midnight mass - stagione 1 (2021)

Un horror molto particolare e interessante; usa il soprannaturale per parlarci di fede religiosa inserendoci dentro diverse tematiche come razzismo, fanatismo religioso e valori della vita, ci si sofferma su concetti teologici e filosofici. La serie è ricca di simbolismi , metafore religiose e concetti che il regista lascia esprimere ai personaggi quali il senso della morte e la visione personale della stessa; purtroppo come altre serie del regista Mike Flanagan soffre di un'eccessiva lentezza, basando l'ìntera serie su dialoghi infiniti e monologhi lunghissimi(personalmente ne sono rimasto incantato e affascinato ma posso capire chi potrebbe annoiarsi). Flanagan si prende tutto il tempo per raccontarci la storia di ognuno dei personaggi presenti e forse qualcuno potrebbe percepire la pesantezza del ritmo che in certi punti diventa molto lento, ma a mio avviso è necessario per arrivare all'epilogo condensato negli ultimi due episodi, davvero belli sopratutto l'ultimo episodio a mio avviso tragico quanto commuovente , intenso e poetico. Regia e fotografia molto buona : Mike Flanagan è una garanzia, le musiche sono inquietanti quanto bastano. Personalmente se si ha la pazienza di arrivare alla fine si può godere un'ottima serie e rimanerne soddisfatti.

SPOILER

Flanagan firma una serie scritta benissimo e girata alla grande, regia notevole che regala sequenze ottime e lunghi piani sequenza magistrali. Temi importanti trovano adeguato svolgimento grazie ai tempi dilatati. Grande cast. Ottima serie.

Bisogna avere pazienza con questo lungo film. E' verboso, prolisso, è come andare veramente in chiesa a pregare, a momenti io stesso dicevo che a questo punto a messa ci andavo veramente! Flanagan è così, prende i suoi tempi, sviscera ogni personaggio e mette i jumpscares quando gli pare.
Digeriti bene i 7 lunghi episodi, non si può dire che sia un brutto lavoro. E' il lavoro più personale e più ambizioso del regista. Racconta la sua visione dell'orrore e della sua filosofia. Qualcosa che fa paura, qualcosa di ambiguo, come la religione. Il fidarsi o il non fidarsi, il veleno o il sangue di Cristo, la vita o la morte, e il cane chi lo ha ucciso allora? E la redenzione può averla anche un assassino? La salvezza dov'è, in una chiesa o in una casa, e se tutto brucia?
In effetti, non aspettatevi un horror puro. Flanagan cerca l'orrore nel dubbio di ognuno, nell'incomprensione, nel disagio umano. I lunghi dialoghi sono pieni di ansia e di certezze che verranno poi tutte spezzate.
Il tutto ambientato in un'isola sperduta, dove non c'è scampo, ma dove le stelle sono bellissime.
Se volete guardarlo, prendetevi del tempo apposta.

Forse rimarrò l'unico a cui questa serie tv non ha fatto nè caldo nè freddo.
A mio modo di vedere ci sono cose nella sceneggiatura che trovo un po' forzate, altre che invece mi infastidiscono parecchio: una su tutte, le migliaia di parole inutili che si sciorinano come se non ci fosse un domani in dialoghi di una prolissità fuori dal comune, molti dei quali appartengono al personaggio della Sloyan, una sorta di perpetua malefica, fanatica religiosa e arrogante spappola maroni. Dialoghi monotoni, irritanti e dispersivi (non a caso ogni episodio dura più di un'ora) che all'inizio non sembravano così pesanti ma che poi, in corso d'opera toglievano spazio alla sostanza (ricordo che è, o dovrebbe essere, una serie tv horror) annoiandomi e destabilizzando il mio interesse, dopo i colpi a sorpresa ben assestati nel quarto e quinto episodio.
Sostanza che è cresciuta negli ultimi due capitoli ma che non ha trovato un giusto equilibrio tra dinamiche, dialoghi e caratterizzazioni dei personaggi, culminando in un finale che non mi ha nè convinto e nè entusiasmato e che di sicuro non mi invoglia a guardare una seconda stagione, se mai ci sarà.
Visti i voti dell'utenza, speravo in qualcosa decisamente migliore.

Una miniserie horror dove questo elemento offre lo sfondo e la cornice, ma è un orrore che solo nelle ultime puntate viene pienamente esplicitato. L'orrore di Midnight mass è più di natura interiore, formato da rimorsi o dalla frustrazione di voler creare egoisticamente una seconda occasione, cancellando le scelte sbagliate ed i rimorsi della prima. Parla di religione, che è al centro della narrazione, del messaggio che veicola e della distanza che può esserci fra il messaggio ed il messaggero. Parla soprattutto del senso religioso di ogni individuo, fra il vero credente che vive la religione in maniera semplice e genuina e chi usa la religione per fuorviare e manipolare le persone. Potrà deludere in quanto Midnight mass è basata molto sui dialoghi ed è proprio questo che emerge il senso religioso ed il vivere la religione di ogni personaggio. Flanagan centra in pieno molte tematiche donando numerose sfumatura nient'affatto banali, Alcuni personaggi come Beverly o Riley sono splendidi. L'illusione della vita eterna porta a brutalità e violenza e Flanagan lo gestisce in maniera eccellente, semmai quello che mi ha lasciato perplesso è l'eccessiva diluizione dei tempi come se ogni personaggio di questo racconto corale debba avere il suo momento. Ciò però porta ad un epilogo che cade nel didascalismo e nel sentimentale che mi è sembrato fuori posto e stonato. Ma aldilà di questo è una miniserie con i fiocchi.

La serie mi ha fatto cambiare totalmente idea nelle ultime 2 puntate.... Lasciando molti spunti di riflessione

Indubbiamente un buon prodotto, forse il migliore show televisivo realizzato da Flanagan e uno dei migliori nel genere "horror". Flanagan che ha atteso anni per poterlo realizzare, ha messo easter eggs che lo riguardavano in tutti i suoi lavori precedenti, e finalmente e' riuscito a portare su Netflix la storia "della vita". Un lavoro complesso, che tratta di fede, religiosita', fanatismo, liberta', autodeterminazione, amore e morte con un livello di profondita' anche filosofica che e' raro trovare in un prodotto audiovisivo mainstream. Funziona quasi tutto in questa summa teologica dell'estetica flanaghiana: la sceneggiatura e' ottima anche se non perfetta, gli attori tutti in palla con Linklater su tutti, la fotografia, colonna sonora inquietantissima, i dialoghi mai banali anche se talvolta un po' verbosi. Ma data la complessita' dei temi trattati, era inevitabile una certa prolissita', comunque quasi mai fine a se stessa e quasi sempre propedeutica alla trasmissione, all'analisi e allo svisceramento del messaggio. La regia e' estremamente asciutta ed efficace, pochi virtuosismi ma dritta al punto. La sesta puntata e' senz'altro l'highlight della serie, per costruzione della tensione e potenza visiva, mentre ho trovato il lungo finale un po' trascinato e l'ultimo episodio troppo buio, oscuro, chiaramente si trattava di esigenze di sceneggiatura ma avrei preferito la ricerca di una soluzione meno "tenebrosa" anche pensando all'effetto sulla percezione di tanta oscurita' sugli spettatori. Pieno di metafore, pieno di condanne (al cattolicesimo, al fanatismo, alla buia accettazione dell'autorita', alla rinuncia alla propria indipendenza e al ragionare con la propria testa), uno show che si presta a molteplici letture e stratifica i propri livelli in modo convincente. Chi si vuole fermare ai livelli piu' superficiali sara' comunque intrattenuto, mentre chi ha il piacere - o sente il dovere - di scavare a fondo trovera' tesori e perle di grande valore per una discussione intellettuale. Qualche piccolo difetto di sceneggiatura (ad esempio, sembra un po' strano che tutto quello che accade sull'isola non attragga nessuna attenzione dai media e dalla terraferma, tra miracoli e sparizioni...) non inficia quasi per nulla l'assoluto valore intrinseco dell'opera, che certamente segna una pietra miliare nella storia del genere "horror" in ambito audiovisivo, espandendone i confini e, finalmente, nobilitandone le potenzialita'.

Flanagan si riscatta dal parziale fallimento di "The haunting of Bly Manor" con questa bella miniserie che racconta della discesa negli inferi di una piccolissima comunità isolare.
Diretta splendidamente e con una grande attenzione ai dialoghi,profondi e mai scontati e banali,va a perdere un attimo giusto nel finale, eccessivamente tirato alle lunghe,per quanto sicuramente riuscito.
Flanagan si riconferma uno degli autori televisivi più importanti ed interessanti degli ultimi anni.

Mike Flanagan è sicuramente un regista/sceneggiatore che ha molto da dire e che lo sa dire quasi sempre molto bene...
Anche in questo caso ha sfornato una mini-serie di grande qualità con aspetti tecnici sopra la media ed un soggetto-sceneggiatura tutt'altro che superficiale nonostante moltissime cose non siano per nulla originali...mescolare il sacro all'horror spruzzandoci dentro pure della scienza non è per nulla banale.
Bene il cast nella media con tante facce note se si segue Flanagan (Kate Siegel, la moglie, in primis).
Peccato per le troppo cadute di ritmo con addirittura un paio di puntate a "rischio pisolino", davvero troppe e troppo lunghe certe sequenze di dialoghi filosofici...altra pecca il non volere osare un poco di più con l'horror e con la dose di emoglobina che male non avrebbe fatto.
Rimane comunque un prodotto intrigante e ben realizzato che non farà rimpiangere la visione.
Secondo me il finale è aperto...