the pale blue eye - i delitti di west point (2022)

Scott Cooper è uno dei registi più innocui che ci siano: sempre costantemente in bilico tra ricerca di atmosfere autoriali e regista da semplice racconto di una storia. E così è in questo caso: si limita a raccontare una storia dove è praticamente impossibile tirar fuori qualche riflessione di senso. Non c'è nulla se non attori importanti (con un Bale che però non sembra proprio così coinvolto) e un'ottima cura della fotografia. L'unico film che ho apprezzato di questo regista è "Hostiles". Qualcosa vorrà pur dire...

Giallo con venature horror non troppo originale, interpretato sì bene ma troppo lungo. A visione ultimata lo si dimentica facilmente.

Un film che mi sa di vecchio e, non che sia un difetto, fuori moda. Il difetto, più che altro, sta nel fatto che nulla di ciò che offre/esprime riesca veramente a cogliere nel segno. Puoi anche riproporre qualcosa di trito e ritrito, purchè tu lo faccia bene, con efficacia, ma non è questo il caso. Qui ho l'impressione di un compitino svolto tanto per.

Thriller dalle atmosfere gotiche ambientato nel 1830 nell'accademia militare di West Point, la più antica degli Stati Uniti, con protagonista il detective in pensione Augustus Landor che viene chiamato dai militari per indagare su uno strano caso di suicidio di un cadetto. Atmosfera azzeccata grazie ai paesaggi invernali ed innevati dei luoghi che danno quel tocco cupo alla storia. Landor nel corso delle indagini si affida all'aiuto di un altro cadetto, il giovane Edgar Allan Poe e sono proprio i dialoghi tra i due uomini uno dei punti di forza della pellicola. Christian Bale sempre una garanzia ma Harry Melling nel ruolo del logorroico e sentimentale Poe è perfetto nell'impersonare il futuro scrittore e poeta che tutti conosciamo. Nel cast tra gli altri anche la presenza dell'eterno Robert Duvall, Gillian Anderson, Toby Jones e Charlotte Gainsbourg. Il ritmo lento e sornione sicuramente non sarà gradito a molti ma personalmente a me è piaciuto molto. Il twist finale dopo la rivelazione satanica mi ha colto di sorpresa.

Il cadetto Edgar Allan Poe collabora con un ex poliziotto nelle delicate indagini su di una morte misteriosa all' Accademia Militare di West Point .... Con il sostegno economico di Netflix , l' americano Scott Cooper ( regista più amato dai cinefili che dal pubblico ) dirige questo curioso mistery movie dalle atmosfere gotiche , avvantaggiato da una location ottocentesca , cupa ed innevata . Ad aggrovigliare il caso ci pensano , oltre all' omertosa ambientazione militare , certe derive satanistiche e certi nascosti avvenimenti passati . L' indagine è lenta e saggiamente deduttiva , come ci si deve aspettare da un precursore di Auguste Dupin , purtroppo ciò comporta un ritmo piuttosto basso ed una durata un po' esagerata , cose che non aiutano il coinvolgimento dello spettatore . Come ciliegina sulla torta , Cooper mette un doppio finale , con quello decisivo che risulta sorprendente ma un po' troppo forzato . Christian Bale è alla sua terza esperienza con questo regista ed interpreta da par suo il tormentato investigatore . La vera sorpresa però è Harry Melling , attore sottovalutato che , aiutato anche da una certa somiglianza con Poe , riesce quasi a rubargli la scena nel ruolo del logorroico scrittore . Li attornia un super cast di celebri caratteristi , da Timothy Spall a Charlotte Gainsbourg , da Toby Jones a Simon McBurney , da Gillian Anderson a Lucy Boynton , con persino un breve cameo del grande vecchio Robert Duvall . Ottime le tenebrose locations invernali ed eccellenti anche i costumi e la fotografia , però da un film con protagonista Edgar Allan Poe mi aspettavo un po' di adrenalina e di terrore in più . Qui manca un certo coinvolgimento e quindi mi fermo al 6 .

È la prima volta che Scott Cooper mi delude. Impalcatura ineccepibile ma zero cinema nel suo cuore da intrattenitore. Eccessivamente esteso senza un alert del meccanismo narrativo. Un'autopsia post mortem.

Avevo grandi aspettative su questo film, direi pure troppe forse, infatti sono rimasto abbastanza deluso.
Il ritmo è molto molto lento e non ci sono mai cambi di passo, però l'ambientazione, il periodo storico e l'ottima prova di Poe e di Bale riescono a reggere tutto il film fino alla fine.
Diciamo che la parte che lo rende interessante è proprio sentir parlare i due e vederli ragionare sul caso.
Capisco che possa non piacere a tutti, però una visione anche solo per la grande prova attoriale dei protagonisti la merita.
Bello anche il finale, non me l'aspettavo.

Solito inutile film dove oltre la forma non vi è proprio nulla. Niente da dire su scenografia e ricostruzione d' epoca ma tutto il resto è aria fritta. 0 pathos e 0 coinvolgimento emotivo, si trascina inutilmente per due ore, nelle quali la tentazione di mettere fine alla visione prende spesso il sopravvento. I colpi di scena o presunti passano totalmente inosservati. Ennesimo ORRORE targato netflix.

La classica PATACCA Netflix, che neanche una discreta scenografia e un ottimo cast riescono a risollevare: copione didascalico, ridondante e tagliato con l'accetta ad uso del popolino, regia minimalista, trama inutilmente prolungata in un festival dello SBADIGLIO fino all'inevitabile RONFATA già a metà film.
Ciliegina sulla torta avariata un meno che improbabile Poe, che sembra più un Platini anoressico e logorroico.
Ottima cura contro l'insonnia.

Bale è uno dei miei attori preferiti. Storia dal ritmo lento ma coinvolgente. Promosso

Un giallo gotico con qualche tinta horror, ma nemmeno poi tanto. Ovvero tanto da inserirvi un personaggio come Edgar Allan Poe, cadetto all'Accademia di West Point, luogo di misteriosi delitti apparentemente a sfondo satanico. Tecnicamente il film è ineccepibile: bella la fotografia, i costumi e la presenza di un cast di primo livello, Bale in primis. E' a livello narrativo che il film non lascia traccia, non ha una direzione precisa, tende a divagare troppo, segno di una scneggiatura che parte per la tangente e non la riprendi più. Se poi questa questa tendenza a divagare dura inutilmente oltre due ore, la frittata è fatta. Malgrado gli attori, il film è noioso, la tensione poca, come poche sono le vere sorprese perchè le false piste, i diversi punti di vista, i capovolgimenti non sono tali, appunto, da sorprendere lo spettatore con un minimo di dimistichezza con il genere. Forse la parte finale, che presa a se stante è buona, con una disputa finale fra Maestro (Landor) ed Allievo (Poe), ma inserita nel contesto del film mi è apparsa forzata. Di questo film, dalla bella confezione sicuramente non mi rimarrà nulla.

Un thriller/giallo visto per caso, che sin dall'inizio appare come una delle tante pellicole con serial killer, omicidi irrisolti. Potremmo anche definirlo uno dei tanti tentativi di emulare qualche capolavoro del genere.

La maggior parte del film sa di già visto, non ci sono particolari sussulti e tutto fila in linea con le aspettative. Anche i vari personaggi che ruotano intorno al duo di investigatori si limitano a interpretazioni sufficienti.

Nel finale...

SPOILER

Da vedere? Probabilmente si per gli amanti del genere, ma resta un film nella media.

Affascinante giallo gotico, con un taglio teatrale, buona interpretazione degli attori tra cui troviano l'ottimo Christian Bale nel ruolo del tenebroso e tormentato investigatore e Harry Melling perfetto nel ruolo del giovane E.A.Poe. Bella l'ambientazione, narrazione dal sapore del classico giallo , tendente al lento sopratutto nella parte centrale con un finale a sorpresa che ci sta bene. Merita senz'altro una visione.

Discreto giallo che ha nelle ambientazioni e nella prova del cast i propri punti di forza, la sceneggiatura invece è un poco scricchiolante. Pellicola che comunque si lascia vedere.

- Quel pallido occhio blu - questa è la citazione di Edgar Allan Poe, presa da "Il cuore rivelatore", che da il titolo al film di Scott Cooper (e al libro da cui è tratto, di Louis Bayard) e molto rivela su come si possa intendere la trama nel sue dipanarsi e nel suo risolversi. Indubbiamente, anche se non viene detto testualmente, viene fatto intendere che il protagonista (Augustus Landor, interpretato da Bale) del film sarà d'ispirazione (nel romanzamento del libro/pellicola) allo stesso Poe, con il quale condivide la macabra avventura, per la figura di un suo famoso investigatore poliziesco che porta il nome di Auguste Dupin. Cooper è un gradevole regista di stampo Hollywoodiano, qui entra nel giallo a tinte gotiche e fornisce un'ottima messa in scena alla storia, aiutato anche dal cast creativo di prima qualità. Purtroppo si possono notare delle pecche in una volontà un po' troppo patinata (tipica di Hollywood) nello stendere la sceneggiatura, ma questo non affligge troppo il girato che risulta comunque valido. Ottimo cast: Bale, Melling, Anderson, Jones e Boyton sono caratteristi che parlano già da soli. Non so perchè, ma guardandolo mi è venuto in mente "La figlia di Generale" di Simon West, che è un altro giallo moderno molto valido e forse anche affine.

Film buono x chi non soffre di emicrania, può provare l'ebbrezza di un mal di testa.

Non convince in alcuni passaggi di sceneggiatura soprattutto sul finale ma è ben interpretato.

Film mediocre, bella la fotografia e l'ambientazione, ma la sostanza non c'è e il pathos neanche.

Un mezzo voto in più per l'interpretazione di Poe. L'ho guardato attirato dal fatto che ci fosse Bale, ma alla fine è il protagonista indiscusso è assolutamente Poe grazie alla superba interpretazione di Harry Malling.

Abbastanza deludente soprattutto perchè l'accoppiata Scott Cooper - Chris Bale viene da un film straordinario come Hostiles; riunire la squadra mi ha creato aspettative del tutto disattese. Buona l'ambientazione, onesta la regia così come le performance del cast, ma è la scrittura a non convincermi, tutto segue un copione fatto di personaggi x che per caso hanno visto fatto y e lo suggeriscono all'investigatore di turno. E'un mistery che non decolla praticamente mai, abbastanza intuibile anche per me che non sono una volpe e mi lascio sempre fregare dai finali a sorpresa. Salvo poco, è una roba abbastanza byapassabile.

Speravo non sarebbe stat'un altro detective/mystery film dopo Branagh, Christie e Poirot, dopo l'ultimo Batman, dopo le nuove s*ghe d'Enola Holmes e "Knives Out". Speravo che la lunghezza sarebbe stata giustificata da una storia avvincente. Speravo ch'il titolo non avesse nulla a che fare con "La figlia del generale" (Simon West, 1999). Forse la prossima volta?

(L'asterisco non indica linguaggio inclusivo.)

Un giallo in costume dalle tinte parecchio dark, ma se non fosse per la "presenza" di Edgar Allan Poe (interpretato da un ottimo Harry Melling) sarebbe davvero dimenticabile e di poco conto.
In realtà il film è ben realizzato sia dal punto di vista della sceneggiatura che da quello tecnico con atmosfere e location più che riuscite...tuttavia sarà per il ritmo o sarà per il soggetto stravisto ma spesso è un pò pesante quando non noioso.
Comunque per me è più che promosso.