviluppata a dovere.
Dispiace, visto che il tema di base è di quelli intriganti: Lovecraft incontra esperimenti governativi riguardanti una droga in grado, tramite la stimolazione della ghiandola pineale, di aprire porte su nuove dimensioni in cui vivono entità non certo benevole.
Tra l'altro la sostanza in questione chiamata in gergo tecnico dimetiltriptamina esiste realmente. Come sono reali i test risalenti agli anni '60 effettuati su cittadini ignari, tanto che Bill Clinton in apertura del film porge le sue scuse parlando del famigerato progetto MKUltra.
Lo spunto è quindi di quelli eccellenti e se vi è venuto in mente il racconto breve "Dall'ignoto" del solitario di Providence, già portato al cinema da Stuart Gordon nel pregevole "From Beyond", avete fatto centro.
La voglia di strafare è facilmente desumibile anche dal guazzabuglio formale in cui mockumentary e regia tradizionale si fondono, mezzi per narrare con stili diversi l'indagine di una ragazza decisa a vederci chiaro riguardo la misteriosa scomparsa del suo migliore amico.
Ruba la scena, oltre la bellezza della protagonista (la svedese Katia Winter.),Tedd Levine, dai più ricordato per l'interpretazione di Buffalo Bill ne "Il silenzio degli innocenti" e qui impegnato nei panni di uno scrittore strafatto e sopra le righe chiaramente ispirato al mitico Hunter S. Thompson. Il finale piuttosto debole compromette ancora di più il lavoro di Erickson. La pellicola è passabile, ma con uno script all'altezza (meno ghirigori complottistici e qualche spavento in più) sarebbe stato ancor più interessante.

Interessante film che se sarebbe completamente farina del sacco del regista arriverebbe ad un giudizio pure più elevato.
Nonostante a volte tenda a piacersi un po' troppo, Blair Erickson riesce a creare un discreto interesse per le vicende raccontate, infilando pure qualche guizzo a tradimento che quantomeno impedisce di addormentarsi in quei pochi momenti di stallo.
Sufficiente.

Trama flessibilissima, intreccio un po' ridicolo, soliti trucchetti da filmetti horror americani di serie B figli del mockumentary.
La cosa bella che cerca di salvare il film è quel suo stile da mockumentary quando in realtà non lo è. Questo, un minimo di tensione che riesce a mantenersi nonostante i difetti e il personaggio del vecchio uscito dalla beat generation mantengono il tutto discretamente interessante.
La sensazione comunque è che il film annaspi nel tentativo di non affogare senza troppo successo.

Non è male questo The Banshee chapter. Film che poteva essere migliore, a cui certo non mancano difetti, secondo me dovuti al voler strafare tipico degli esordienti (se non sbaglio Erickson è un esordiente). Il difetto maggiore è la poca ascittezza della pellicola, dalla cifra stilistica indefinita (mockumentary, found footage, anche classica) e dalla sceneggiatura troppo complessa che ha come base d'appoggio il From Beyond di Lovecraft con le teorie complottiste.
Però qualche buona freccia al suo arco c'è. Innanzitutto la storia che riesce a mantenere alto l'interesse e la curiosità per tutto il film. In poche parole la voglia di vedere come va a finire. Inoltre la capacità di Erickson di riuscire a creare un'atmosfera terrorizzante e paurosa agendo bene in sottrazione, non mostrando la minaccia ma abusando qualche volta di troppo del classico salto dalla sedia. Lovecraft è uno scrittore ostico da portare sul grande schermo, pochi sono riusciti a farlo (Stuart Gordon e soprattutto John Carpenter), Erickson diciamo che almeno a tratti c'è riuscito.

Mi discosto nettamente dagli altri due commenti perchè secondo me THE BANSHEE CHAPTER ha pochissima capacità tensiva che possa in qualche modo instillare inquietudine o paura nello spettatore.
Seppure le ambientazioni buie e claustrofobiche di alcuni segmenti del film riescono ad essere sufficientemente ansiogene, e se anche il tema trattato prende spunto da fatti reali, il livello del coinvolgimento è piuttosto blando, non riuscendo nello scopo prefissato. Se a questo ci aggiungiamo la poca originalità dello sviluppo del film in stile documentario, il ritmo non sempre all'altezza e soprattutto (per quanto mi riguarda) la poca chiarezza del finale e delle spiegazioni che ci propone, si può dire con una certa fermezza che questo prodotto non sembra poter competere con altri film del genere, attestandosi su livelli non sufficienti...quanto meno dal punto di vista del brivido.

Film in cui prevale l'horror..ma che ha anche strascichi di fantascienza e mistery..seppur sempre rivisti in chiave horrorifica. Tutto sommato è un buon film..concordo col precedente commento dove si parla di spauracchi un po' telefonati ma tuttavia riescono ad essere comunque efficaci..e cosa da non sottovalutare qui una minima spiegazione delle vicende viene data..a differenza di pellicole similari. Insomma nel complesso non m'è dispiaciuto affatto..è un film che ti coinvolge abbastanza e che si segue bene sino alla fine visto che dura poco meno di 90 minuti.

Ma guarda tu...pochi giorni fa ho visto "From beyond" di Steward Gordon e senza saperlo salta fuori che pure questo film, alla fine, è una rivisitazione del racconto di Lovecraft solo che questa volta non è uno strano macchinario ad indurre la visione-contatto con creature di un altro mondo ma bensì una droga psichedelica alquanto trascendentale.
Mi sono andato ad informare ed in effetti questa Dimetiltriptamina esiste ed ha effetti documentati e sperimentati davvero sbalorditivi con comuni visioni di entità sconosciute accompagnate da fischi ad alta frequenza...e guarda caso questa sostanza viene prodotta dalla ghiandola "pineale umana"!
Mettiamola così...anche se il film fosse una porcata questi argomenti sono così intriganti/inquietanti da indurre un interesse incondizionato nello spettatore dalla mente aperta.

La trama scritta su Filmscoop è errata perché in realtà è questa:
Un ragazzo assume una droga introvabile e sconosciuta, la DMT per l'appunto, con cui il Governo U.S.A. effettuava esperimenti negli anni 60...la reazione è filmata da un suo amico ma dopo non molto tempo cominciano a sentirsi delle strane trasmissioni radio nell'abitazione.
Il ragazzo che ha assunto la sostanza scompare, il suo amico viene accusato ma dopo non molto tempo scompare anch'esso...una giornalista (che è anche legata sentimentalmente a quello che ha provato la droga) raccoglie documentazioni top secret degli esperimenti condotti dalla CIA e prova a risolvere il caso grazie all'aiuto di uno scrittore, alquanto hippie, che conosce questa droga.

La regia abbina scene girate in stile mockuhorror, con tanto di filmati d'archivio in B/N, a riprese canoniche ma che comunque hanno uno stile abbastanza "amatoriale"...questo mix è interessante ma a mio avviso i filmati sono buttati senza una vera logica, ma bisogna dire che sono piuttosto inquietanti e ben realizzati anche se hanno "spaventi telefonati".
Il cast non è male e abbiamo pure il bravo Ted Levine (il Buffalo Bill de "Il silenzio degli innocenti") che fa davvero la differenza e sorregge una protagonista piuttosto stereotipata.
Colonna sonora adeguata con un sonoro ricco e di atmosfera che avvolge al punto giusto ed amplifica i momenti topici.

Non è un filmone imperdibile ma qualche situazione angosciante e momenti paurosi riesce a regalarli, anche se quasi tutto ordinario...
La scena in cantina in cui lei guarda le registrazioni della camera di sicurezza mi ha messo ansia (ma io sono sensibile a questo stratagemma), pure il finale nel laboratorio regala buoni momenti.
Secondo me merita un'occhiata perché superiore alle produzioni medie.