the bunny game regia di Adam Rehmeier USA 2010
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locandina del film THE BUNNY GAME

Titolo Originale: THE BUNNY GAME

RegiaAdam Rehmeier

InterpretiRodleen Getsic, Norwood Fisher, Gregg Gilmore

Durata: h 1.16
NazionalitàUSA 2010
Generehorror
Al cinema prossimamente

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Trama del film The bunny game

Bunny è una giovane e bella prostituta che rimorchia un autista di TIR. Ma si pentirà presto della sua scelta e dovrà lottare per salvare la sua vita…

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Voto Visitatori:   5,08 / 10 (12 voti)5,08Grafico
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Voti e commenti su The bunny game, 12 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  14/11/2022 20:27:22
   6 / 10
Film estremo nel contenuto e nella forma, così sperimentale, con un bianco e nero sporco e un montaggio assurdo. Molto strano e difficile da giudicare.

Spera  @  19/03/2018 09:30:31
   5½ / 10
Un pugno nella stomaco e nessuna speranza.
Le vicende di una prostituta che tra sniffate e violenza ha un'esistenza vuota e degradata.
Il montaggio è interessante e anche la scelta di un bianco e nero sporco e di una colonna sonora black metal, che adoro, contribuiscono a rendere la vita della protagonista un vero inferno.
Detto questo il voto sarebbe stato molto più alto se il film non fosse stato così inconcludente.
In alcuni frangenti ricorda opera famose di altri registi già nominati nei commenti più sotto.
Peccato però che dopo tutta questa violenza ci sarebbe voluta una svolta liberatoria, invece niente, nemmeno il contentino.
Nessuna speranza.

Secondo me da vedere ma non per tutti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  08/08/2017 21:42:00
   5½ / 10
In The Bunny Game mi è sembrato di notare alcuni aspetti complementari dei due protagonisti. Il primo, una prostituta, si fa praticamente fare di tutto dai suoi clienti salvo poi utilizzare la droga per rimuovere o obnubilare il ricordo stesso dell'esperienza. Il secondo, il serial killer, attraverso lo stordimento della droga crea un mezzo per attingere ai ricordi delle precedenti vittime per scandire un rituale sadico ripetuto più volte.
Non ci sono violenze esplicite, semmai la violenza è legata a livello psicologico e deformata sia dalla regia, dall'ottima recitazione dei due attori, ma con un montaggio frenetico che ho trovato controproducente, nel senso che toglie potenza alle scene violente. Ripetendo il procedimento si cade nella sottolineatura e purtroppo nella noia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  21/06/2017 10:33:22
   6½ / 10
Caratterizzato da un denso bianco e nero, da una regia riecheggiante certe avanguardie di fine/inizio millennio e soprattutto da un montaggio a dir poco sincopato (i paragoni con "Tetsuo" o "964 Pinocchio" scattano facili) "The bunny game" è il resoconto dapprima delle squallide giornate di una prostituta di strada impegnata con clienti perversi, sniffate epocali e una forte alienazione metropolitana, poi potrebbe essere visto come un torture porn molto più spinto rispetto alla robetta che passa abitualmente in sala.
A sottolineare ciò, ovvero che trattasi di cinema senza compromessi, si debutta con un blowjob buono per contesti hardcore, giusto per mettere subito in chiaro la faccenda. In realtà, nel lunghissimo strazio patito dalla protagonista, rapita e legata nel retro di uno tir e sottoposta a svariate vessazioni -più psicologiche che fisiche-, si nota la volontà da parte dell'aguzzino di "ripulire" la propria vittima ma di non avere (forse) l'intezione di ucciderla. A mente fredda appare più come un programma basato sul moralismo sadico e fanatico del barbuto camionista attinente la redenzione estrema, di astinenza forzata da sostanze stupefacenti e l'affrancamento da un mondo moralmente marcio. Lasciando da parte riflessioni probabilmente poco utili a chi sopporta poco lo shock visivo, qui fomentato da un 'estetica assai esasperata, non andando oltre il (presunto) messaggio di fondo, si assiste ad una lunga sequela di umiliazioni per lo più bizzarre, raramente disturbanti, che alla lunga sortiscono un effetto tedio.
Curioso il fine catartico della pellicola, considerata tale da parte di Adam Rehmeier e dalla protagonista Rodleen Getsic, quest'ultima realmente vittima di un sequestro e decisa ad esorcizzare i fantasmi del passato al punto di collaborare alla sceneggiatura e produrre la pellicola. Il limite più grande dell'operazione sta nella durata davvero sproporzionata (nonostante gli 80 minuti scarsi), considerate le tematiche di fondo espresse in sequenze tirate troppo per le lunghe.
Tipico prodotto underground di ardua valutazione, sicuramente parecchio respingente tanto quanto la soundtrack, tra destabilizzanti note sinth e ferocia black metal.

jason13  @  28/10/2015 18:24:51
   7 / 10
Voglio alzare la media a dispetto dei moralisti...per gli amanti del genere film assolutamente da vedere...certo si poteva fare un po' meglio a livello di violenza fisica...
Promosso!!!

Jolly Roger  @  30/05/2015 15:11:34
   4½ / 10
---------------Spoiler presenti------------
Mah. Ero convinto di dare 1 a questa roba…
76 minuti di una noia mortale; una prostituta viene rapita da un camionista, che la porta nel deserto e la "sottopone a torture".
Ma torture di che?!
Salvo qualche schiaffetto, l'unica tortura del film è quella che esso perpetra ai danni dello spettatore, che viene fatto atrocemente soffrire di una noia mortale.
L'intento è quello di rappresentare, più che altro, torture psicologiche, cercando di riproporre immagini che dovrebbero risultare disturbanti. Ma come può essere disturbante un camionista barbuto che si sforza di fare improbabili espressioni minacciose e deliranti, ma che in realtà sembrano le faccine che si fanno ai neonati per farli ridere? E poi perché fa le linguacce? E urla? Tra l'altro spesso da solo.
E infine, perché si mette la calza in faccia? Sono solo in due in mezzo al deserto, lei lo l'ha già visto in faccia, e allora perché si copre come se dovesse rapinare una banca?

Al di là di queste cose, voglio riconoscere un paio di pregi al film.
Il primo, è che esso, a ben guardare, si presta ad una lettura metaforica: rappresenta il cammino di una donna, una prostituta drogata e senza autostima, aspirante suicida, con una vita squallida. Essa affronterà 5 giorni di tortura, che effettivamente potrebbero leggersi come 5 giorni di astinenza dalla droga; attraverso il martirio (inequivocabili le immagini delle croci, soprattutto quella portata al collo dal killer e ripresa più volte), comincerà il proprio cammino verso la libertà, in un percorso in cui le torture diventano catartiche (l'essere imprigionata e subire la presenza di una persona folle, che la libera solo per giocare - il gioco del coniglio - per poi darle la caccia e riprendersela al guinzaglio).
Il secondo aspetto è la recitazione della protagonista, l'attrice Rodleen Getsic; a me è sembrata ottima e ho letto che ha vinto un premio per essa. C'è chi si spinge a dire, in rete, che l'unica cosa finta del film sono le sniffate di droga - che quindi la scena in cui viene marchiata a fuoco sulla schiena sarebbe reale: mi sembra un po' eccessivo e poco credibile, ma indubbiamente l'attrice è in parte.
Ho letto che Rodleen ha avuto di recente un incedente, ha sbattuto la testa ed è purtroppo rimasta paralizzata e seriamente compromessa per sempre. Occhio a usare termini "impropri" su di lei, il rispetto prima di tutto

DarkRareMirko  @  28/05/2015 00:44:40
   4½ / 10
Nulla di che, anche se qualche scena infastidisce (il divaricatore in bocca e il sacchetto attorno alla testa, ad esempio); il montaggio per contrasti ricorda quello, forsennato ed allucinato, di Slaughtered vomit dolls, comunque più riuscito di questo.

Bello qualche momento sonoro (come anche quello dei titoli di cosa), bianco e nero nella media, ma un pò di noia e zero trama; è un sussegguirsi di violenza e morbosità senza senso nè collocazione.

Attori anonimi (ma non pessimi), qualche scena di sesso e poco altro (ma in effetti l'intro mi ha ricordato lo stile metropolitano dei corti di Kern e Zedd, non male come cosa, ma poi il film vira verso tutt'altro); poteva anche venire approfondita la componente da road movie.

Non orribile ma neanche essenziale.

alex94  @  16/07/2014 09:46:02
   5 / 10
Noiosissimo film diretto da Adam Rehmeier nel 2010.
La trama nonostante sia tutt'altro che originale per i primi minuti si segue abbastanza bene,anche con un minimo di interesse,poi dopo poco inizia a diventare terribilmente noiosa e ripetitiva.
La regia è buona così come la fotografia ,discreta anche la recitazione.
Non è un film da evitare assolutamente ma è abbastanza evitabile.

antoeboli  @  27/06/2014 19:41:42
   1 / 10
visto su youtube , dato che è impossibile trovarlo ,specie con i sottotitoli in lingua nostrana .
Un film che in Italia non esiste e speriamo che non approdi mai .
Un' oretta in cui potevo fare tutt' altro l ho sprecata guardando il gioco del coniglio , di cui si sente la presenza solo per 2 minuti forse.
Una pellicola con una regia bella solo per qualche drogato o diversamente mentale , dove un insieme di frame , di flashback , di chissà cosa , dovrebbero raccontarci le vicende di questo camionista che sa tanto di Hershel di twd che tortura una povera prostituta per tutta la dannata ora e sedici minuti di film .
Almeno ci fosse qualche spunto interessante nella trama . Tecnicamente poi questo bianco e nero mi ha mandato in pappa il cervello , e la scarsità dei dialoghi diventa praticamente fastidioso .
Se proprio vogliamo vederci qualcosa di positivo direi l interpretazione e la presenza dei due attori che si sente molto ben integrata con il contesto , ma è una goccia in mezzo all oceano perchè è davvero una noia questo bunny game .

pinhead88  @  29/07/2013 19:03:08
   4 / 10
Più che un film sembra un esperimento underground fatto da qualche punkabbestia satanista eroinomane sotto rivotril. La scelta del b/n è interessante, ci sono scene esplicite come qualche fellatio, violenze fisiche e psicologiche ma la mancanza di una sceneggiatura si fa sentire già dopo venti minuti.
Praticamente un film costruito su una bozza di un rigo e mezzo. Una prostituta sciatta e sudicia che va in giro a fare pompìni ai peggio zoticoni che si possano incontrare, qualche tirata di coca, qualche pianto isterico, qualche immagine sparafleshosa alla Tetsuo buttata lì a casaccio tanto per fare il fìgo alternativo, dopodichè ci sarà un incontro con un camionista che la terrà prigioniera nel suo furgone per torturarla, fine.
Ammiro queste produzioni indipendenti, ma cacchio non mi puoi fare un film con un plot così vuoto, per di più senza uno straccio di dialoghi. Almeno se fosse stato un mediomeraggio sarebbe riuscito anche a coinvolgermi quel poco che basta(stesso discorso che ho fatto con Begotten) ma il film si trascina con molta fatica per un'ora e un quarto che sembrano dieci ore e mezza.
La protagonista poi è un cesso e questo non aiuta minimamente col proseguire felicemente la visione.
Arrivato a tre quarti d'ora non ho retto più, insomma mancava ancora un estenuante mezz'ora ed avrei rischiato di entrare in coma.
Per concludere, non è un film splatter o horror(non c'è tensione/suspense ne una goccia di sangue), sembra solo un lunghissimo e interminabile trailer.
L'unica cosa positiva è l'atmosfera new wave nella parte iniziale, dopodichè anche quella svanisce sprofondando con il resto del film dentro un abisso tartarico di noia.

Invia una mail all'autore del commento ziokartella  @  18/06/2012 16:22:39
   7 / 10
Cattivo, visionario e sperimentale, girato in un intrigante B/N...a me è piaciuto assai.

lupin 3  @  01/03/2012 04:37:36
   4½ / 10
Niente di eclatante.

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