Partirà a Novembre il primo ciak di "Venus in Fur", la venere in pelliccia, il nuovo film annunciato da
Roman Polanski. La protagonista sarà la moglie
Emmanuelle Seigner con cui torna a lavorare dopo "
Roman Polanski". La trama sembra già ricordare una sorta di
Luna di Fiele 2, sempre con le dovute differenze: l'erotismo al centro della vicenda, la Seigner come protagonista, tratti di commedia nera; inoltre Polanski pare sempre più propenso a girare sceneggiature teatrali: "Venus in Fur" è stato un successo a Broadway cosi come "
Carnage" derivava da una piece teatrale. Inutile stare a rimarcare la trama che sarà presumibilmente una rilettura del libro di Masoch.
Mentre da un lato accade questo, sull'altro versante, quello personale, Polanski continua a non vedersela proprio bene: è certo che ormai Samantha Geimer, colei che fu la vittima dello stupro negli anni '70 da parte del regista polacco, scriverà un libro autobiografico in cui già dal titolo avrà ampio risalto la questione della violenza sessuale e, manco a dirlo, Polanski in primis: " The Girl: Emerging from the Shadow of Roman Polanski" sarà il titolo. è paradossale e cinico pensare che, in fondo, la vita di Roman Polanski si sia ridotta a questo disturbo bipolare, un fossato enorme dove vediamo da una parte il regista impeccabile nonché uno dei migliori sulla piazza, dall'altra il violentatore senza pietà che adesso, a quasi 80 anni suonati, sta subendo processi mediatici, giuridici e "psicologici" da parte di mezzo mondo a quarant'anni dalla vicenda. Polanski scappò, non è un innocente, è sacrosanto ricordarlo; resta la perplessità sul perché Samantha Geimer, che disse di averlo "perdonato e dimenticato", torni ancora su una vicenda su cui ha parlato poco e sempre in maniera molto pacata e lontana dalla spettacolarizzazione. Certo lei è l'unica che avrebbe il diritto di farlo, a differenza di una modella sconosciuta che per i suoi cinque minuti di notorietà annunciò in pompa magna un'autobiografia dove un capitolo intero sarebbe stato dedicato alle molestie subite da ragazzina da Roman Polanski. Perché inevitabilmente tutti hanno da sempre tentato di cavalcare l'onda mediatica di una storia piena di risvolti non facili, mille sfumature, dove sembrava che i ruoli vittima/carnefice fossero ben definiti. A 35 anni di distanza dalla violenza sulla ragazzina, adesso possiamo anche noi fare i cattivi come nella migliore tradizione cinematografica polanskiana e vedere come i ruoli si siano ribaltati sotto molte prospettive: non che la Geimer sia una carnefice, ma forse... è Polanski ad essere diventato a suo modo una vittima? è una black comedy la sua vita, se la vogliamo vedere cosi, cinica e ambigua al punto giusto: tanto che ormai dare un giudizio su ciò che sta accadendo diventa impossibile. Possiamo solo restare a guardare. L'assillo è: schierarci dalla sua parte o contro di lui è lecito? Dal bambino che perde la madre e scampa ai campi di concentramento, al vedovo e quasi padre che viene privato di moglie incinta dalla setta di Manson, fino alla violenza sessuale su una tredicenne e la grande fuga... e una vicenda che si riaccende in Svizzera dopo tre decadi di quasi silenzio e si protrae tra nuove confessioni e pubbliche scuse. Questo accade solo nei film alla Roman Polanski.