i vampiri regia di Riccardo Freda Italia 1956
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i vampiri (1956)

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locandina del film I VAMPIRI

Titolo Originale: I VAMPIRI

RegiaRiccardo Freda

InterpretiGianna Maria Canale, Paul Müller, Dario Michaelis

Durata: h 1.25
NazionalitàItalia 1956
Generehorror
Al cinema nel Dicembre 1956

•  Altri film di Riccardo Freda

Trama del film I vampiri

Una nobildonna parigina è convinta che nel sangue umano si nasconda il segreto dell'eterna giovinezza. Per questo fa dissanguare alcune ragazze. Un giornalista si insospettisce e riesce a scoprire l'orribile rituale.

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Voto Visitatori:   7,25 / 10 (22 voti)7,25Grafico
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Voti e commenti su I vampiri, 22 opinioni inserite

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biagio82  @  29/11/2024 23:32:13
   7½ / 10
davvero un ottimo film, che nonostante il tempo passato ed alcune ingenuità dell'epoca ha un fascino innegabile.
il titolo è forviante, non è una semplice storia di vampiri, ma dietro c'è molto di più, e viene svelato poco a poco.
sebbene il film sia diretto da Riccardo Freda viene ricordato per la strabiliante scena dell'invecchiamento di Gianna Maria Canale fatto in un unica scena senza stacchi di montaggio realizzato da Mario Bava che ancora oggi riesce a sorprendere.
un classico che merita di essere visto e che dimostra come una volta eravamo bravissimi a fare film.

topsecret  @  07/04/2023 21:26:36
   6 / 10
Titolo fuorviante, che con il genere horror ha poco a che fare, trattandosi di un giallo investigativo dall'atmosfera gotica.
Alcuni personaggi non suscitano grande interesse, altri addirittura sembrano inutili, le dinamiche raccontate non hanno un grande appeal, eccezion fatta per il make up e il gioco di luci ideato da Bava, soprattutto nelle scene della "trasformazione" della Canale, mentre il finale appare scialbo e poco incisivo.
Complessivamente non un brutto film, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione visiva, ma la sceneggiatura lascia un po' a desiderare, nonostante alcuni spunti interessanti.

alex94  @  29/07/2016 15:15:21
   7½ / 10
Considerato da molti il primo horror italiano (in realta ce n'erano stato degli altri nel corso dei primi anni del novecento) quest'opera di Riccardo Freda merita sicuramente un posto d'onore tra le grandi opere (horror) del nostro cinema.
Una pellicola di una certa importanza che eserciterà una grossa influenza su un gran numero di opere che vedranno la luce negli anni seguenti.
La trama anche se sviluppata in modo lento è affascinante e si fa seguire senza annoiare,presentando inoltre delle ardite (per l'epoca) sfumature erotiche che saranno in seguito riprese e più accentuate dall'immortale Hammer.
Da ricordare lo splendido aspetto tecnico,nonostante il basso budget, Freda può contare su delle ottime scenografie e sulla presenza di un altro grande del cinema italiano ad occuparsi della fotografia e degli effetti speciali (parlo naturalmente dell'immenso Mario Bava).
Tra i difetti non ho particolarmente gradito alcuni dialoghi (troppo melodrammatici) ed il finale che non mi ha del tutto convinto.
Sono comunque piccoli difetti che non penalizzano più di tanto il risultato finale,un giallo-gotico assolutamente imperdibile,un pezzo di storia.

DitaAppiccicose  @  01/07/2016 17:58:35
   6½ / 10
Nell'approcciarmi alla visione di questo film sapevo che avrei visto un lavoro di sessant'anni fa; non solo, ma anche uno dei primi, se non il primo, film ( vagamente ) horror italiano e quindi non avrei potuto non fare i conti con la tanta acqua passata sotto i ponti.
Ho quindi cercato di apprezzarlo come si fa con una vecchia auto che non ha i comfort di quelle di oggi ma mantiene inalterato il suo fascino.
Ho cercato dunque di far passare in secondo piano il ritmo lento, le inevitabili ingenuità, una regia ed una sceneggiatura sorpassate ed ho apprezzato l'insieme ancora abbastanza godibile, oltre che la fotografia e gli effetti speciali di Mario Bava che in questo senso faceva qui le prove per i suoi capolavori successivi.
Un film drammatico e giallo virato al gotico, più che un horror come si è soliti intendere questo termine, pur applicato agli anni cinquanta.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  12/03/2013 20:34:01
   7 / 10
Buonissimo film, da alcuni considerato come il primo horror italiano.
Nonostante il titolo non ci sono vampiri. Un film interessante, relizzato con pochi mezzi e molto talento, si nota il genio artigianale di Mario Bava.

NotturnoInRosso  @  18/12/2012 21:20:42
   7 / 10
niente male come film, soprattutto tenendo conto dell'età che ha. Viene definito come il primo horror italiano ma io non capisco come mai. Ci sono delle ambientazioni gotiche veramente, ma veramente, affascinanti, c'è lo scienziato pazzo ma per il resto mostri e mostrini non appaiono. infatti i vampiri del titolo non ci sono, credo che sia più una metafora di quello che succede per davvero, infatti l'intero film è un elogio alla vanità e a ciò che può portare a fare. Nonostante tutto il film trasmette una certa inquietudine. I personaggi non sono mal recitati anche se il protagonista maschile è un pò posticcio. La duchessa è veramente perfida e ben riuscita, come il cugino dottore. In sostanza un film che io ho visto volentieri (anche perchè sono un patito di film del genere); la classificazione horror per me è un pò forzata, in quanto mischia sia il soprannaturale, il giallo e il gotico con un pizzico di thriller. A sentire cosi sembra un pessimo minestrone ma invece è godibilissimo. Un applauso alla colonna sonora, veramente adeguata.


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sweetyy  @  15/11/2012 03:19:17
   6 / 10
Non mi ha presa quasi per niente. Monotono e prolisso, si salva solo la prima parte.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  16/08/2011 13:37:54
   7½ / 10
I vampiri di Freda senza dubbio è il primo horror italiano del secondo dopoguerra, genere comunque poco frequentato dalla nostra cinematografia. Ha tuttavia un incipit che ha più a vedere con thriller che con il racconto gorico horror. Non viene scomodato il mito di Dracula nel film, ma piuttosto quello di Frankenstein dal punto di vista dei riferimenti letterari e quello della famiggerata contessa Bathory riguardo quelli storici.
Molto riuscito dal punto di vista tecnico, con ottime scenografie e soprattutto la fotografia di Bava, vera anteprima di ciò che sarà La maschera del demonio. Notevole ancora oggi l'effetto della trasformazione della duchessa, in un epoca in cui il morphing era un termine sconosciuto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  23/06/2011 16:15:10
   7½ / 10
Importantissimo film codiretto da Freda e Bava; importantissimo perchè è il precursore non solo dell'horror italiano in generale ma anche dell'horror gotico italiano, soprattutto per le atmosfere malsane, seppur limitate.
Con i vampiri c'entra ben poco, ma io, al contrario del 70% dei commenti qui sotto credo sia giusto considerarlo un horror, soprattutto perchè ci sono diversi elementi soprannaturali. Diciamo un horror con sprazzi di giallo e thriller.
Ottimo come sempre Mario Bava, una garanzia quando si tratta di effetti speciali.

vehuel  @  20/09/2010 09:48:55
   7½ / 10
Inferiore rispetto ai "classici" di Mario Bava, cmq è un bel film con atmosfere gotiche ed un ottimo bianco e nero.

mikeP92  @  01/07/2010 08:39:53
   6 / 10
Innanzitutto premetto che questo film é stato nominato erroneamente "il primo horror italiano", ma vista la totale mancanza di scene che lo classificherebbero come un horror, dico tranquillamente che questo film é semplicemente un thriller poliziesco con atmosfere gotiche alla Poe. Il titolo é fuorviante, visto che non c'é alcun vampiro nel film, quindi non aspettatevi di vedere un succhiasangue che va in giro ad uccidere le giovani fanciulle, anzi, la pellicola é priva di scene forti.
Comunque rimane un thriller nella media, famoso per aver dato linfa al genere in Italia, fotografato ottimamente da Mario Bava, bene interpretato, ma a volte é un po' troppo noioso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  21/04/2010 11:37:27
   7½ / 10
Quello che è considerato il primo horror della storia cinematografica italiana in realtà è un bel giallo che con la classica figura del vampiro non ha nessuna attinenza.Diretto con abilità da Riccardo Freda,arricchito da scenografie decadenti di grande effetto e valorizzato dalla fotografia di quel Mario Bava che di lì a qualche anno diventerà l’indiscusso maestro dell’horror tricolore,chiamato tra l’altro a portare a termine le riprese in quanto Freda ruppe con la produzione,appare come un film di buon ritmo dall’intreccio sufficientemente arzigogolato.
Freda si sbizzarrisce inserendo di tutto un po’,dallo scienziato folle alla ricerca di cure miracolose,alla vecchia megera che non ne vuol sapere di invecchiare utilizzando a tal scopo dei metodi simil contessa Bathory,al giornalista sprezzante del pericolo ,sino all’investigatore scettico.
Poliziesco,thriller e atmosfere gotiche si fondono con sapienza nel disegno artistico di Freda,abile a mostrare come il male sia di natura terrena e non soprannaturale,spesso mosso da ambizioni smodate atte in questo caso ad ingannare il naturale decorso del tempo.Ossessione atavica che storicamente accompagna l’esistenza degli uomini,più che mai attuale in questo periodo in cui silicone e collagene sono diventati la norma.
A rimanere impresse sono soprattutto le trasformazioni della spietata Margherita,ancor’oggi apprezzabili nonostante gli anni passati.
Pellicola meritevole soprattutto per la sua valenza storica e simbolica,sdoganò in Italia un genere fino ad allora ignorato e bandito.

pinhead88  @  15/04/2010 16:39:00
   7 / 10
Primo horror sonoro italiano.atmosfere gotiche e vampiresche molto affascinanti.forse un po' troppo ambiguo nei contenuti,ma risulta lo stesso notevole.certo,quasi trent'anni dopo i mostri della Universal c'è poco da consacrare qui,però tutto sommato è carino e realizzato bene.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  29/11/2009 23:36:29
   7 / 10
Chi conosce il Cinema italiano per "Tre Metri Sopra il Cielo" non può che non averne un giudizio negativo. Ma bisogna ricordare che il Cinema italiano ha prima rivoluzionato e sconvolto il panorama con l' avvento del neorealismo, e successivamente notevolmente influenzato con la commedia all' italiana. Ma ancora prima, all' epoca del muto tra il '13 e il '26 e nei successivi anni '50, il Cinema nostrano era punto di riferimento per i kolossal storici (Griffith stesso si ispirò a Mario Caserini, senza dimenticare l' enorme contributo di Carmine Gallone), e biblici dell' epoca "Ben Hur". Fatta questa inutile premessa, con "I Vampiri" di Riccardo Freda ha inizio l' horror italiano che manco a dirlo ancora oggi ne vediamo i vari debiti americani iniziati con la fortunata stagione slasher negli anni '80. Girato addirittura in Cinemascope con un bellissimo B/N del grande Mario Bava (riconoscibilissimo), è un horror goticheggiante di ambientazione contemporanea (di allora). Il vampirismo è sfruttato - con una sceneggiatura dignitosa che incorpora elementi del giallo - in una storia che verte essenzialmente sulla sete di vanità, piuttosto che la sete di sangue (ricorda un po' la Fedora del Wilder). Finale imposto che..chissefrega. Bel film.

2 risposte al commento
Ultima risposta 12/01/2010 23.45.15
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DarkRareMirko  @  08/02/2009 20:07:21
   7 / 10
Primo horror italiano codiretto da Freda e Mario Bava, che qui cura anche la fotografia, davvero ottima.

La vicenda, e lo si comprende dopo 2 minuti, è palesemente ispirata al mito di Elizabeth Bathory (originale comunque per l'epoca sfruttare questo tema, visto che credo si tratti del primo lungometraggio in assoluto che si occupi di questo personaggio, seppur velatamente), sulla quale ho già commentato un pò di film.

Le scenografie son quanto di meglio il tempo poteva offrire, ed anche oggi fanno il loro buon effetto.

Regia molto buona, un pò di prolissità nonostante la breve durata (nulla di grave comunque), bravissima Gianan Maria Canale (Totò le Mokò).

Da vedere.

marfsime  @  05/02/2009 15:54:53
   6½ / 10
Un film che si basa quasi esclusivamente sulle bellissime scenografie molto gotiche e allo stesso tempo inquietanti ed affascinanti. Però obiettivamente la sceneggiatura è abbastanza scarna e il film scorre via in maniera decisamente prevedibile così come il finale. Molto buona la regia e il protagonista nei vesti del giornalista..si può vedere tranquillamente.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  18/01/2009 16:46:40
   7 / 10
La pellicola, oltre alle indiscusse qualità sia in termini di sceneggiatura che, soprattutto, di fotografia ( si riconosce palesemente la mano del futuro maestro del genere Mario Bava), ha il merito di essere ricordata come la prima opera horror partorita dalla produzione italiana se si esclude il semi-sconosciuto (forse anche senza semi) "Il mostro di Frankenstein" di Eugenio Testa del 1920 uscito e subito scomparso dalla circolazione.
Gli anni '20, '30 e '40 furono forieri di straordinari capolavori sfornati in Europa dal cinema tedesco con le sue perle espressioniste e dagli Stati Uniti che con il "Frankenstein" di While diedero vita alla seconda stagione del cinema horror, cementata in seguito da opere come "La mummia" di Freund, "Dracula" di Browning e soprattutto da "Freaks" dello stesso autore, autentico capolavoro dove il realismo esasperato e l'audacia narrativa segnarono un importante momento di svolta.
La svolta in Italia arrivò soltanto nel 1957 ( fino a quel momento nel mondo, il nostro paese era conosciuto soltanto per la commedia ed il neorealismo) per merito di questa pellicola del regista Riccardo Freda, la quale aprì le porte ad un interessante periodo di orrore nostrano che proseguì negli anni '60 con Mario Bava e negli anni '70 con il primo Dario Argento (quello di Profondo rosso e di Suspiria per intenderci, prima che l'oblio si impossessasse del presunto maestro del brivido).
Horror apprezzabile che mescola elementi tipici del giallo, del thriller e del poliziesco riuscendo con questo a tenere alta la suspense; il carattere non proprio accomodante di Freda costrinse i produttori a sostituirlo per il finale con Mario Bava (qui direttore della fotografia) fornendogli così la possibilità di dimostrare le sue capacità di regista, il resto lo conosciamo.

gasy  @  21/12/2008 00:38:34
   8 / 10
Film afascinante che dimostra come si possa fare un bell'horror anche con un budget ridotto.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  29/06/2008 19:27:25
   7 / 10
riuscito primo film horror italiano anche se di horror non c'è molto...ma l'argomento trattato basta e avanza!
il buon Mario Bava cominciava a farsi un'idea del genere...qui infatti è direttore della fotografia!
un film riuscito e il commento prima del mio ha detto tutto!

Mizoguchi  @  23/04/2008 12:56:18
   8 / 10
Grande capostipite del gotico italiano, in cui il talento di freda si sposa con la visione di bava (qui direttore della fotografia).
Forte storia di vanità ossessiva, in cui il vampirismo viene trattato come un ibrido fra il dottor frankenstein e dracula, tra manipolazione scientifica ai limiti del sovrannaturale e maledizione romantica e disperata.
In questi motivi si insinua anche un forte sentimento di lotta di classe in cui l'intraprendente giornalista si oppone all'opulenza dell'aristocrazia (rifiuta anche l'amore della splendida contessa), salva la giovane studentessa, innocente vittima della sete d'eterna giovinezza e convince la polizia a mettere da parte la sua usuale ruffianeria nei confronti dei "ricconi".
Il film ha qualche limite, è certo un capostipite, ma manca una certa coesione di sceneggiatura nella prima parte (perdonabile), il colpo di scena fondamentale è diluito in due momenti, perdendo forza proprio nel finale e il capo della polizia è un po' legnoso e schematico.
Comunque assolutamente da vedere!

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  01/10/2007 12:46:02
   8½ / 10
Gran bel film! Il finale un po' prevedibile nulla toglie all'atmosfera da brividi, aiutata dal bianco e nero e dall'ambientazione castellana. E a proposito di castellana, grande G.M.Canale, il cui sguardo folle è inquietante.

Invia una mail all'autore del commento testadilatta  @  20/10/2006 13:51:53
   10 / 10
Capolavoro gotico italiano... il precursore del gotico!
Atmosfere inquietanti e stranianti.
Fra i collaboratori del regista c'è anche un certo Mario Bava.

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