the whispering of the gods (2005)

Un affresco gelido come il paesaggio che domina questa comunità. Gelide sono le emozioni, devastanti i loro effetti. Il cattolicesimo è solo lo sfondo su personaggi che vivono di sopraffazione e si relazionano con gli altri attraverso abusi di ogni tipo, sessuale e non. Uno spaccato che non offre speranza, nè redenzione ed espiazione. Un film che riesce a colpire forte e la sequenza della confessione difficilmente la scorderò.

Film straordinario, doloroso e sconvolgente come pochi. Forse uno dei pochi in cui chi vuole compiere i peccati più turpi è più fragile dei così detti "Puri". Critica acidissima nei confronti della società, dei tòpos, dell'innocenza e della colpa. Inquadrature fisse stupende, sulla neve, sulla cenere, sui pianti, sui corpi inermi che si muovono in spazi aperti. Non mancano argomenti scottanti (pedofilia, traumi infantili, stupro), ma vengono inseriti in un contesto talmente etereo da non diventare banale exploitation.

Un film enorme e, ingiustamente, sconosciuto, che trova nella lunghissima parte finale in cui impazzisce con grazia tra perversioni (zoofilia) e l'atto trasgressivo finale, l'unico dell'intero film ad essere, però, vero amore. L'incrocio di sguardi tra inquadrature fisse, orgasmi sommessi, silenzio e la contrapposizione di bene e male che non esiste solo negli odori. Puro genio.

Una poesia struggente, quanto scioccante. Un film che è un grido di battaglia da recuperare.