Quando uno scienziato sviluppa una formula per rigenerare le cellule epatiche morenti, si trasforma accidentalmente in un vampiro albino con un debole per le prostitute
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La blackspoitation mette le mani anche sul mito di Jeckyll e Hide (molto cafonescamente, però, nei titoli non cita nemmeno il nome di Stevenson). Il film, al di là della storia del dottore/mostro, è immerso nei problemi che toccano gli afroamericani come il ghetto, la prostituzione e la droga ed appunto per questo la pellicola andrebbe vista sotto la luce di quello che rappresenta per la comunità nera. Tuttavia William Crain non ripete i fasti di Blacula e dirige non troppo convinto un film molto parsimonioso circa gli effetti speciali, la violenza e soprattutto l'orrore; in pratica si vede molto poco, le scene davvero coinvolgenti sono giusto un paio ed oltre l'oscura ambientazione non c'è suspance. In generale la produzione si avvicina molto al televisivo (difetto comune ad altri film della blackspoitation). Avrebbe potuto dare molto di più.