human, space, time and human regia di Kim Ki-Duk Corea del Sud 2018
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human, space, time and human (2018)

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locandina del film HUMAN, SPACE, TIME AND HUMAN

Titolo Originale: INKAN, GONGKAN, SIKAN GRIGO INKAN

RegiaKim Ki-Duk

InterpretiMina Fujii, Jang Keun-suk, Ahn Sung-ki, Lee Sung-jae, Ryoo Seung-bum

Durata: h 2.02
NazionalitàCorea del Sud 2018
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2018

•  Altri film di Kim Ki-Duk

Trama del film Human, space, time and human

Persone appartenenti a ogni sorta di contesto si imbarcano su una nave da guerra. Si ubriacano di alcol, droghe e sesso, e mostrano tutte le sfaccettature della razza umana mentre l'imbarcazione giunge in mare aperto. Dopo una sfrenata sera di violenza e lussuria, tutti dormono quando la nave entra in uno spazio sconosciuto avvolto dalla nebbia. Al mattino, la gente si risveglia ma non c'è più il mare, la nave fluttua nell'aria e nessuno sa dove si trovino o come tornare indietro. Attoniti, i passeggeri iniziano a maturare ansia e preoccupazione per le poche scorte di cibo rimaste.

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Voto Visitatori:   4,00 / 10 (6 voti)4,00Grafico
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Voti e commenti su Human, space, time and human, 6 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento cupido78  @  27/03/2023 23:53:35
   7 / 10
Kim Ki-Duk non è morto di covid, ma a causa dei tanti dementi che proprio non riescono ad entrare in comunicazione con la sua opera, quindi, con il suo mondo
personale, creativo.

AVVISO SPOILER.

Questo film spiazza dopo i primi venti minuti perchè è accettato nella semantica e nell'estetica, palesemente in maniera voluta. Non conosco le intenzioni del Maestro, ma l'allegoria sulla dimensione feroce degli uomini è potente e devastante. A maggior ragione per l'assenza di poesia (tanto richiesta dai signori recensori e critici vari). Che tipo di persone decidono di imbarcarsi su una vecchia nave da guerra? Militari navali pacchiani e corruttibili, Gentaglia mediocre, popolino meschino, delinquenti, il politico criminale con eredeitiero al seguito, prostitute, una coppia di ludopatici e un'altra di giovani sposini in crisi manifesta, lui triste, infelice e collerico idealista. Insomma un purgatorio galleggiante osservato silenziosamente da un vecchio saggio che opera al di là del bene e del male. La nave si trova sospesa, la via di non ritorno. L'umanità svela il peggio di sè in una spirale di assenza di umanità e solidarietà. Tutto è materialismo, prevaricazione dell'altro in una gerarchia di potere al cui vertire c'è chi detiene la pistola. A nulla serve il potere, le armi, il sopruso se manca il cibo. La natura dimenticata, la madre che sfama e lenisce rinascerà sotto le cure del vecchio saggio. E non sopravvivrà nessuno al male della voluntas, quell'istinto di desiderio e ricerca del piacere che Schopenauer ha descritto nel suo Mondo. Si arriva al cannibalismo. La fine è un nuovo inizio. La nave è tornata a terra, trasformata, non più strumento di morte, ma vaso per far germogliare nuova vita. Un nuovo Eden, un nuovo inizio dove la donna sopravvissuta alleva un maschio. Che ha nel suo codice genetico la stessa natura di chi gli ha dato vita. E allora forse bisogna accettare la natura dell'uomo vittima dei suoi istinti in una ciclicità irrisolvibile.

Un film disturbante, imperdibile che lascia traccia.

tarr97  @  11/05/2020 12:48:04
   1 / 10
Concordo perfettamente con l'utente Ciaby alias lo youtuber Matteo Fumagalli.
questo film pare quasi una parodia del capolavoro Primavera ,estate, autunno, inverno...e ancora primavera. è da qualche anno che Kim Ki Duk sembra aver perso smalto e creatività nei suoi film.
cosa non va in questo film? tutto!
partiamo già con l' inizio che non è un inizio, viene inquadrata un nave militare dove ci sono a bordo diverse persone che rappresentano i vari lati della società , il mafioso , il politico corrotto, la coppia. non ci viene spiegato perché e come siano li. alcune scene sono confusionarie e poco comprensibili , quando nel finale quasi tutti i personaggi muoiono e dopo poco tempo diventano subito scheletri. tutto ciò risulta ridicolo, ad un certo punto sulla nave cresce dell'erba e nel finale ci troviamo su una sorta di terra con un solo continente , non si capisce se è la nave che si è posata su una altra terra e che col passare degli anni le piante sono cresciute fino a far diventare la nave un foresta o se i due protagonisti sono scesi dalla nave e arrivati su questa sorta di nuova terra, o se la nuova terra non è altro che la terra stessa.
ad un certo punto la nave si solleva dal mare e comincia a fluttuare in mezzo alle nuvole una scena che per quanto surreale poteva risultare fantastica, ma invece grazie a un pessima messa in scena e ad un pessimo vfx risulta trash.
altro difetto è il modo in cui sono stati scritti i personaggi.
sopra le righe, urlano sempre , retorici, piatti, tagliati con l'accetta. nel cinema asiatico i personaggi molte volte hanno diverse sfumature, qui invece sono tutti brutti e cattivi, corrotti,cannibali,ubriachi,stupratori. al limite del ridicolo
nel finale la protagonista che rappresenta una sorta di Eva da alla luce un figlio che rappresenta la nuova umanità non corrotta, il bambino mentre viaggia per la nave trova un revolver e se lo porta con se. durante l'adolescenza il giovane tenta di uccidere delle galline con il revolver e successione insegue la madre per violentarla, questo non ha senso ne coerenza se il giovane doveva rappresentare un mondo nuovo senza violenza doveva rimanere tale non c'è alcuna ragione perché diventi violento e corrotto, lo stesso messaggio diventa banale e retorico, come dire"non c'è salvezza il mondo è brutto e cattivo" il cinema stesso essendo arte è un arma che ci può' aiutare a sconfiggere il male nel mondo. l'arte è un esempio di amore e di shock che ci può' guidare e curare mostrandoci il lato violento della vita e il lato umano della vita, l'arte può' anche essere un mezzo pericoloso perché può' essere utilizzato per fare propaganda esiste il cinema di propaganda
e anche i quadri e il teatro e la musica della propaganda.
altro difetto è quello tecnico, da qualche anno Kim Ki Duk gira film a basso budget circa 10.000 dollari a film, per risparmiare perché lui vuole girare un film all'anno
questo secondo me è stato un grave errore, infatti si vede negli ultimi film di Kim Ki Duk come tutto appaia freddo distaccato questo perché passa poco tempo a scrivere sceneggiature invece che diversi anni. ci sono grandi sceneggiature fatte in pochi giorni ma secondo me la maggiori parte richiedono sempre un'annetto di lavoro. il formato audio e video e parecchio scadente si passa da inquadrature certosine fino a vere e proprie inquadrature amatoriali. la gestione del'audio è pessima forse perché il film non è stato doppiato e quindi si sentono salti d'audio che cambia da un inquadratura all'altra oppure le voci dei personaggi sono molto basse da non poter comprendere correttamente il dialogo.
mi dispiace vedere Kim Ki Duk ridotto cosi' non so cosa gli sia successo sembra soffrire della stessa sindrome di Dario Argento ovvero un grande genio che perde voglia e smalto e fa film mediocri, ma che nonostante tutto nelle interviste entrambi dimostrano ancora grande intelligenza, e quindi tu vorresti che si riperdessero per tornare a fare film quantomeno decenti, faccio un buon in bocca al lupo ad entrambi per i loro progetti futuri perché nel mondo del cinema c'è bisogno di gente come loro.

sMartins  @  17/11/2019 20:31:54
   8½ / 10
Squarcio lucido, feroce e raccapricciante dell'era in cui viviamo e della fine che meriteremmo se solo ci fosse un Dio.
Da vedere, V.M. 18

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/11/2019 20:43:53
   4½ / 10
Sembra aver perso il tocco il regista coreano che di film buoni ne ha fatti tanti, ma in questo caso tutto il film appare incerto pur nella sua smaccata rappresentazione di un'umanità portata naturalmente all'autoistruzione, alla prevaricazione del forte sul debole, a nutrirsi di sè stessa sublimandola nel cannibalismo. Kim Ki duk negli ultimi film è molto più diretto rispetto alle opere precedenti, ma se l'intento è quello di fare chiarezza fin da subito, il rischio di diventare sterile e didascalico, come in questo caso, è dietro l'angolo.

benzo24  @  01/11/2019 18:06:25
   1 / 10
Sempre pensato che questo autore fosse il più sopravvalutato regista coreano degli ultimi 20 anni, e film come questo non fanno che confermare la mia teoria, Orrenda la storia e orrenda la regia, al limite del dilettantismo

Ciaby  @  14/10/2019 16:57:24
   2 / 10
Una sorta di Arca di Noè distopica abitata da persone ùrende che, secondo Kim Ki-duk, dovrebbero essere la rappresentazione dell'umanità: il politico *******, le prostitute, i teppisti, la coppietta in luna di miele, i militari. C'è pure un vecchio silenzioso che si mette a coltivare piante perché è simbolico ed è giusto così. La nave si libra in aria e il panico (e, quindi, la violenza) dilaga. Si iniziano a mangiare uno con l'altro (e tra l'altro il politico ******* è pure responsabile: pur di avere tutto il cibo per sé lancia granate contro gli altri, distruggendo le provviste). Tutti muoiono di fame, ma il tempo di scopare c'è sempre.
Non vi ho detto che ci sono due che si chiamano Adamo ed Eva. Ovviamente lei è incinta, ovviamente sarà quella pura che darà possibilità all'uomo di essere umano.

Il film è di una retorica nauseabonda, ridicolo, scritto malissimo e girato peggio. Vorrebbe scioccare ma è trash dalla prima all'ultima inquadratura.
Sarebbe anche apprezzabile l'originalità e lo spunto iniziale, ma io stento a credere che lo stesso uomo che ha diretto un capolavoro dietro l'altro, lo stesso che è responsabile del mio amore sconfinato del cinema, abbia potuto scrivere e dirigere una porcheria simile.

Vogliamo parlare poi della struttura circolare a capitoli? Del titolo che è involontariamente una parodia dello splendido "Primavera, estate, autunno, inverno...e ancora primavera"? Devastante.

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