gang tapes - per le strade di los angeles (2001)

Film molto realistico e angosciante soprattutto nella secondo parte. Bravi gli attori che probabilmente non sono dei professionisti, ma sono stati perfetti nel ruolo. Finale da brividi

Bellissimo e realistico nel tratteggiare senza moralismi quella che è la realta' dei ghetti di L.A. ( ma non penso che a scampia o in posti simili sia tanto diversa la cosa). La recitazione è talmente sopra le righe che sembra 1 vero e proprio documentario !
Un film che fa riflettere ma che regala anche scene divertentissime come quando lil alonso rappa in bicicletta o come quando serial comincia a spiegare il perchè del suo soprannome xD

Finale agghiacciante

Da testa hip hop quale sono, ho per così dire bocciato il documentario non perchè brutto (volendogli eventualmente attribuire un pizzico di esagerazione) ma in quanto non recante nulla di nuovo a quanto sanno tutti gli amanti del genere, del gangsta rap soprattutto. Le situazioni del documentario (vere al 100% e questo non lo si mette in dubbio) da sempre le vediamo riprodotte su cover, in videoclip e innumerevoli film simili, con la differenza che in "Gang Tapes" è stato lasciato poco spazio alla musica; è questo infatti l'unico difetto del film, perchè per quanto mi riguarda il resto è senza infamia e senza lode, indifferente, roba stravista che so a menadito. Doveva essere realizzato qualcosa di nuovo.
Viceversa, consiglio il prodotto a chi sa poco o nulla de rap. Egli, forse, potrebbe trovarlo veramente interessante.

A fare la differenza non è certo la storia,uguale a tante altre nel riferire la corruzione e relativa discesa agli inferi del personaggio principale.In questo caso trattasi del 14enne Kris, abitante di uno dei numerosi e malfamati ghetti di Los Angeles in cui imperversano gang dedite allo spaccio di crack ,pronte ad uccidere nel nome di una supremazia territoriale e di un orgoglio che suonano a dir poco assurdi.
Rabbia e frustrazione,ignoranza,ambienti degradati e un futuro che non offre alternative,questo è il tragico ambiente al quale tentano di sopravvivere questi ragazzi cresciuti troppo in fretta.Adam Ripp utilizza con incisività l'escamotage del mockumentary per raccontare un quotidiano davvero spietato,senza calcare eccessivamente la mano riferisce di una realtà estrema ma credibile,cui scampare è quasi impossibile.L'emblema di questa dipendenza obbligata è Kris,senza padre ma con una madre presente e amorevole che lo appoggia nello studio,figura premurosa non sufficiente a tenerlo lontano dai pericoli della strada.
"Gang Tapes" è pervaso da una soundtrack asfissiante in cui impazzano rap e hip-hop,per chi non fosse amante di certe sonorità questa potrebbe alla lunga tramutarsi in una tortura uditiva,la bontà della pellicola però è indiscutibile a patto di tollerare inquadrature sghembe o traballanti.
Aldilà dei gusti musicali ho trovato plausibile il resoconto di una condizione sociale riversata in un habitat urbano in cui gli unici imperativi sono quelli della violenza e del guadagno facile.
L'analisi del disagio viene spiattellata senza forzature,le interviste,impostate come disperato sfogo o racconto enfatico delle proprie gesta,abbondano di pensieri tramite cui è facile intendere come in certi luoghi il destino sia segnato fin dalla nascita.
Spaccato di vita incisivo e drammatico,l'emarginazione trascende in un imbarbarimento che non fa prigionieri.

Un film che non mi ha impressionato più di tanto, pur riconoscendo una discreta qualità generale.

Tra le più palesi derivazioni del cinema veritè da The Blair witch project in poi, il film ha l'ambizione di offrire uno spaccato della vita dei ghetti delle persone di colore; il tutto però si riduce spesso a personaggi e situazioni straviste, stereotipate (alla rapper di colore che usa linguaggi a dir poco coloriti insomma, yo bro e via dicendo, tipo il CJ di San Andreas - che almeno nel contesto da videogioco andava più che bene, visto che tutto sommato pochi sono stati i protagonisti di colore all'interno di capolavori videoludici), con mologhi banali e troppo lunghi e sparatorie su sparatorie.

Ormai il sottogenere in questione ha esaminato quasi tutto (da mostri che invadono l'America a simulazioni snuff, dai morti viventi agli home movies - e persino una storica puntata di X Files, chiamata X cop, "La puntata con i poliziotti", venne realizzata in questo modo, con camera traballante in spalla), ma in effetti uno spaccato per le nere strade di Los Angeles mancava.

Vedibile ma non essenziale.

Mockumentary di livello eccellente..descrive in maniera molto realistica e per nulla romanzata la realtà degradata dei ghetti degli afroamericani fatta di droga..sparatorie..malavita..il tutto ripreso dalla telecamera di un ragazzino che pian piano viene introdotto per sua volontà nella realtà della gang dei suoi amici più grandi. Film molto bello..consigliatissimo.

Grazie Goat per avermi illuminato su questo gioiellino. Un mockumentary crudo e senza speranza che fa male, non solo per le immagini mostrate ma anche sulla riflessione di quella che era la situazione dei ghetti afroamericani, e forse è ancora in alcune parti dell'America.
Una chicca da recuperare al più presto.

questo mockumentary è forse l'unico che riesce a dare uno scorcio della vita del ghetto e delle gang con brutale realismo e senza compromessi.
nulla è romanzato o dà l'impressione di essere costruito, tanto che durante la visione quasi ci si dimentica di stare assistendo ad un'opera fittizia.
uno di quei film che rimane dentro e continua a far male anche a distanza di mesi dalla visione.