99 homes (2014)

Film senza troppo romanzamenti,reale e di denuncia.

Shannon davvero sempre magnifico, è lui uno tra i migliori attori in circolazione; fa un agente immobiliare robotico, senza cuore, imperturbabile.

Garfield l'ho rivalutato abbastanza; la sua è un'interpretazione sincera e credibile; il film è una seria di pugni nello stomaco.

Girato in modo realistico, pare di trovarsi di fronte ai vari sfratti di Roger and me (quelli purtroppo ancora più reali).

Più o meno senza speranza, il film mostra qua e là un pò di riscatto ma il ritratto americano che ne esce è fatto di speculazioni, cattiveria ed avarizia infinite.

Buona la spalla della Dern.

Bel film di denuncia. Ottimi gli attori

ottimi i due protagonisti, specialmente il grande Michael Shannon.
la storia affronta la bolla immobiliare che ha contraddistinto una delle crisi più grandi che ci sia stata in America, unita allo sciacallaggio più o meno legalizzato.
peccato per il finale, un po' troppo scontato.

Opera seconda di Bahrani che dimostra di che pasta è fatto il regista di origine iraniana, costruendo un affresco della terribile situazione sociale ed economica che si è venuta a creare negli Stati Uniti dal 2008 con i mutui subprime e l'annesso fallimento delle agenzie immobiliari, che ha portato ad una moltitudine di sfratti che hanno coinvolto centinaia di migliaia di persone. Il cast annovera Andrew Garfield, Michael Shannon e Laura Derm, che si intrecciano in una storia di caduta, risalita, pentimento e redenzione che è narrata in maniera realista e senza fronzoli, il regista scrive un dramma potente, in cui le vittime diventano carnefici, soltanto per sopravvivere, ed il sogno americano ormai si è ridotto tutto nel possedere UNA CASA. Un film duro, che non indugia MAI nel sentimentalismo, ma accompagna i protagonisti in un viaggio che svela come gli USA siano un paese MARCIO, in cui mentire, rubare e usare la legge a proprio favore abbia trasformato il mercato immobiliare in un far west. Ottimi interpreti ed un finale che non lascia scampo, soltanto una parvenza di redenzione per chi non è diventato del tutto insensibile come Dennis.

Film molto legato alla realtà americana, interessante e ben fatto.

Bel film che mostra come la cris dei mututi sub-prime abbia fatta finire a gambe all'aria mezza america .. in più per non rendere troppo pesante la storia c'e' la vicenda di Andrew Garfield che fa di necessità virtù e diventa a sua volta schiavo del giochetto..
Ben fatto e recitato .. a tratti un pò stagnate e monotono ,ma il personaggio di Shannon impone una certa fermezza di modi e emozioni .. Bene anche la Dern .
un argomento che non ci ha toccato ma tutto sommato è un buon film

Discreto film che mostra lo spietato mondo della speculazione edilizia negli USA. La storia abbastanza scontata di un uomo è pretesto narrativo per una denuncia sociale.

Buon film con due bravissimi attori protagonisti (per Shannon ormai non mi meraviglio più :) ) . La trama è abbastanza semplice ma funziona e mi sono immedesimato parecchio in quel contesto nonostante siano situazioni a me "aliene" .L'unica pecca per me è una certa ripetitività di situazioni che hanno inutilmente allungato il minutaggio. Il film rimane su sentieri abbastanza credibili quindi non aspettatevi chissà quale colpo di scena o forzatura, e questo per me è un altro pregio del film. Da vedere .

Questo film di Bahrani lavora su due livelli: da una parte la denuncia politica verso quel sistema tutto bancario e capitalistico che ha portato migliaia di famiglie americane in mezzo alla strada e dall'altro le scelte morali ed etiche che il personaggio interpretato da Garfield si ritroverà a dover compiere. Il primo livello funziona, il film "apre le porte" a chi come me conosce poco il problema e fa intuire come ci sia tutto un giro legalizzato che specula sul dolore della gente, ma la storia in se è scritta per poter finire nell'unico modo possibile. E' quindi un film prevedibile e che spesso punta troppo sul sentimentalismo spicciolo mettendo in mezzo i bambini, come se il regista volesse ulteriormente enfatizzare quel dolore che è chiaramente presente fin dalla prima inquadratura. A tratti quasi documentaristico, con un uso reiterato della camera a mano, "99 Homes" è un buon film di denuncia che si posiziona sulla scia di altri titoli "della crisi" come Margic call, The company men, Cosmopolis e per andare più indietro anche Il petroliere. Però è una pellicola riuscita a metà e troppo raffazzonata nella sceneggiatura. Shannon conferma di nuovo un grande talento.

99 Homes è una buona pellicola di denuncia. Se i due personaggi principali, Dennis e Mike, ricalcano abbastanza da vicino il rapporto tra Buddy Fox/Gordon Gekko di Wall Street e relative tematiche annesse, il contesto degli sfratti di famiglie che non riescono a pagare più il mutuo della casa non si può dire che sia un tema battuto e in vista perlomeno a livello mediatico. Oltre alla qualità eccellente dell'intepretazioni di Shannon e Garfield, nel film di Bahrani si percepisce chiaramente l'aria della crisi economica in atto, sottolineata da immagini forti che riportano al passato della Grande Depressione. Non si non notare come quei furgoni carichi di mobili e oggetti delle famiglie sfrattate, riporti alla memoria i mezzi improvvisati e sgangherati delle famiglie senza casa del Furore di John Ford. Anche per questo motivo consiglierei di dargli almeno un'occhiata.