f come falso - verita' e menzogne regia di Orson Welles Iran, Francia, Germania 1975
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f come falso - verita' e menzogne (1975)

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locandina del film F COME FALSO - VERITA' E MENZOGNE

Titolo Originale: F FOR FAKE - VÉRITÉS ET MENSONGES

RegiaOrson Welles

InterpretiOrson Welles, Oja Kodar, François Reichenbach, Joseph Cotten

Durata: h 1.25
NazionalitàIran, Francia, Germania 1975
Generecommedia
Al cinema nell'Aprile 1975

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Trama del film F come falso - verita' e menzogne

All'inizio Orson Welles fa giochi di prestigio in una stazione. Sopraggiunge Oja Kodar (l' ultima compagna di vita del regista), che promette alla troupe di raccontare la propria storia. Anche Welles si impegna a dire la verità nel corso della prossima ora.

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Voto Visitatori:   7,77 / 10 (11 voti)7,77Grafico
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Voti e commenti su F come falso - verita' e menzogne, 11 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Goldust  @  29/09/2014 12:31:24
   6½ / 10
Una riflessione a cuore aperto su verità, finzione, apparenza e destino in cui Welles ci mette la faccia parlando ( anche ) dei suoi non convenzionali inizi nel mondo dello spettacolo. Pensato a mò di documentario e montato quindi seguendo questi canoni è un'operazione piacevole ed allo stesso tempo insolita che farà impazzire i cultori del genere ed annoiare qualcuno. Io l'ho apprezzato fino ad un certo punto, anche perchè realtà e finzione spesso si sovrappongono mettendo in crisi lo spettatore. Ma forse era proprio lo scopo che perseguiva il regista...

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  28/01/2013 16:25:32
   7 / 10
Il tema del falso è trattato da Welles in maniera veramente geniale: le sue riflessioni sono davvero interessanti. Sfortunatamente il film non è senza pecche: il montaggio frenetico, per quanto ammirevole, finisce per stancare molto presto. Inoltre, la quantità di informazioni (di cui dubitiamo continuamente) che ci viene data è in grado di scoraggiare un tentativo di mettere tutto insieme per capire dove si voglia arrivare. Credo sia quindi meglio apprezzarlo come divertissement di Welles stesso.

DarkRareMirko  @  04/07/2011 22:06:15
   9½ / 10
Un lungometraggio anomalo per gli anni in cui è uscito, per il regista che lo ha realizzato e per le tematiche trattate. Seppur tecnicamente e stilisticamente variegato e soddisfacente, F for fake è soprattutto a livello di contenuti che ha molto da dire, contenuti che sono originali, anticonformisti, coraggiosi ed anche concilianti con quello che in più di vent'anni di esperienze ho maturato come credenze, sia artistiche, sia relative alla vita di tutti i giorni.

Attraverso racconti artistici, economici, di magia e sfruttando monologhi ed interviste (fatte a falsari come Elmyr de Hory e Clifford Irving), il grande artista giunge alla conclusione che, almeno in ambito creativo, se una cosa è imitata così bene nei confronti dell'originale tanto da essere scambiata per vera, allora il falso smette di essere tale divenendo vero.

Welles (qui sornione ed imprevedibile come non mai) sfrutta questi stessi concetti anche per dimostrare che il cinema si basa sull'illusione e su una falsa verità assunta come realtà (F for fake è quindi anche una nuova dimostrazione dei grandi poteri illusionistici del mezzo cinematografico creata da uno dei suoi massimi ed indiscussi esponenti), nonchè per riflettere sull'inganno che è da sempre una condizione naturale dell'esistenza.

Lo stesso Welles poi trattò questa tematica già con la sua famosa burla relativa all'annuncio radiofonico della Guerra dei Mondi, che trattava di alieni che invadevano l'America; lo stesso annuncio è stato quindi un falso che ha avuto le potenzialità del vero. La trasmissione stessa viene del resto anche citata all'interno del film.

Un mockumentary epocale, perfetto, metacinematografico, purtroppo non da tutti compreso.

Contributi al film di Peter Bogdanovich (...E tutti risero, Dietro la maschera) e William Alland (Look in Any Window); il film, rimasto incompiuto, è stato ricostruito fedelmente da Oja Kodar, già attrice nel lungometraggio e compagna di Welles, dopo la morte del regista.

3 risposte al commento
Ultima risposta 05/07/2011 05.12.31
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  30/01/2011 23:50:14
   7½ / 10
Un film multistrato fin dalla sua enunciazione, con Welles abile imbonitore. Un gioco dove si rincorrono verità e menzogna, l'una che scopre l'altra e viceversa. Due miti a confronto, il reale (Hughes) e l'immaginario (Kane) così simili tra loro da potersi scambiare tranquillamente il ruolo.

MidnightMikko  @  21/01/2010 15:02:40
   8 / 10
Sperimentazione molto interessante da parte di Welles. Ottimo film che gioca sulla percezione del vero e del falso.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  04/12/2009 21:28:22
   7½ / 10
Sempre per restare in tema di opere di falsificazione, ecco un film dove compare il vero Clifford Irving.
Non è un capolavoro, nè il capolavoro di Orson Welles, ma è il film (documentario, esercizio di stile, presa per cul.o o quello che è) che dimostra quanto fosse avanti il regista rispetto ai tempi e agli altri.
Welles interagisce con lo spettatore, discorre di falso e vero rasentando la filosofia, racconta vere storie di falsi e usa, si noti il paradosso, non attori ma i veri protagonisti delle storie raccontate (Irving appunto, Oja Kodar e immagino che si sarebbe portato pure Picasso se fosse stato ancora vivo); non manca poi di prendere in giro gli spettatori, sparare a zero su critici e sulla critica in generale e perdersi in monologhi speculativi come quello davanti Chartres.

Il succo, se si sente il bisogno di trovarlo, lo si può ricavare da una delle tante perle citate:
“Un amico di un altro amico una volta mostrò a Picasso un Picasso: << Noo è un falso >> rispose il pittore. Lo stesso amico si procurò un altro presunto Picasso e Picasso disse che anche questo era un falso, se ne procurò un altro, ma anche questo era falso disse Picasso.
<< Ma Pablo >> replicò l’amico << ti ho visto con i miei occhi mentre lo dipingevi >>
<< Eh eh. Posso dipingere un Picasso falso al pari di chiunque altro >> rispose Picasso”.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  02/06/2008 12:35:54
   7½ / 10
Un buon prodotto, sicuramente, non credo però sia un'opera geniale.
Welles mi pare abbia messo un pò le mani avanti, il falso vero, il vero falso, il falso che diventa poi per forza vero, naturale che alla fine tutto torni nella sceneggiatura, "e noi ci crediamo..", ecco forse quello è il punto più forte e coerente dell'opera, quindi forse invece è geniale per davvero, ma non mi ha impressionato più di tanto.
Neanche il montaggio sinceramente l'ho trovato così esorbitante, non mi basta vedere un montaggio un pò frenetico, l'ho trovato funzionale in un'unica sequenza, e all'inizio, ma mi sa che Orson fosse un vero prestigiatore.
Un' autodedica, come è giusto che sia, per un genio che lo è stato per davvero (così Aliena si calma un pò).

2 risposte al commento
Ultima risposta 23/09/2008 22.37.45
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Ch.Chaplin  @  25/01/2008 18:20:21
   7½ / 10
un welles insolitamente beffardo..la prima volta ke ho visto questo film mi ha fatto addormentare, la seconda è stata rigenerante. questo documentario sul falso, che si rivelerà falso (anche se parzialmente) anch'esso non è altro che..un tocco di prestigio del grande orson

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  19/12/2007 15:29:54
   8½ / 10
"L'arte è una finzione che ci aiuta a capire la realtà"

"Questo magnifico capolavoro d'Arte è lì da secoli. è forse la maggiore opera dell'Uomo in tutto il mondo occidentale. Eppure non è firmato. Chartres: un inno alla gloria di D.io e alla dignità dell'uomo. Tutto ciò che resta, così sembrano pensarla gli artisti di oggi, è l'Uomo...nudo, povero e totalmente indifeso. Non ci sono inni da sciogliere. Il nostro, gli scienziati non fanno che ripetercelo, è un universo disponibile. Forse quando tutte le città saranno polvere, sceglieremo quest'anima gloria di tutte le cose, questa sfarzosa foresta di pietra, questo etico canto, questa eleganza, questo maestoso corale canto di affermazione, lo sceglieremo per sentirci ancora vivi, pregheremo perchè resti ancora in piedi a significare il nostro passaggio, a testimoniare quanto vi è ancora in noi da compiere. Le nostre opere nella puetra, sulla tela, nella stampa di rado vengono risparmiate per qualche decennio o per un millenio o due, ma alla fine ogni cosa viene annullata dalla guerra o si cancella nell'inelluttabile cenere universale. Trionfi e inganni, tesori e falsi. è la realtà della vita: dobbiamo morire, ma siate allegri! Dal passato vivente ci giungono le grida degli artisti morti, tutte le nostre canzoni verranno messe a tacere, ma cosa importa? Continuamo a cantare...forse il nome di un uomo non è poi così importante."

4 risposte al commento
Ultima risposta 08/06/2008 18.47.45
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/04/2007 22:44:11
   7 / 10
Com'è beffardo e sornione questo Welles nel mondo dei falsari ... e soprattutto di uno, tal Helmyr De Hory, pittore che ha riprodotto praticamente tutte le migliori opere del post-impressionismo.
Un film - inchiesta dal montaggio colossale, che è una vera e propria "burla" (certamente geniale e parossistica come vuole un personaggio come Welles) allo star-system, e in un certo senso trovo corretto chi ha visto in questo film il tramonto definitivo (o utopico?) dei personaggi massimalisti e cinici come Citizen Kane. Non un film per tutti, pero', e a tratti un po' narcisista

ilaria!  @  08/06/2006 19:03:49
   9 / 10
Come ha potuto l'incompetente che ha commentato prima di me dargli uno?! è un film molto particolare, una sorta di documentario-fiction che ha davvero dell'interessante. Contiene una svaria di materiale di cui Orson Wells fa uso con un montaggio straordinario per parlare del falso.. mi è piaciuto davvero molto..

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