illusioni perdute (2021)

Intreccio geniale. interpretato magistralmente. Da vedere e rivedere

Film in costume che racconta dell'ascesa e prevedibile discesa di un giovane poeta giornalista.
Di animo buono viene "toccato" e quindi contagiato da un mondo che inizialmente sembra non appartenergli ma che pian piano lo inganna con i soliti lustrini.

Si potrebbe benissimo attualizzare con il mondo Hollywoodiano e con il classico "sogno americano".
Protagonisti tutti in parte e girato con buon mestiere, riesce a farti entrare in un Mondo lontano ma che sembra anche vicino.

Magari non troppo originale nel susseguirsi di eventi che non sorprendono piu' di tanto ma la sua rappresentazione generale è da elogiare sicuramente.

Davvero un ottimo film.

Film con un suo stile, molto teatrale.

Un Ottocento così attuale è piuttosto inusuale vederlo al cinema. Da quel mondo ottuso am in fondo ingenuo della vita di provincia, il protagonista viene scaraventato, insieme allo spettatore, nelle fauci del libertinaggio morale parigino a cui in qualche modo bisogna adeguarsi. Dapprima testimone ed osservatore poi uno strumento dove le opinioni si vendono e si comprano al prezzo di mercato, dove la qualità non viene stabilità liberamente, ma da quella carta inchiostrata, chiamata giornale strumento anch'esso di gogne pubbliche e popolato da prezzolati e meschinità. Ascesa e caduta di un giovane ingenuo, poi divenuto ambizioso ed influente ed infine rimandato nella polvere. I parallelismi contemporanei si sprecano, con un Giannoli che ha anche il gusto del paradosso facendo interpretare a Depardieu il ruolo di un editore analfabeta, ma dotato nel lavorare bene coon i numeri. Tecnicamente pregevole, poco considerato nel Concorso a Venezia dove avrebbe meritato più considerazione.

Magnifica messa in scena dell'omonimo romanzo di Balzac, che tratta della ascesa e caduta di un giovane provinciale ammaliato da facili successi e dotato di poca scaltrezza nei confronti della totale 'falsificabilità' del suo ambiente, a riprova che i temi eterni sono sempre gli stessi, da Antigone ad Amleto.
Nulla è sbagliato o fuori posto, un film sontuoso e mai banale, centocinquanta minuti godibilissimi.

Adattamento sontuoso della parte centrale del relativo romanzo di Balzac, Illusion Perdues è cinema puro. Ascesa e caduta (rovinosa) di Lucien un giovane poeta nella Parigi della restaurazione post napoleonica.
Il film è molto di più di un percorso di formazione del giovane ma grazie ad una sceneggiatura solidissima affronta temi di sconcertante attualità, dalle bufale o fake news già presenti alllora e diffuse per screditare o elogiare qualunque cosa, alla corruzione e al potere dei media (allora i giornali), la nascita e l'importanza sempre maggiore della pubblicità.
Il sempre crescente potere del denaro che cambia le gerarchie di potere dalla nobiltà alla borghesia, come recita il testo :"Il denaro era la nuova regalità, e nessuno voleva tagliargli la testa".
Costumi magnifici, scenografie di grande impatto, recitazione notevole, ricostruzione storica efficacissima questo e molto molto di più è il film di Giannoli.
Attraverso la voce narrante scopriremo nella metamorfosi di Lucien la metamorfosi della società stessa.

"Nel teatro del mondo le persone peggiori occupano i posti migliori".