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Roma: estrema periferia. E' un nuovo giorno. In un appartamento modesto ma dignitoso una madre giovanile e stanca prepara la colazione. I figli, un ragazzino obeso e una biondina con un vistoso apparecchio ai denti, si affacciano in cucina.
Rimaste sole, la madre inizia a preparare sua figlia con cura: la trucca, la fa pettinare da un coiffeur e l'accompagna per strada in modo che tutti la possano vedere mentre indossa un abito costoso e scarpe dai tacchi altissimi.
Arriva a prelevarla una macchina lussuosa, la conduce un autista giovane, premuroso, conformista. E inizia questo giorno speciale.
Affidato quasi completamente ai due giovani interpreti, Giulia Valentini (che muove - molto bene - in questo film i suoi primi passi nel mondo della celluloide) e Filippo Scicchitano (ex pischello vivace alla scoperta di un padre che non sapeva di avere, ora abilissimo e di mestiere), il film parla di quelle speranze deluse dei giovani, di questa nostra vita contemporanea squallida e cattiva, delle ipocrisie del mondo degli adulti, che appaiono di straforo ma sono tutti sporchi, interessati e non aiutano i ragazzi nel loro processo di crescita ma, anzi, uccidono le loro aspettative.
Marco, il giovanissimo autista al primo giorno di lavoro, indossa il vestito nuovo, è attento e scrupoloso nei confronti della vettura elegante e cerca di essere gentile, con una punta di diffidenza propria di chi non sa come muoversi; via via che si scioglie e che comprende quanto sia cattivo il mondo che lo circonda opta per una scelta poco approvabile ai giorni nostri, tempi di crisi.
Gina si è lasciata agghindare come una vergine condotta all'altare del sacrificio e spera di non arrivare mai allo scopo di tanta preparazione, ovvero l'appuntamento con un potente onorevole settentrionale che dovrà aiutarla ad entrare nel mondo dello spettacolo. Lei sa cosa dovrà fare per farsi aiutare e cerca di vivere ogni momento spensieratamente, scacciando dalla mente il suo destino.
Il film è anche un percorso on the road attraverso Roma, a partire dalle periferie "celebrate" da Pasolini, dove le case sono tutte uguali ed è impossibile riconoscerle, a centri commerciali sfavillanti e vuoti, fino al centro brulicante di turisti con i negozi di abiti firmati, più protetti di un caveau della Zecca.
Roma, pur fotografata in alcuni suoi angoli incantevoli, è il simbolo di quella corruzione, di quel degrado che sta coinvolgendo tutti e che costringe una ragazza a perdersi per ottenere l'effimero.
Storia scorrevole, retta benissimo dai giovani protagonisti capaci di non perdere neanche un minuto del viaggio lungo un film. Da vedere.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 10/10/2012 15.39.00
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