il corriere - the mule (2018)

Cinema old school da brividi, materia in cui ormai il buon Clint eccelle. Impianto narrativo semplice, eppure intriso di sentimenti sinceri oltre che di insegnamenti che pur rifuggendo morali semplicistiche, o peggio, bacchettone, esortano all'ascolto del proprio cuore.
La storia di Earl racconta di un riscatto raggiunto con mezzi per nulla ortodossi, un paradosso che conferma la natura di un film senza filtri protettivi, spaccato umano preso e messo sotto i riflettori senza alcun imbellettamento. C'è una vita spesa in nome del lavoro e un recupero attuato con la consapevolezza di far male altrove, anche se questa volta lontano dagli occhi. Gli occhi di un vecchio che non ha saputo fermare il tempo ma nemmeno conquistarsi l' amore dei propri famigliari; sbattuto il rugoso faccione sui suoi limiti trova in una serie di viaggi, per nulla metaforici, la propria strada con relativa catarsi. Eastwood maneggia mirabilmente i vari registri narrativi fondendo il dramma con la commedia e l' avventura col poliziesco, riuscendo a raggiungere una verità assoluta e pura. La riscoperta e il riscatto raggiunti quando tutto sembra perduto, ricorrendo a scelte in cui il regista/attore mostra quel lato provocatorio e un po' reazionario di cui è da sempre intelligente portavoce.