thermae romae (2012)

A partire da una premessa completamente folle, una commedia vivace e brillante, in cui i momenti di più puro divertimento riguardano l'incompatibilità "storica" di un architetto romano in crisi creativa che, grazie a un liquido portale spazio-temporale, viene a contatto con gli avvenirismi idraulici del Giappone moderno. Ovvio aspettarsi che il film prenda una facile piega demenziale, tuttavia il riso lascia volentieri spazio a più ampi discorsi sull'interscambio culturale, l'importanza della storia e la sempreverde prospettiva del riscatto. Pazzesca la ricostruzione scenografica della Roma di Adriano, e davvero epici gli ammiccamenti al cinema occidentale (riprese in campo lungo alla Ridley Scott, citazioni sonore a Miklos Rosza), ben spalleggiate da un linguaggio visivo vicino a quello degli anime e da un ricorso creativo alla musica classica.

Simpatica e sopra le righe commedia giapponese, tratta da un omonimo manga. Singolare pure la scelta di utilizzare attori nipponici nelle parti di personaggi romani. Complessivamente riuscite le interazioni fra ognuno dei due protagonisti e il mondo dell'altro. La cosa forse migliore da un punto di vista comico sono gli "inserti" con il cantante lirico. Per il resto, film nel complesso riuscito, che intrattiene portando comunque anche una buona qualità a livello di realizzazione. Obiettivamente ci sono tanti film che fanno decisamente più ridere di questo, ma "Thermae Romae" è sicuramente un prodotto interessante e da vedere soprattutto per gli appassionati di cinema orientale.

Estenuante riuscire ad arrivare ai titoli di coda. E dire che era partito bene, nei primi viaggi si può pure ridere ascoltando le riflessioni di Lucius, poi è un giochino che si ripete fino alla disperazione.
Evitate di guardarlo sul letto.

Mentre lo guardavo non credevo fosse vero. Di una banalità disarmante.

Primo tempo divertentissimo, secondo tempo letteralmente un'agonia infinita, noioso e ripetitivo. Peccato, che clamorosa caduta di stile, altrimenti avrei appioppato un deca!

Esagero col voto, forse qualcosa in meno sarebbe stato più obiettivo...ma mi ha fatto troppo ridere per poter essere obiettiva!

Premio a questa folle folle folle idea. Surreale, esagerata, sopra le righe, piena di inventiva e trovate geniali e spassosissima.

Purtroppo il film dura un po' troppo, si dilunga veramente inutilmente nella parte finale, che un po' annoia ed è meno riuscita.
Ma nel complesso, davvero divertente. Rimane un genere particolare, probabilmente o si ama o si odia. Io l'ho adorato! :D

ok stiamo scherzando????!! come fa ad avere 7?? è un film inutile, recitato e doppiato in maniera penosa...la storia è scontata e gia vista mille volte e le gag fanno venire i brividi....sembrano scritte da una scimmia con poco senso dell'umorismo...INSOMMA LONTANIII DA QUESTA SPAZZATURA!!!

Apprezzo il cinema orientale ma la loro comicità non è esattamente nelle mie corde e questa pellicola nonostante un primo quarto d'ora simpatico nel confrontare le differenti usanze tra passato e presente si esaurisce presto causa eccessiva ridondanza .
Anche la durata è un grosso difetto, le quasi due ore sono pesanti e una sfobiciata di mezz'ora era d'obbligo vista la già citata ripetitività degli eventi..
In sostanza carino ma non imprescindibile..

Trasposizione cinematografica di un fumetto giapponese, "Thermae Romae" persevera in una comicità tipicamente orientale, molto lontana dai miei gusti umoristici. La sua inefficacia si manifesta soprattutto nella ripetitività asfissiante, nella debolezza delle battute e nella pedanteria di un protagonista che parla spesso con una voce fuori campo alquanto tediosa.

Sorvolando sui rudimentali confronti tra culture differenti e sui penosi tentativi di accaparrarsi un'improbabile attenzione universale, il film parla un linguaggio arcaico che fa davvero poca simpatia e, più che di terme, il profumo che emana è quello di un acquitrino.

S.P.Q.R. ovvero Sono Puliti Questi Romani.
L'idea del salto temporale non è certamente nuova, ma l'acqua come condotto nel tempo è decisamente bizzarra e simpatica per come poi si sviluppa.
Una commedia nipponica frizzante nella prima parte e più ragionata nella seconda, ma sempre lineare e godibilissima che strappa sorrisi e consensi positivi.
Ritmo un po' calante nell'ultima parte del film che tentenna in qualche lungaggine ma che comunque non smorza il coinvolgimento dello spettatore.

Troppo simpatico questo film giapponese, che parla dell'impero romano, e dei romani di quel tempo, in chiave ironica, ma non come una parodia ma con una storia inventata ma divertente. Mi è piaciuto molto il viaggio nel tempo che fa questo romano (che è interpretato da un attore giapponese), tra la Roma antica e il Giappone moderno. in più è un film che fa scoprire, a noi europei, delle stranezze che ci sono in Giappone, e che magari non tutti sono a conoscenza (es. il water super-tecnologico). Molto curato il lato tecnico, dove hanno ricreato bene la Roma del 100 dopo Cristo, belli i costumi, e trama molto simpatica ed interessante. Mi è piaciuto anche perché fa "incontrare" due culture, e due nazioni, molto diverse, come sono l'Italia e il Giappone (qui l'Italia è quella antica, ma è pur sempre Italia, o cmq una parte di essa). Consigliato!

ps: il fatto che certi personaggi romani siano stati fatti recitare da attori giapponesi (es. l'imperatore Adriano) rende tutto più simpatico!!!

Paradossi e varchi temporali senza tanto discernere sulla credibilità delle situazioni. Thermae Romae è un film semplice ed efficace nello stimolare la comicità dalle situazioni assurde che ne scaturiscono, fin da subito solo nel vedere attori giapponesi che intepretano i personaggi principali della Roma antica. Ben ricostruita fra l'altro la Roma dell'epoca sia a livello digitale sia dal punto di vista scenografico (basta vedere i titoli di coda con molte maestranze di Cinecittà dove il film ha fatto tappa per le sue riprese). Fare buon intrattenimento senza scadere nel cattivo gusto si può ancora fare. Visto in lingua originale, non saprei gli effetti molte volte deleteri del doppiaggio potrebbero causare ad una pellicola del genere.

Un'idea folle e divertente. Giapponesi che interpretano i romani dell'antica Roma e un set romano-giapponese. Lucius Modestus è un architetto che deve rimodernizzare le terme, e per fare questo intraprende involontariamente dei viaggi nel futuro e si ispira alla tecnologia del 2000. Poi si porta con sé una ragazza, LOL. Diciamo che la sceneggiatura è molto fantasy.
Hanno ricostruito le scenografie in modo eccellente: terme, costumi, trucchi e tutto il resto è davvero encomiabile. Però il fatto che il protagonista parli latino nel futuro e giapponese nel passato non l'ho trovato una gran mossa. In alcuni punti è latitante.
Un discorso da fare a parte è la censura giapponese che vieta di mostrare i genitali maschili... per un film come questo le hanno studiate tutte per coprirli! LOL...
Questo film ha vinto il primo premio nel Far East Festival 2012, ed è una vergogna che non abbia ancora una distribuzione in DVD... poi dicono che non dobbiamo scaricare... ma vaff...

9,5 di media??? Parliamoci chiaro, l'idea era buona, ma dopo 20 minuti inizia a ripetersi all'infinito sempre la stessa scena... Poi i romani fatti con attori giapponesi proprio non si possono vedere...

Questo è il capolavoro del trash giapponese! La recitazione enfatica, i dialoghi spesso banali ci portano in un mondo nuovo. Avrà anche un ritmo lento e ripetitivo all'inizio, ma poi la vicenda si sviluppa andando a toccare anche la storia nel vero senso del termine.

"Tutte le strade portano a Roma"

THERMAE ROMAE in anteprima mondiale al Far East Film Festival 14 è stato un successo che ne Muller ne Occhipinti si sarebbero mai immaginati. Nell'intervista rilasciata il primo giorno avevano chiaramente affermato che il pubblico italiano non è pronto per la filmografia asiatica, due culture troppo diverse. La Tucker film di conto suo ha sempre cercato di smentire questo stereotipo e quest'anno con il successo scatenato al Teatro Giovanni da Udine sono arrivati in massa per vederlo tanto che hanno dovuto rifarlo una seconda volta (non vorrei dire una boiata ma mi pare che nemmeno nelle scorse edizioni abbiamo mai proiettato un film più di una volta) e anche in quest'ultima volta i biglietti sono stati divorati già nelle prime ore dopo il rilascio della notizia. Naturalmente però si sa qual'è la funzione dei produttori italiani ai festival e quindi dopo aver scaldato per bene la sedia hanno deciso di non distribuirla, in Italia sarà disponibile su dvd on demand distribuito dalla Own Air. Questo fino ad una settimana fa quando è stato annunciato il suo arrivo nelle sale italiane all'inizio dell'estate 2013!
Il successo di questa pellicola si deve ad un fatto molto semplice: il regista ha deciso di portare un manga nel grande schermo, questo manga comportava qualcosa di originale che al cinema sarebbe stato pane per i nostri denti, italiani e giapponesi in primis. Il film ha una comicità unica perché tra l'assurdità dei fatti che accadono il regista riesce a mettere a confronto due civiltà distanti nello spazio e nel tempo ma senza farne un nazionalismo personale, mettendo sullo stesso piano le due culture. Le trovate sono a dir poco geniali e si ride dall'inizio alla fine, naturalmente nel mezzo, come ogni buon spettatore adora, non mancano la storia d'amore e le difficoltà. La ricostruzione non è precisissima ma deriva questo errore già dal manga che sbagliò a sua volta e la CGI può dare fastidio a qualcuno ma riesce il più delle volte ad integrarsi con il girato. La fotografia ha una saturazione molto alta nelle scene ambientate a Roma e la colonna sonora esprime sprazzi di ilarità ogni volta che nel passaggio spazio temporale viene inserito il Pavarotti con tratti somatici nipponici. E a proposito di tratti somatici esclusiva è stata l'idea di trovare attori nipponici che rispecchiassero il meno possibile la propria razza e che ricordassero invece i tratti romani e su tutti non si può fare a meno di notare il protagonista, in molte scene poco vestito, che sembra esser uscito dal bronzo di una statua classica acquisendo sembianze carnali. Il film come si è capito è un peplum e chi se non Cinecittà poteva essere luogo più adatto per far muovere più di 2000 comparse ed essere set di ricostruzioni storiche!Forse non è ancora chiaro ad Abete questo fatto ma se è convinto che gli appartamenti e i centri benessere, i parcheggi e supermercati riporteranno le grandi produzioni a Cinecittà si SBAGLIA di grosso, i soldi fanno comodo, ma peccato che l'investimento che sta per fare non servirà purtroppo a niente perché come THERMAE ROMAE (e tutti gli esempi degli anni 50-60-70) ha voluto dimostrare quello che attira le major estere è ben altro!