In questa nostra ultima stagione cinematografica due scrittrici, la prima di successo, munita di marito altrettanto di successo, la seconda meno nota ai più anzi quasi ignota, hanno deciso di passare dalla parola all'immagine. In meno di un mese sui nostri schermi sono arrivati quindi
Venuto al mondo, film tutto in famiglia (Mazzantini scrive,
Castellitto senior dirige e appare, Castellitto junior recita) e
L'amore è imperfetto, opera prima in tutto: primo romanzo di Francesca Muci, primo suo film da regista.
Già dalle primissime pagine di Non ti muovere, libro peraltro bellissimo, chiunque ha pensato (bene) a Castellitto come protagonista e anche alla
Cruz nel ruolo della dolente Italia. Libro riuscito, film riuscito, ma il primo genitore, il secondo figlio. La Muci, pur esordiente, ha compreso bene la lezione che vuole come migliore promozione per un libro in uscita un film in uscita e viceversa.
Ci si chiede ora
cui prodest tutto ciò... se è vero che cinema ed editoria sono in crisi per overproduzione, vale la pena scrivere già pensando al possibile film che potrebbe venirne fuori? Se la Mazzantini è sostenuta dai suoi e la Muci ha goduto dei sostegni superiori ottenuti chissà come, perché un onesto e valido scrittore deve continuare a riguardarsi il suo manoscritto o la sua sceneggiatura senza speranze né aspettative?