guilty of romance regia di Sion Sono Giappone 2010
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guilty of romance (2010)

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locandina del film GUILTY OF ROMANCE

Titolo Originale: KOI NO TSUMI

RegiaSion Sono

InterpretiMiki Mizuno, Makoto Togashi, Megumi Kagurazaka, Kazuya Kojima

Durata: h 2.24
NazionalitàGiappone 2010
Generedrammatico
Al cinema nel Luglio 2010

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Trama del film Guilty of romance

La maggior parte del sesso si consuma negli hotel, gli hotel del sesso si trovano nelle vie del sesso. Izumi invece, brava moglie innamorata, non trova sufficiente coraggio per manifestare il desiderio che prova per il coniuge e così ogni giorno si limita a salutarlo e accoglierlo con grande devozione reprimendo i propri sentimenti. Izumi sta per compiere 30 anni, non si sente appagata e sente il bisogno di fare qualcosa. Trova un lavoro in un supermercato, ma la sua vita cambia quando viene adescata da una amica per girare un film porno. Da qui Izumi intraprende un nuovo percorso che si intreccia con le strane vicissitudini della vita notturna, l"incontro con Mitsuko, titolare di cattedra di giorno, prostituta per pochi dollari di notte, le cambierà definitivamente la visione del senso della vita.

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Voto Visitatori:   8,50 / 10 (12 voti)8,50Grafico
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Voti e commenti su Guilty of romance, 12 opinioni inserite

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Danae77  @  01/07/2015 23:28:56
   9 / 10
Primo film di questo grandioso e geniale Regista, con tanto di R e di cappello, che mi è stato generosamente consigliato di visionare e non me ne pento affatto, tanto da essersi guadagnato un posto meritatissimo nella mia classifica top 10 dei migliori registi in circolazione. Minuzioso, dettagliato, splendido nella fotografia e nella scelta dei personaggi. Pudicità, frustrazione, diseducazione, ambiguità, facce di una stessa medaglia, fanno da contorno ad un amore mai vissuto a pieno ed inconsapevolmente tradito prima e traditore dopo. Il dietro le quinte di una società "per bene" che va letto tra le righe. Splendido.

Alex22g  @  01/04/2014 16:14:37
   10 / 10
Un capolavoro sotto tutti i punti di vista. Regia,cast,storia,messa in scena,musiche,luci,fotografia , davvero tutto mi ha incantato. Un film coraggioso, profondo ed emozionante oltre ad essere crudo e spinto ,come raramente mi è capitato di vedere.
Nonostante alcuni momenti che potrebbero risultare "eccessivi" il film rimane sempre in dei canoni accettabili (ovviamente per i miei gusti :) ) .
Lo rivedrò quanto prima sicuramente

_Hollow_  @  25/05/2013 19:15:58
   10 / 10
Innanzitutto, è vero cinema d'autore.

Secondariamente, è probabilmente un capolavoro. Ad oggi il suo film che forse preferisco, leggermente sopra Hazard e quel strano lavoro che è Love Exposure.

"Gli uomini sembrano preferire le donne che fanno sesso gratis."

Il personaggio di Mitsuko è a dir poco grandioso, un emblema del "21st century schizoid man"; il protagonista de " Das Schloß" di Kafka (non traducendo vi eviterete uno spoiler ;) ).
Trovo riuscito alla perfezione l'espediente trovato per far gravitare tutto il film attorno a quella stanza iniziale, intorno a quel libro.
La filosofia alla base poi è splendida, Mitsuko mi ricorda molto Ishtar, la divinità in sé e la sua modernizzazione fatta da Neil Gaiman, e ancor probabilmente quella Bilquis di "American Gods". M'è venuto subito in mente il suo ricordo riguardo l'usanza che la riguardava nel passato, quando le donne dovevano offrire la loro verginità al tempio della dea concedendosi a chi desiderava pagare per loro.
Soldi e sesso, sesso e soldi e la "magia" che riguarda il loro rapporto. La valutazione economica dell'atto sessuale che contribuisce a dargli valore, significato.

"Se non è amore devi farti pagare. Niente è gratuito."

E quel castello ...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  27/02/2013 10:45:27
   7½ / 10
Leggo in giro persone che ne parlano come di un minore di Sion Sono. Conosco poco questo autore che sto approfondendo da poco per dire una cosa del genere ma resto sempre più affascinato dal suo stile visivo surreale, visionario, eccessivo. Ore e ore di girato finale ridotte poi in due versioni (di oltre due ore quella visionata).
La storia è quella di una sorta di Bella di giorno ma molto più cruda, squallida ed esplicita: personaggi e scene inquietanti non mancano, cosi come una sorta di narcisismo autoreferenziale del regista che ha il difetto (evidentemente una peculiarità del suo stile) di indugiare troppo in un compiacimento visivo che spesso pare fin a sé stesso. Ma non rovina il risultato finale di un racconto strutturato in vari capitoli dalle atmosfere geniali. La prima parte è sicuramente migliore ma nell'ultima mezz'ora, a parte qualche prevedibilità di troppo, ci sono le scene clou.

Invia una mail all'autore del commento RubensB  @  05/02/2013 00:33:07
   7½ / 10
L'amore è devozione, il sesso è passione, scomponiamo e ricomponiamo queste parole e questi sentimenti come pezzi di cadavere in decomposizione, il risultato è che prima o poi impazziremo. Film magistrale in ogni aspetto, forse però non ha il dono di coinvolgere completamente lo spettatore.

benzo24  @  13/11/2012 12:11:18
   10 / 10
Se il mondo non avesse le parole
Nelle tue lacrime ci sarebbe più significato del nocciolo di un frutto?
In una goccia del tuo sangue...
Si sente il volteggiare risonante della luce serale del tramonto di questo mondo?
Non avrei mai dovuto imparare a parlare
Semplicemente perchè conosco il Giapponese
e schegge di una lingua straniera.
Resto nelle tue lacrime.

Capolavoro

Gabo Viola  @  29/07/2012 14:23:52
   6 / 10
Dopo essermi esaltato con Love Exposure e Cold Fish, ci troviamo davanti ad un Sono SIon più convenzionale e a mio avviso estetizzato. Il regista confeziona una storia non particolarmente avvincente e creativa (come ci aveva in precedenza abituati) a favore di uno stile narrativo più canonico. Si capisce subito dove andrà a parare. Scenografia, regia, recitazioni ottime ma sempre nel solco di una ormai fitta "bibbia" cinematografica che i nippo hanno saputo scrivere nel tempo. Aspetto di vedere altri guizzi di genio da questo grande regista

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/06/2012 22:07:08
   6½ / 10
Fedele, servizievole, accondiscendente. Il tipico stereotipo della donna giapponese che Sono demolisce in questo film. Il gioco però vale la candela? Perchè è questo l'interrogativo principale, il passare dalla gabbia familiare a quella di un'indivisualismo sfrenato, dove l'appagamento sessuale si traduce con la mercificazione del proprio corpo. si passa quindi da un'inferno pulito e asettico, consacrato ai voleri di un marito anaffettivo a quello squallido e senza controllo di una passione senza inibizioni. Due caratteri complementari quello di Izumi e Mitsuko, che porterà Izumi a sostituirsi alla seconda come un passaggio di testimone. Visivamente eccelso, ma narrativamente mi ha dato l'impressione di una certa incompletezza, probabilmente dovuta alla differente versione fra quella uffciale e quella del festival, più lunga. Il personaggio della donna detective poteva offrire qualche chiave in più, così è solo una presenza di contorno ai limiti dell'inutilità.

Febrisio  @  13/03/2012 19:28:59
   8 / 10
Dopo tante mattine, una dopo una trentina d'anni circa, ci si alza e si decide d'inseguire un proprio desiderio; uno di quelli che necessita il coraggio di andare controcorrente rispetto alla propria moralità e quella sociale, ma s'insinua in quelle mai ascoltate necessità.

È così che Izumi tra una solitudine bastarda e l'altra, decide di prendere per mano la sua vita. Da dolce casta, a splendida seduttrice seguirà un perscorso non privo di gatti e volpi. La bianca innocenza passo dopo passo si disperderà nelle tinte violacee dei quartieri del sesso, sinonimo del senza rispetto. Assieme alla sua peggior amica "milf-inside" di notte, professoressa di giorno, il regista Sion Sono mostrerà schiettamente allo spettatore un "nuovo" mondo in cui amore e sesso hanno un chiaro metro di misura; la distinzione è netta e forte. L'ingenuità qui non ha scampo, dove l'uomo fa impersona il grande tiranno. Se l'infelice epilogo non ci bastasse, il regista non ci rincuora con un po di perbenismo; se colpevole di romanticismo, fa della sessualità repressa il più probabile dei moventi. E quanto peggio ci mostra che la forma tanto è più umana e naturale del movente mette tutti allo stesso livello come potenziali "assassini". A noi non rimane altro che contare quelli traditori.

sweetyy  @  08/02/2012 03:01:02
   8½ / 10
Bellissima sorpresa, Sion Sono sforna un quasi capolavoro.
Trasgressivo con atmosfere a dir poco squallide, bello quanto Cold Fish ;)

lupin 3  @  07/02/2012 15:34:06
   9 / 10
Quasi capolavoro!

Ciaby  @  23/12/2011 18:20:48
   10 / 10
"Il sesso ci salverà tutti."

Una detective è incaricata di risolvere il mistero attorno al corpo smembrato di una donna, le cui parti mancanti sono state sostiutiti da arti e testa di un manichino. Le indagini si intrecciano con la vicenda movimentata di una donna, Izumi, castigata moglie di un noto scrittore maniaco della pulizia e dell'ordine, la cui libido è ostacolata dal comportamento serio e restrittivo del marito. Stanca di essere una massaia, Izumi decide di lavorare in un supermercato prima, poi come modella e, infine, come prostituta, scoprendo gli angoli più bui e insani della sua anima. Alla vicenda di Izumi si intreccia quella di Mitsuko, rispettabile professoressa di letteratura di giorno e prostituta di notte, con cui inizia un rapporto ambiguo e basato sulla scoperta e la piena coscienza di sé stessi...

Straordinario e complesso capolavoro. Uno dei più bei film dell'anno e uno degli apici di Sion Sono, che, comunque, ha un curriculum rispettabilissimo, disseminato di grandissimi film e altri, più che ottimi: morbosissimo e straordinario, con un controllo maniacale dei tempi e dell'azione, che lo rendono un film meravigliosamente costruito su un climax che, prima si avvicina piano piano, e poi strangola letteralmente lo spettatore, fino ad un finale che pare quasi tetro.

Un film completamente al femminile (e, forse, anche femminista), dove gli uomini, spesso inutili o di malafede, occupano una posizione marginale e di contorno, ma che riescono comunque a sconvolgere in negativo la vita delle protagoniste: un film che parla di libera espressione sessuale, ma che non si ferma qui, scavando sempre più a fondo, arrivando all'insoluto e il recondito, sconvolgendo di secondo in secondo, accarezandoti con una mano e evirandoti con l'altra.

Il suo più infernale e sepolcrale, persino più di "Suicide Club" o "Cold Fish". Il declino dell'essere umano verso la follia e l'omicidio dell'anima. Travestito da thriller, è in realtà un degrado psicologico che neanche David Lynch, dove tutti i tasselli trovano il loro posto, ma senza darti mai una spiegazione da film hollywoodiano, preferendo lasciare il suo spettatore nella sporcizia che si è tirato addosso. E dimostra che il cinema giapponese non ha paura di mostrare l'immostrabile (c'è persino una scena alquanto spudorata che, se fosse stata girata da un regista occidentale, l'avrebbero fucilato in piazza: Izumi, ormai sull'orlo del delirio, urina con il sorriso stampato in viso, davanti a due bambini delle elementari che la guardano divertiti) .

Un film dove il cinismo si mescola allo sporco, dove il dramma diventa improvvisamente grottesco, e forse, anche horror. Dove non c'è redenzione per questi esseri umani, vittime di una società sbagliata e oscura.

Genio.

"Se non è amore, allora è un lavoro."

2 risposte al commento
Ultima risposta 08/04/2012 19.49.20
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