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Film intelligente, thriller, e, nel contempo, specchio di un'epoca (gli anni '60 e '70) che aveva visto cambiare la società americana e con essa, di riflesso, tutto il mondo occidentale... con una visione della vita ed una libertà di costumi che ai nostri occhi, oggi, appare strana e lontana, caratteristica peculiare di un bizzarro, curioso e sicuramente emblematico periodo storico.
Tratto dall'autobiografia di Chuck Barris, ex presentatore e ideatore di famosi quanto dozzinali e "decadenti" programmi televisivi, che ispirarono però la televisione-spazztura di tutto il mondo, Barris rivela di essere stato per molti anni un killer al servizio della CIA, agente segreto non alla "James Bond", con licenza d'uccidere, ma un semplice sicario, assassino su commissione.
George Clooney, eccellente alla regia, vi appare sporadicamente, come imperturbabile
e cinico direttore dei giochi. Il trucco e un paio di grossi baffi lo rendono
quasi irriconoscibile, e l'immagine del sex-symbol è (volutamente) accantonata
per non distrarre l'attenzione e togliere fascino al personaggio principale.
Il Barris qui rappresentato è infatti un uomo affascinante, nonostante
la scarsa avvenenza fisica e nonostante i preoccupanti esordi giovanili, che
lo presentano come uno stordito e perverso sconfitto.
In realtà Barris ha ottime idee per conquistare l'audience televisiva
di un pubblico grossolano, di cultura medio-bassa... che rispecchia però
l'utenza principale della televisione... ed è un killer eccellente: spietato
ma non malvagio, pieno di scrupoli di coscienza ma fedele fino in fondo alla
sua missione, al "sacro dovere" di servire il proprio paese...
Uccide, ma, differentemente da alcuni suoi colleghi (es. Rudger Hauer), non prova alcun piacere nel farlo, ed è proprio questa sua "umanità", questo suo cuore, uniti a un'indiscutibile abilità nello svolgere con perizia un lavoro tutt'altro che facile, che lo rendono affascinante... un eroe negativo, costretto suo malgrado (almeno così sembra... in fondo il libro lo ha scritto lui, e ci racconta quello che vuole...) ad un ingrato dovere, fedele fino in fondo agli Stati Uniti, ma tormentato dai ricordi e dal rimorso di tutto il sangue versato...
Le riflessioni del protagonista colpiscono la sensibilità emotiva,
e i colpi di scena, la suspence, la tipologia stessa degli accadimenti ne fanno
un ottimo thriller, per quanto un po' singolare... poiché Barris, si
sa, nonostante i pericoli e le minacce, resterà comunque vivo, per scrivere
il libro e raccontare tutto...
Ad arricchire l'indubbio valore artistico del film, il gusto dell'ironia, sottile
e vivace, che rende "memorabili" alcune scene e persino intere sequenze
(gli atti risolutivi con Julia Roberts, o la reazione della donna amata di fronte
alla sua "confessione" sono solo alcuni dei numerosi esempi...)
In definitiva, è un film che fa riflettere, interessante e di gradevole
visione.
Una curiosità: il cast comprende, anche se per pochissimi istanti, alcune
comparse eccellenti, cioè Bradd Pitt, Matt Damon e Christopher Walken...
Un tocco di originalità ed un simpatico invito a non distrarsi...
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Recensione a cura di Cristina3455 - aggiornata al 19/05/2003 11.15.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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