Cesare Mori, già noto per la sua inflessibilità nel tutelare lo Stato e la Legge, viene mandato a Palermo verso la fine degli anni '20 quale Prefetto e con eccezionali poteri. Coadiuvato dal maggiore Spanò dei RRCC, il Mori ottiene confidenze prima ancora di raggiungere il capoluogo siciliano; poi, quando una famiglia intera viene sterminata per atterrirlo, reagisce affrontando personalmente e uccidendo il boss Antonio Capecelatro. Raccolti numerosi indizi, ma impossibilitato ad agire legalmente per la mancanza di prove o di testimonianze, il Prefetto decide di spaventare i mafiosi e nello stesso tempo di ridare al popolo un po' di fiducia nello Stato.
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