give 'em hell, malone (2009)

Russel Mulcahy è il classico regista che dopo aver toccato il top agli albori della sua carriera,in questo caso con "Highlander" e aver regalato al pubblico qualche altra cosuccia apprezzabile è stato vittima di un lento e inesorabile deperimento professionale,toccando abissi di assoluta vergogna con immondizia tipo "Talos" o "Il Re Scorpione 2".
Cercare di risollevarsi facendo il verso ad autori come Tarantino o Rodriguez è idea interessante a patto di essere dotati della giusta ironia e soprattutto di una brillante tendenza al citazionismo.Mulcahy tenta di aderire ad un immaginario hard boiled esibendo una buona padronanza dei caratteri distintivi mettendoli però al servizio di una storia mai incisiva.
La cruda sparatoria dei primi cinque minuti a un feticista del pulp potrebbe provocare un orgasmo ,poi la storia inizia girare intorno a una misteriosa valigetta e si perde,popolandosi di personaggi sopra le righe,alcuni riusciti come lo psicopatico incendiario o la madre mezza sciroccata ed altri molto piatti,come quello della Pataky,dark lady banalmente delineata.
La sceneggiatura si attorciglia su se stessa e annoia,l'ironia è fiacca mentre della forza di cui è intriso l'incipit non vi è ombra.L'imbalsamato Thomas Jane ,altrove apprezzabile,non suscita emozione alcuna nei panni dell'ombroso antieroe,per fortuna c'è un sempre più ingombrante Ving Rhames a movimentare le cose.Le scenografie sono un melting pop sbilanciato tra modernità ed elementi da noir metropolitano.Un brutto film dagli scadenti legami con "Sin City" o con il già non eccelso "The Spirit".