bac nord (2020)

Film che si posiziona sul filone del cinema poliziesco francese che indaga banlieu e periferie varie dilaniate dalla criminalità: il tema è importante per molti motivi ma inizia ad essere inflazionato (solo nell'ultimo periodo ho visto quasi identici "I miserabili" di Ladj Ly e "Athena" di Romain Gavras). Il voto è un po' un compromesso tra la prima parte action/poliziesca che si destreggia tra un buon ritmo e il solito ottimo lavoro di montaggio in questi film di Jimenez e la seconda quando il regista trasforma la vicenda in una sorta di "pamphlet" politico finanche populistico che non ha nè profondità né tantomeno una tensione drammatica tale da supportare dei personaggi che poco caratterizzati prima finiscono poi per diventare difficilmente credibili. Le soluzioni narrative sono tutte poste meccanicamente al servizio di un certo racconto politico di criminalizzazione della polizia che però risultano forzate, eccessive e appunto, politicamente connotate in modo così grossolano da banalizzare il tutto al solito gioco "noi buoni" e "loro cattivi".