circle (2015)

Pessimo il fatto che ci sia un regista italiano e non sia stato doppiato in italiano. Stare 1 ora e mezza a leggere ma anche no... Quindi non ci ho capito quasi nulla, parlavano e parlavano in inglese e niente. ogni tanto leggevo e ogni tanto no.
Assurdo.
Riguardo al resto è una sorta di morale che si fa all'uomo colmo di stereotipi e pregiudizi verso gli altri, interessante ma senza doppiaggio anche no.

Non mi è dispiaciuto, semplice ed inesorabile: un gruppo di 50 persone si sveglia in una stanza rappresentata da punti rossi. Ogni tot minuti votano su chi non merita di vivere e vengono fulminati prima che la scelta la faccia "il sistema". È divertente provare a indovinare chi sopravviverà e sentire tutti i personaggi ragionare per vivere. Qualche personaggio forse un po' troppo stupido: quando le persone accanto a te decidono chi uccidere per salvarsi, probabilmente non è una buona idea rivelare che sei omofobo, razzista o che ti comporti da egoista in generale.

Idea anche interessante ma non sviluppata egregiamente. Ancora non tradotto in italiano, tuttavia incuriosisce ma il finale poteva essere migliore e non si capisce.
Mediocre.

Sotto insistenza di un amico ho visto questo film.
Cosa vuole trasmettere il regista?
Boh.

Premessa: il mio inglese è pessimo, dunque, non essendo doppiato, non sono in grado di fare a meno dei sottotitotli; e questi sottotitoli, secondo me, lasciano molto a desiderare. Questo fa si che il pilastro portante di questo film, che sono i dialoghi, venga meno, portandosi dietro il crollo dell'intera struttura.
Dal momento che la tematica è interessante, fosse doppiato come si deve, potendo godere di testi convincenti ed efficaci, probabilmente si rivelerebbe un buon prodotto; ma allo stato dell'arte rimane invece una mezza boiata, in quanto tutto il resto è fumoso, spiegato da cani, eccessivamente ripetitivo, poco credibile, banale e noioso. Se a questo si aggiunge la recitazione pessima ed il finalone imperdibile, è facile capire come la bocciatura sia totale e senza appello.
In molti lo paragonano a The Cube ma, ragazzi, c'è dall'oro al ferro.

Peccato davvero, buon prodotto ma poteva essere molto migliore soprattutto il finale che ho trovato deludente.

Film ripescato tra quelli disponibili su Netflix, altrimenti praticamente invisibile.
Film interessante che mi ha sorpreso positivamente. Per quanto si veda che è un prodotto low budget:
1. Per la scarsezza dell'ambientazione e della messa in scena... anche se in fondo questo ambiente completamente nero, con questa grafica un po' da videogame anni '80, questo sonoro un po' cupo e un po' anche quello da videogame vintage, alla fine finiscono quasi per dare un certo "stile" al film
2. Per il cast semplice e per nulla curato

Ecco nonostante questo il film si regge benissimo, con una narrazione quasi teatrale perché fondata unicamente sui dialoghi e sulle interazioni tra i concorrenti e perché il ritmo è tenuto alto per tutto il film da questa sequenza di morti ad intervalli di circa 2 minuti. Peccato che i concorrenti siano solo dei personaggi bonariamente stereotipati, ma è anche vero che il film non ha grosse pretese di psicanalisi, è evidente anche dalla breve durata che si puntava tutto sull'incisività e sul ritmo/suspence. E per quanto semplice devo dire che poi riesce anche ad avere i suoi colpi di scena. Però sicuramente si sente che è un low budget anche dal fatto che la serie di morti alla fine diventa l'eliminazione non di protagonisti con cui empatizzare ma di una serie di macchiette messe lì a fare numero.
Comunque Circle intrattiene con un'idea intelligente, lascia un minimo di riflessione sull'egoismo umano, è originale ed anche abbastanza audace.

Probabilmente con un budget più alto e un tentativo di dare maggiore profondità al tutto sarebbe stato una piccola perla.

"Circle" è un prodotto cinematografico made in Usa degli ultimi anni.
In Italia il prodotto non ha ricevuto alcun tipo di pubblicità, oggi è reperibile sulla nuova piattaforma (discount) Netflix.
Difficile arrivare alla visione di questo film se non in maniera fortuita. Spulciando nel listone dei filmetti di Netflix, però, è possibile notare il plot di "Circle" che non è affatto malvagio. Si tratta di un film che prevede la segregazione di una cinquantina di persone disposte a cerchio pronte a morire per cause ignote. Dall'anomalia della situazione dovrebbe scaturire l'interesse per la visione.

"Circle" essenzialmente poggia, quasi esclusivamente, sul suo plot, nulla di geniale ,ma abbastanza contorto, da procurarsi le attenzioni anche degli spettatori più critici e svezzati; inoltre la durata del film non è mastodontica e il gioco è fatto. Il prodotto della doppia regia di Miscione ed Hann , garantisce, perlomeno, un buon ritmo e un buon intrattenimento . Questo è già un ottimo punto di partenza.
Sul versante tecnico notiamo una confezione non comune: colori scuri e un sonoro inquietante.
Il film si basa su un unico spazio, ma grazie all'impostazione accattivante del plot, riesce a vendersi e a riciclarsi molto facilmente. "Circle" in effetti potrebbe essere etichettato come una sorta di thriller psicologico (o roba simile) figlio di altre idee.
Vien fuori un film interessante e particolare, con pregi e con inesorabile difetti di fabbrica. Insomma se l'idea è onesta, alle volte manca qualcosa. C'è un po' di superficialità circa il meccanismo del perverso gioco e la scannerizzazione dei personaggi alle volte è abbastanza bizzarra. Il finale sceglie, invece, una via comoda e chiude il film in chiave (pseudo) metaforica. Questa scelta, forse è quella più ortodossa, a nostro giudizio toglie qualcosina per la votazione e il gradimento totale del prodotto, manca nel momento importante un pizzico di audacia e di genio. Senza queste componenti il film non può evolvere in maniera totale.

Film semplice, low budget, quasi teatrale nella pressoché totale assenza di scenografie. Tutto ruota attorno alle dinamiche relazionali che si instaurano in un gruppo. Si lascia vedere bene nonostante la staticità dei protagonisti.

Claustrofobico e ansiolitico,trama semplice ma efficace,meccanismo dispotico e interrogativi a metà. Ammetto che in alcuni momenti ho provato dispiacere per alcuni personaggi , in altri vedi chiaramente il raggiro il cinismo e l'attaccamento alla vita che seguendo un puro spirito di sopravvivenza manda al diavolo anche i più banali concetti etici e morali. Ho approvato il finale in quanto pone un accento al senso di tutta l'opera, e , forse, della vita.

SPOILER

Cattivissimo, ma realista.
Una bella analisi psicologica della razza umana.

film a dir poco stupido e no sense

Cinquanta persone posizionate in circolo su piccole piattaforme dalle quali non possono muoversi o toccare il vicino, pena la morte immediata. Vaghi i ricordi su come siano finiti in quel luogo buio, illuminato solo da fioche luci rosse tra cui quella posizionata al centro della stanza da dove scatta una scarica elettrica mortale. Ogni due minuti circa un partecipante ci lascia le penne, a decidere il suo destino, tramite votazione, sono i "concorrenti" stessi di questo crudele gioco. Urge capire quali siano i motivi di quella prigionia e allo stesso tempo affrettarsi perchè il timer non ammette deroghe.
Completamente privo d'azione al quale sopperisce una regia dinamica e sempre ben studiata, "Circle" porta a riflettere sui tempi attuali attraverso un eterogeneo gruppo di persone. Mediante lo stereotipo si restituisce una visione ad ampio spettro in cui emergono solidarietà, riflessione, aggressività, commozione, con alla base un atteggiamento imposto di ferocia assoluta, mentre si disquisisce di valori morali, religione, razzismo, gusti sessuali, ed intanto si pondera chi sarà il prossimo a passare a miglior vita.
E' una valutazione superficiale dell'altro, una manipolazione continua, un arrogarsi il diritto alla vita e decidere quello della morte, in cui i tempi serrati sono scanditi da dialoghi fulminei, per un film che guarda con poca simpatia al genere umano -seppur lasciando barlumi di speranza sparsi qua e là- cercando di descriverne vizi e virtù, cogliendo sfumature e analizzando l'attuale concetto distorto di democrazia. In questo caso a rischiare ci sono anche una bimba e una donna in dolce attesa, a loro volta oggetto del feroce ma sempre valido "mors tua vita mea" per un thriller con sfumature sci-fi davvero incalzante, in cui un'idea tutto sommato semplice ci mostra in maniera credibile dove possa condurre l'innato istinto di sopravvivenza.

Questo è un film che si vede tutto di un fiato. La location unica non é per nulla un ostacolo quando c'è una regia dinamica capace di sostenere questo scontro titanico tra stereotipi. Tutti i personaggi sono degli stereotipi, solo uno potrà sopravvivere, in apparenza, ad uno stillicidio continuo. Le dinamiche all'interno del cerchio sono interessanti proprio per l'ampio spettro che i personaggi rappresentano nella loro, in fondo, monodimensionalità di partenza. Chi merita di vivere oppure di morire? Anche se il finale può lasciare un po' interdetti, il meccanismo all'interno, nella sua semplicità, è inesorabile. Budget ridottissimo, ma da una idea molto semplice, un film carico di tensione.

Film costruito attorno ai dialoghi e alla psicologia dei personaggi che tutto sommato riesce a reggere la scena fino alla fine.

appena visto questo sci-fi statico , quasi teatrale nel suo incedere. Non male in effetti , tutto giocato sui dialoghi ma sa creare tensione e sa farsi guardare , forse il voto sarebbe stato ancora piu ' alto se il finale fosse stato piu ' all ' altezza delle aspettative ma devo dire che con gli ingredienti a disposizione il risultato e' stato piu ' che buono . solo per gli amanti del filone psicologico .