the son of no one (2011) 

Gran cast di contorno per un dramma poliziesco che non convince appieno ... A causa di una serie di lettere anonime , un giovane poliziotto newyorchese vede riaffiorare gli incubi di un lontano passato che voleva dimenticare ... Una pellicola che rientra nei canoni della poetica autoriale di Dito Montiel , regista che porta in genere sullo schermo storie ispirate alla sua gioventù , vissuta nei ghetti del Queens . Più che un thriller , lo definirei un dramma poliziesco , che prova a scavare nella costruzione psicologica di un protagonista in difficoltà ed anche a denunciare il degrado ambientale e morale in cui la gente di quel quartiere è costretta a vivere . La pellicola scorre su due piani temporali distanti una quindicina d' anni tra loro ma che sullo schermo si alternano di frequente , creando anche un po' di confusione . A questo proposito , ritengo che la cosa più riuscita siano proprio i flashback nel caratteristico sobborgo malfamato . La vicenda è piuttosto lenta e lacunosa e , anche se ha il coraggio di mettere sotto i riflettori il marciume che si nasconde spesso nell' eroico corpo di Polizia , non risulta particolarmente avvincente . Oltretutto non sono riuscito a comprendere nè per quale motivo siano state scritte le lettere anonime , nè quale rilievo probatorio possano avere . Protagonista assoluto è l' attore feticcio di Montiel , Channing Tatum , qui discreto , contornato da grandi nomi un po' sprecati , come quelli di Al Pacino , di Juliette Binoche , di Ray Liotta e di Katie Holmes , spesso relegati a particine di poco conto . Un film non brutto ma che alla fine mi sento di definire un' occasione mancata . Da 5,5 .

Non ricordo molto bene Guida per riconoscere i tuoi santi, ma questo The son of no one è una versione certamente meno indie del film citato. Anche in questo caso al centro della detection c'è un viaggio nel passato del protagonista, segnato da un quartiere ed degrado sociale tangibile e soprattutto segnato da omicidi che possono rovinare la propria carriera e la propria famiglia. E' un poliziesco più commerciale ed il cast a disposizione la dice tutta sul senso dell'operazione. Non è uno di quei film che rimane scolpito nella memoria, però la linearità dell'intreccio e le buone interpretazioni gli fanno raggiungere la sufficienza.

Cast ricco e stellare ma non supportato da un soggetto e una sceneggiatura all'altezza. Noioso e confuso non decolla mai.

Trama ben articolata anche se un pò scontata, discreta interpretazione dei protagonisti. Si può vedere, film che scorre bene.

Osservare un grande come Al Pacino prendere parte a film modesti come questo mette una grande tristezza.
Da evitare.

Dopo "guida per riconoscere i tuoi santi" ed un altro inedito, torna la coppia Montiel/Tatum per un film sempre radicato a New York ma, stavolta, veramente scialbo, streotipato ed inutile. Mega Déjà-vu al cubo zzzzzzzzz

Un buon cast per un film piuttosto modesto, senza infamia e senza lode.

Noioso e basta!!!!

Mha,,,mha.... sinceramente con il cast che ha mi sarei aspettato moooolto ma mooolto di piu da questa pellicola...noir incasinato e con spiegazioni brevi e difficili da comprende immediatamente...un film che cadrà a breve nel mio dimenticatoio...

Un noir che si fa notare più che altro per la partecipazione di Ray Liotta e di un mostro sacro queale Al Pacino.
Purtroppo il film non è per niente originale è manca di qualsivoglia colpo di scena che possa elevarlo di qualità.
Buona la caratterizzazione del protagonista principale, i flashback sul suo triste passato sono sicuramente la cosa migliore del film.

Un poliziesco ambientato a NY con una trama non troppo originale ma che sicuramente funziona.
Un buon ritmo, attori credibili e una discreta colonna sonora rendono questo film interessante.
Bella anche la fotografia che immortala una realtà cupa e difficile.

Il "ritorno a casa" di un giovane poliziotto non sara' tanto positivo come poteva immaginare...riaffiorira' una vecchia storia di omicidio e verranno alla luce anche vendette e ricatti!
Buona l'analisi psicologica dei molti personaggi presenti mentre la sceneggiatura non offre tanti colpi di scena in una storia piuttosto classica.
Un discreto poliziesco dove,forse,il punto debole del cast è proprio il protagonista...

premetto che a me Montiel piace un sacco ed ho un occhio di riguardo da quando ho visto il suo film autobiografico "Guida per riconoscere i tuoi santi".
In questa pellicola non c'è niente di nuovo, storie di malavita nel Queens, polizia corrotta ma quello che ho apprezzato è la diversità con cui Montiel entra nell'aspetto psicologico dei personaggi. Mi piace come li caratterizza, mi piacciono le sue musiche, mi piace la fotografia.