cold prey 3 (2010)

Ancora ben diretto e atmosferico.
La tensione, però, latita e il film si trascina stancamente in espedienti prevedibili che lasciano ben presto spazio alla noia, più che alla scagazza.
Il meno riuscito della trilogia.

Meno bello dei precedenti ma comunque piacevole.

Terzo e per ora ultimo capitolo della saga di Cold Prey diretto dall'esordiente Mikkel Brænne Sandemose nel 2010.
Questa volta regista e sceneggiatore per continuare a narrare le gesta del brutale serial killer scelgono di girare un prequel,che sfortunatamente si rivela il capitolo più debole della serie.
L'aspetto tecnico rimane ancora più che buono,sicuramente superiore alla media,i problemi sono rappresentati un po dalla trama,non particolarmente interessante e sopratutto dai personaggi privi dello spessore e del carisma della protagonista dei primi due film (questi sono soltanto carne da macello).
Anche l'ambientazione alquanto oscura ed affascinante non è ai livelli di quella del primo film.
Per il resto siamo davanti ad uno slasher godibilissimo,caratterizzato da una buona atmosfera che sa tanto di anni 80 e da diversi omicidi brutali ed originali.
Non un film indimenticabile ma da vedere,consigliato all'amante del genere.

Terza sanguinaria avventura per il serial killer venuto dal freddo norvegese. In realtà, cronologicamente parlando, sarebbe la prima, in quanto trattasi di un prequel con le origini del "mostro" illustrate brevemente nell'antefatto.
Come Myers e Voorhees insegnano ancora una volta abbiamo un bambino problematico, questa volta vessato da un padre infame. Non ci vuole molto che il piccolo sbrocchi di brutto e inizi a fare a pezzi chiunque gli capiti a tiro.
Ci troviamo di fronte ad un onesto slasher-movie nonostante il terzo cambio dietro la mdp; il modello è sempre quello seminale americano, più attento però nell'evitare eccessive corbellerie in fase di script (che comunque non mancano) e soprattutto nella definizione delle vittime designate, sicuramente definite alla chetichella ma mai antipatiche quanto i colleghi d'oltreoceano.
Come già riscontrato nei precedenti titoli il carisma del killer è piuttosto debole, francamente il ragazzone impressiona poco, i suoi tratti distintivi e il modus operandi non possono renderlo di certo iconico.
Dalla tenebrosa ambientazione dell'hotel del primo capitolo, a quella ospedaliera del secondo, si passa a suggestivi scenari naturali con annessa sequenza ricalcata su "Un tranquillo weekend di paura", senza dimenticare i richiami alle tipiche famigliole dell'horror rurale made in U.s.a., quelle formate da redneck dediti agli atti più aberranti.
La qualità è in linea con i precedenti film, non annoia ma non esalta neppure; qualche lungaggine di troppo però è riscontrabile, anzichè su inseguimenti e tentativi di sopravvivenza si sarebbe potuto insistere maggiormente sulla parte introduttiva.
In ultimo manca Ingrid Bolso Berdal, ottima survival girl dei primi due capitoli.

interessante e girato bene .. l 'ambientazione e ' diversa dal primo , che rimane decisamente migliore , ma svela alcuni enigmi sulla storia e conserva una certa truculenza - un buon fan di slasher ne potra ' discretamente godere

SPOILER

è quello che mi è piaciuto meno, avrebbe potuto essere migliore , ma raggiunge la sufficienza per me :)

Nelle prime scene subito la firma poco più colorita e cruenta del terzo capitolo di Cold Prey. Fortunatamente riprende il tipico filone a cui sono ormai affezionato; il trilionesimo con la solita manciata di giovani alla ricerca dell'avventura isolata, alla scoperta dell'intera piramide alimentare, ed inconsapevoli del pericolo a cui vanno incontro. La location più ampia e aperta a soluzioni torna nelle zone dell'albergo della morte, fotografato sempre con uno stile ben levigato, privo della luminosità del manto nevoso che sin'ora ha contraddistinto la pellicola norvegese. Le caratteristiche restano immutate, con una buona dose di lealtà, e credibilità verso lo spettatore, purtroppo non rinunciando all'onnipresenza del cattivo. La trama riesce a riprendere il tema e personalizzarsi su un binario parallelo.
La gita nei boschi dei nuovi e più resistenti protagonisti, ascoltando il mitico walkman, aumenta l'aspetto ludico, snellendo la suspance in una serie apparizioni più comune agli altri film.

In conclusione trovo che sia una delle poche "saghe" rimasta modesta e lucida capitolo dopo capitolo, senza troppi stravolgimenti di genere, o lasciandosi prendere troppo la mano.
Stesso voto.

I primi due film , sebbene non li ricordi benissimo, non erano affatto male : nella media. Questo prequel ,invece, è davvero pessimo .... Trama e tensione del tutto inesistenti,splatter non particolarmente eccessivo, finale pessimo e a dir poco ridicolo !!! Uniche note positivi? I bellissimi paesaggi e la fotografia, davvero molto curata. Il resto è da dimenticare...

M'accodo al commento dal buon Marfsime.
Terzo film della saga che è un prequel dei due lavori precedenti, e nonostante la prima mezz'ora prometta bene poi il film si rivela il solito slasher pregno di clichè.
Colpiscono comunque una buona fotografia, sarà che a me i paesaggi innevati piacciono non poco, per cui questa pellicola l'ho vista con più "brio".
Non ho ancora rimediato il primo capitolo, che però non mi ispira più di tanto.
Splatta pochino, ma si lascia comunque vedere e soprattutto non annoia.
Se il regista avesse evitato di cadere spesso nel già visto al 7 ci sarebbe arrivato.

Così così..forse un po troppo ripetitivo nelle dinamiche dei primi due capitoli..come prequel rimane comunque guardabile soprattutto per chi ha visto i primi due..sufficiente.