il cacciatore di giganti (2013)

Versione aggiornata per esigenze di blockbuster del noto racconto popolare "Jack e la pianta di fagioli".
Brian Singer, da anni avvezzo al fantasy sia fumettisco ("X-Men" e "X- Men 2") che storico ("Operazione Valchiria") riesce nell'impresa di proporre un'avventura scorrevole e sempre divertente nonostante poggi sui più classici stereotipi fiabeschi.
Romanticismo, ironia ed ovviamente combattimenti, con gradita puntatina nell'horror, sono gli ingredienti vincenti della pellicola; un lavoro non eccelso, tuttavia agile nell'evitare con intelligenza passaggi troppo banali scongiurati grazie al ritmo sempre sostenuto.
Soddisfacente il comparto visivo, in generale gli effetti speciali appagano l'occhio, ed i giganti, tanto babbei quanto feroci e devastanti, sono definiti in chiave quasi cartoonesca per essere tollerati anche da un pubblico molto giovane cui Singer indubbiamente si rivolge.
Meno azzeccati i due protagonisti, Hoult e la Tomlinson trasmettono pochino, di gran lunga superiori i personaggi di contorno a partire dal valoroso e divertente Ewan McGregor o al subdolo maneggione di palazzo Stanley Tucci.
Una fiaba dalla coordinate risapute che ha il grande merito di mantenere alto il coinvolgimento fino al notevole assedio del castello. Ideale per una visione disimpegnata anche se il brutto prologo animato non invoglia la visione.