decalogo 9 (1989)

Ancora una volta Kieslowski mette al centro di tutto le debolezze dell' essere umano,in balia dei propri limiti e desiderii...
Accurata la descrizione psicologica dei vari personaggi,tematica non semplice affrontata con la solita caratteristica rigorosità e sobrietà (senza comunque mancare d'intensità),ottima anche in questo caso la prova del cast.
Un po' meno coinvolgente rispetto ai passati episodi del "Decalogo" ma una visione comunque più che soddisfacente.

Altro giro altra perla, il Decalogo é davveto tutto su livelli altissimi

Grande film ad episodi della televisione polacca, che mostra la visione pessimistica e drammatica di Kieślowski nelle dinamiche quotidiane dell'essere umano, la cui condizione viene rappresentata in varie tematiche. Emozionante, struggente, complesso, ambizioso. In quasi tutti gli episodi c'è una prima parte di costruzione e una seconda di esplosione degli eventi, talvolta intollerabile per i personaggi, talvolta duro anche per lo spettatore. Kieslowski ha il merito di far riflettere, ma senza la classica retorica. Alcuni episodi sono veramente belli e di grande impatto, altri leggermente meno, ma sempre su ottimi livelli (personalmente l'unico episodio al di sotto degli altri è l'ottavo, un po' noioso).

Il commento vale per l'opera complessiva, in quanto l'ho vista tutta di seguito in pochi giorni, invece i voti vanno per ogni singolo episodio.

Interessante film del Decalogo ma non è certamente tra i migliori. A mio parere è il più introspettivo. Storia ben elaborata.

Interessante storia d'amore tra due persone che non posso più amarsi fisicamente.

SPOILER

Buono questo episodio del decalogo. Il tormento e la tristezza di un uomo impotente e così non più "capace di amare". La sua moglie che continua ad amarlo, ma che attraverso la menzogna non rinuncia ad una relazione esterna. Quesiti importanti vengono sollevati, e a cui ovviamente non viene data risposta. Più che un film sul desiderio della donna d'altri è un film sul tradimento e sulla situazione coniugale difficile data la mancanza di sesso, anche perchè l'amante (ovvero colui che infrange il comandamento) è una figura nettamente di secondo piano nel film.
Comunque... non si chi scrive la TRAMA su Filmscoop, ma veramente... altro che SPOILER... di più!!! Magari modificarla???

Una coppia entra in crisi (forse) a causa dell'impotenza di lui.
Roman comincia ad odiarsi e spinge Hanka a lasciarlo o a trovarsi un amante,intanto però la controlla mentre lei lo rassicura.Alcuni indizi lasciano presagire la presenza di un amante,Kieslowski gioca inizialmente con i dubbi per poi rivelare allo spettatore ciò che già era intuibile.
Il regista polacco utilizza l'assenza di sesso ,in questo caso per via di una disfunzione fisica,come problematica che distrugge gli equilibri e sancisce un punto di rottura forse insanabile nell'ambito di un rapporto probabilmente già scricchiolante.I comportamenti di Hanka e di Roman (che nutre interesse evidente per una giovane paziente) sono segnali che indicano la sussistenza di un rapporto non certo idilliaco.
Il nono segmento del Decalogo è dedicato al comandamento che ordina di non desiderare la donna d'altri,qui applicabile in senso generico e non solo in modo "maschio centrico".Il finale dal sapore amaragnolo e paradossalmente speranzoso è solo un nuovo punto di partenza,a Roman sembra essere negata l'ultima scelta che potrebbe competergli,il controllo sulla sua vita e tutto ciò che gli ruota attorno sfugge per l'ennesimo scherzo del destino,in realtà il disagio fornisce un solidale appiglio adatto a ridestare ,probabilmente, l'amore perduto.
Kieslowski scava bene nelle psicologie dei personaggi, tesse con cura minuziosa ogni dettaglio,fa rinascere attraverso il dolore e la consapevolezza dell'errore i suoi personaggi eppure manca di ritmo e soprattutto tratteggia una situazione molto trattenuta che implode nell'animo dei personaggi estrapolando e manifestando con forza appena accettabile quel tormento che li affligge.

Uno dei migliori!!!!!

Meno bello di "Decalogo 1", ma ugualmente straordinario. Magnifico nel raccontare il binomio amore-sesso, con grandissima efficacia e un triste dolore. Bellissimo.

Dopo due mediometraggi inferiori rispetto al resto torna un grande episodio del Decalogo. Kieslowski questa volta imprime una qualità registica eccellente e la storia tratta d'amore ma non quell'amore che puntualmente registi hollywoodiani vogliono propinarci ai limiti del buongusto e del buon senso. Nel penultimo episodio del Decalogo c'è tutta la sottile ma pesante ironia di Kieslowski,le sue domande (possono un uomo e una donna continuare a stare inieme senza intoppi anche se lui è impotente?) e la sua metodicità che imprime come sempre ai suoi film. Come il resto del Decalogo ci sono temi ricorrenti (l'acqua e su tutti l'Uomo questa volta in in bicicletta) e inoltre anche particolarità che consentono a tutte le ultime opere di Kieslowski di essere legate da un filo sottile ma visibile (riferimenti che si vedranno ne La doppia vita di Veronica,ad esempio). Il protagonista è un personaggio veramente triste che solamene alla fine riesce a sorridere dopo il suo ennesimo fallimento

SPOILER

L'analisi del rapporte tra uomo e donna non è ai livelli del Decalogo 6 ma siamo su vette alte che poche storie riescono a toccare senza scadere nel retorico o nel gia sentito. La domanda come al solito rimane aperta: un uomo deve sempre non desiderare ladonna d'altri? In questo caso sembra proprio di si. Ma una donna puo tradire il marito in condizioni particolari? D'altronde la componente grottesca è evdenziata sin da subito: Il marito vuole lasciare la moglie dopo la scoperta della sua impotenza irreversibile ma lei non vuole dicendo che il sesso non è importante nonostante suo marito la inviti a trovarsi qualcuno più giovane. Sarà proprio quello che gia stava facendo sua moglieperò,smentendosi clamorosamente riguardo l'attribuzione di importanza al sesso. Questo episodio,come il sesto,è sessuale. Specialmente,però,è da capire.

Comandamento questo del Decalogo 9 che potrebbe anche appartenere al 6, e simili ma ridistribuite sono le caratterizzazioni dei due protagonisti. Il marito Roman, che vede il semplice sesso come pura biologia, e Hanka la quale vive per ciò che c' è, che "conta di più di quello che manca". La connessione all' emendamento rimanda senza dubbio al personaggio dello studente di Hanka, e una serie di sfortuiti equivoci porteranno a sfiorare la tragedia. Ecco che K. Kieslowski nel finale ribalta quel simbolismo "classico" dell' acqua così importante per la vita, obiettivo di Roman per arrivare a togliersela.

Non il migliore dei capitoli del decalogo ma lo stile di K.K. si sente dall'inizio fino alla fine.

Non desiderare la donna d'altri.

Ennesima storia di uomini tormentati, tormentati dall'amore stavolta, un sentimento che spesso altera coppie e distrugge famiglie.
Il triangolo amoroso è sensazionale, inutile dire che bastano questi 58 minuti di Cinema per distruggere qualsiasi altro filmetto Hollywoodiano sul tema.
Finale quanto mai drammatico:

SPOILER
Esemplare film sentimentale.

anche questo episodio mostra segni di stanchezza...sembra che il regista abbia perso un po di brio con questi ultimi comandamenti(anche se devo vedere ancora l'ultimo)!
un film senza infamia e senza lode...

E' il primo che vedo senza addormentarmi!
Che dire... Drammatico!

Rappresenta il dramma per eccellenza...
Kieslowski ha descritto bene ogni personaggio
e ci fa vivere in prima persona quanto accade
allo sfortunato protagonista...

Non ho capito molto la mossa del pattume,
ma cmq quella del telefono è degna del
miglior Mcgiver! :D

SPOILER

Se i primi due capitoli del Decalogo sono quelli che mi hanno colpito maggiormente, gli ultimi due sono indubbiamente quelli che mi hanno meno convinto.
Sarò io ad essere rincretinito, ma in questo "Decalogo 9" non sono riuscito a percepire la trascendentale profondità che KK evocava nei precendenti episodi. Certo, il film è buono, ma a mio modestissimo avviso non paragonabile, per esempio, al "Decalogo 6".

La mancanza del sesso in un rapporto di coppia può essere una barriera insormontabile? E' questa la domanda principale di Kieslowski che pone allo spettatore. Trama molto affascinante e spiazzante come neglialtri episodi del Decalogo.

bello, bello, bello. un grandissimo studio sul matrimonio e una specie di anticipazione del Film Bianco.

Penultimo capitolo del Decalogo che analizza il nono comandamento "Non desiderare la donna d'altri", non dal punto di vista di chi compie il peccato ma di chi lo subisce. Il protagonista è infatti il dottor Roman, cardio-chirurgo di Varsavia, che, dopo avere appreso di essere diventato irrimediabilmente impotente, vede il suo rapporto matrimoniale compromesso, come per cessato diritto di amare. Nonostante i buoni propositi e le rassicurazioni della moglie, non mancheranno momenti difficili, intensi e travagliati. Al soggetto della frustrazione sessuale e del tradimento, da più parti ampiamente trattato e dibattuto, il film non aggiunge niente di nuovo, ma siccome l'importante non è solo cosa si racconta ma anche come lo si racconta, ecco che il solito stile asciutto e tristemente realistico, la buona recitazione, insieme alla tipica fotografia da atmosfera plumbea, fanno si che la percezione e l'immedesimazione siano garantite, anche se non mi è parso l'episodio più coinvolgente, ne il più credibile. Anche qui fa la sua apparizione Dio, in un paio di occasioni, quando a bordo di una bicicletta che traina un carretto, incrocia per due volte il povero Roman stravolto dal dolore. C'è anche l'anticipazione di parte del tema trattato nel successivo "La doppia vita di Veronica", dello stesso Kieslowski, con il personaggio di Ola, giovane ragazza ricoverata nel reparto di Roman per un intervento, al fine di curare una malattia cardiaca che le impedisce di intraprendere una carriera da cantante. Discreto.

Non ho parole.Più volte ho osannato altri film ma il decalogo è la perfezione.Film conosciuto da cineamatori di nicchia.La perfezione è qui.

Bellissimo ed impeccabile episodio del Decalogo, una sorta di teorema che con rigore e drammaticità insuperabili arriva dritto dritto alla sua tesi: che diritto ha un uomo impotente ad amare la propria donna e a provare gelosia per lei? Anche in questo caso il precetto religioso conta sino a un certo punto, è la scusa per indagare più in generale sul rapporto tra amore e sesso e sul senso di colpa, alimentato per giunta dal tradimento. Rispetto agli altri episodi è da sottolineare come questa storia sia interamente vissuta entro le mura domestiche: ci sono lui e lei, l’altro solo nel momento in cui è presente in casa. La ragazza che aspirava a cantare e vuole operarsi al cuore (La doppia vita di Veronica è dietro l'angolo…) è un'apparizione fugace che non trova posto nella vita di Roman, oramai pervaso dal senso di colpa.

Ci risiamo: meglio non leggere la trama che filmscoop dedica ai 10 episodi del decalogo. Il film sul "non desiderare la donna d'altri" diventa grazie a Kieslowski uno dei più bei film sull'amore che abbia mai visto. Dove ci vuole sospingere Kieslowski? c'è un uomo che desidera la propria donna ma che non riesce a possederla (e quindi desiderarla?), nonostante l'ami credo per davvero (anche se è fisicamente attratto da una sua paziente, ma penso che il personaggio di quest'ultima valga sopratutto come garanzia sessuale per lo spettatore nei confronti del protagonista). E allora dov'è il confine tra amore e desiderio, dov'è l'inganno tra amore e sesso? Se è il sesso offerto alla persona che ami a darti il diritto di essere geloso allora qual'è la risposta all'interrogativo iniziale del film: in un rapporto è più importante ciò che c'è tra due persone o ha più rilevanza ciò che manca o che verrà a mancare? l'amore è ciò che sentiamo(abbiamo) in fondo al cuore o ciò che abbiamo(sentiamo) in mezzo alle gambe? Quesiti posti in essere da Kieslowski e lasciati volutamente senza risposte.
E' un film fondamentale per il breve futuro di Kieslowski: l'amore per la musica della paziente malata di cuore ritornerà ne"La doppia vita di Veronica", inoltre irrompe il musicista fantasma nella figura di Van Den Bundmayer anticipando i temi musicali dell'indimenticabile Film Rosso.