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Secondo lungometraggio importante della giovane regista Nina Di Majo, ex assistente di Mario Martone, "Matrimoni e altri disastri" segue la recente tendenza della commedia italiana di portare nella nostra società globalizzata atmosfere e tic propri della commedia sofisticata all'anglosassone.
La trama è esile ma accattivante: la sorella maggiore "zitella" viene obbligata a completare i preparativi per il matrimonio della minore, ragazza vincente e adorata da tutti, insieme al cognato con cui ha una relazione non propriamente amichevole. L'occasione è uno spunto per la presa di coscienza di tutti i personaggi.
La protagonista della storia, Nanà (una Margherita Buy a tutto tondo), è una quarantenne single, insoddisfatta e insicura, che fa il verso alla più celebre Bridget Jones scatenandosi in una serie di gag ed equivoci, ma anche mostrando il lato debole della sua personalità piena di nevrosi e insicurezze (da sottolineare come la un tempo trentenne ora over quarantenne frustrata- complessata e la Buy siano ormai un sinonimo).
A differenza della Jones, piccolo-borghese solitaria a caccia di marito e anche di solidità economica, la protagonista del film è una radical chic con solide amicizie di buon livello culturale, decisamente spocchiose nelle loro convinzioni progressiste.
Non manca il personaggio della migliore amica, la socia Benedetta (Luciana Littizzetto, qui decisamente lontana dall'immagine a cui ci ha abituato), separata con figlio adolescente in piena crisi ormonal-esistenziale e assolutamente in cerca di un compagno.
Completano la compagine una madre bellissima e quasi più giovane di sua figlia, un padre troppo colto per essere presente o troppo distrattamente colto a scelta, la solita sorella più giovane e più bellina in procinto di sposarsi (Francesca Inaudi un po' scialba a dire il vero), definita "la ragazza più fine di Firenze", più fortunata in ogni campo e un futuro cognato agli antipodi (un Fabio Volo che parte da antipatico per poi riscattarsi in corso d'opera).
Più che sul matrimonio (tematica affrontata in un altro film di Volo con altre aspettative e fini), la storia è incentrata sulle relazioni sociali e familiari e sull'educazione sentimentale della protagonista, fino ad allora vissuta in una bolla (considerata la secchiona della famiglia, abbandonata dal fidanzato storico che preferisce farsi prete, la poverina aveva perso del tutto la fiducia in se stessa).
L'interazione con il futuro cognato per i preparativi del matrimonio con la sorella giova ai due coprotagonisti: ancorati nelle loro convinzioni all'inizio del loro rapporto forzoso si sbloccano via via per migliorarsi e prendere consapevolezza dei loro punti di forza.
Il cognato "giocherellone", attaccato al lavoro e al "soldo" diventa sentimentale, mostra il suo lato nascosto di tenerezza mentre la Buy "tutta d'un pezzo" scopre una nuova ironia e si accorge che è necessario avere fiducia in se stessi per vincere e andare avanti.
I ruoli si ribaltano e i personaggi inizialmente negativi della vicenda - la sfigata Nanà, il cognato parvenu - rivelano una inaspettata positività mentre i belli e vincenti - la mamma ex attrice, la sorellina, lo scrittore di cui Nanà è inutilmente invaghita - mostrano il loro lato oscuro.
Commedia sentimentale a tratti poco convincente, con una Buy eccessivamente protagonista e qualche passaggio un po' in ombra, il film mantiene le premesse iniziali concedendo allo spettatore due ore di relax. Simpatico, ma non indimenticabile.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 09/03/2011 11.02.00
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