voci (2000)

Sconosciuto ai più, "Voci" è un film di Franco Giraldi del 2001 che vede sul palco una storia di genere thriller con diverse, e, purtroppo, poco consistenti, diramazioni.
"Voci" si presenta con una trama normale senza banalità e senza eccellenze, regia nel frangente poco artificiosa, il film, comunque, prende spunto da una realizzazione letteraria.
Franco Giraldi porta in scena attori non di formidabile e terminale caratura, si va dalla protagonista Valeria Bruni Tedeschi (Michela, una giornalista) ad un volenteroso Gabriele Lavia (personaggio anche in "Non Ho sonno" di Dario Argento) ma detta tutta, i risultati, se non mediocri sono poco allettanti.

"Voci" è sciagurato e disarmato sul piano tecnico, la confezione è approssimativa, quasi da fiction. La fotografia, ente pressoché superiore nell'enfatizzare e creare aloni adatti al thriller, si presenta fredda e leggera; per non parlare, poi, della scenografia davvero semplice e povera.
Oltre le discutibili scelte tecniche pianificate e impostate nel film, Giraldi perde le cartucce anche a livello di sceneggiatura. "Voci" ha un'anima troppo disinvolta, poco tagliente.
Per convenzione il film ricade in questo genere ma quasi sempre il sapore del thriller perde sensibilmente essenza, il prodotto diventa un drammatico / sentimentale, non incidendo quasi per niente.
Il finale spara le ultime pallottole rimaste, si spiegano alcuni passaggi e il tutto, perlomeno a livello di logica è salvo, insomma non sono presenti scempi concettuali e forzature da urlo. "Voci" è un film con vari cliché, come la ragazza che si improvvisa detective, lo straniero epicentro di indifferenza e la solita famiglia criptica e perversa, cassa di rimbombo di intrighi e misteri.
Senza originalità è difficile sfondare, forse, presumibilmente, lo scopo della regia, era quello di svolgere il "compitino", ebbene scopo (modesto e limitato) portato a conclusione, ma il critico e lì che pretende maggior pathos, dinamismo... Questa purtroppo è una storia vecchia e risaputa.
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