il regno del pianeta delle scimmie (2024)

Capitolo quattro nuovo della saga remake che non aggiunge nulla. Interessante solo la scena dove esordisce il tiranno , per il resto piuttosto piatto, molto noioso nella prima parte e poco incisivo. Buona la resa grafica sicuramente ma Noa non ha il carisma di Cesare e il film ne risente. Ci saranno sequel da come si capisce, si spera con un altro piglio altrimenti era meglio chiuderla al terzo

Più che mediocre.

Dopo il successo della trilogia reboot, il franchise viene rilanciato con Wes Ball che ne dirige il quarto capitolo. Sono passate diverse generazioni da quando "Cesare" è morto, le scimmie dominano il pianeta e gli esseri umani in seguito alla contaminazione del virus "ALZ-113" sono regrediti ad uno stadio animale, privi della capacità di parlare e di altre capacità intellettive. "Kingdom Of The Planet Of The Apes" ha come protagonista il giovane scimpanzè "Noa" che dovrà avventurarsi in un pericoloso viaggio per ritrovare la propria tribù, rapita dal tirannico dittatore "Proximus", interpretato da Kevin Durand. Nel cast umano Freya Allan nel ruolo di "Nova/Mae" e in un piccolo ruolo William H. Macy, l'uomo devoto ai primati "Trevathan". Spettacolare sia per gli effetti speciali che per le splendide ambientazioni naturali e belle sequenze e buon ritmo che fanno passare tranquillamente le due ore e venti di durata. Finale che offre diverse possibilità di futuri sviluppi ed infatti si sta lavorando per una nuova trilogia.

Terminata la saga di Cesare ormai il pianeta è dominato da scimmie a cavallo e i pochi esseri umani sono dei fuggitivi quasi primitivi incapaci e impossibilitati a qualsiasi forma di rivolta.

La scimmia adesso si vuole impossessare delle armi piu' devastanti degli umani e solo loro che ne conoscono la potenza possono cercare di fermare un disastro nucleare.

Mi sono piaciute molte cosi di qeusto film che dato vigore ad'una serie che probabilmente continuera' con nuove guerre tra umani e scimmie.

Forse un po' tirato per le lunghe ma piacevole.

Non ha nulla da invidiare alla trilogia originale.

Eh no, non ce n'era bisogno. Il protagonista Noa non ha neanche un po' del carisma che aveva Cesare nella trilogia di qualche anno fa e questo ahimè, penalizza molto il film. Nuova storia, cronologicamente ambientata diverse generazioni dopo le cronache di Cesare, banale e priva di originalità. Un prodotto a puro scopo commerciale che cerca di "riesumare" un brand che ormai ha detto e dato tutto.
Visivamente parlando si difende bene, ma finisce lì. Nessun coinvolgimento da parte mia.

Mamma mia che bruttino, questo quarto capitolo di una saga che procedeva alla grande. Non è mai interessante, e non aggiunge nulla ad una saga che ormai ha detto tutto quello che doveva. Spero la finiscano qui, ma temo proprio di no.

Cesare è Cesare. Uno scontro tra clan di scimmie. Godibile

Della serie e rimasta solo la grafica,il film e moscio e il villain di turno mi e sembrato ridicolo....Noa non e Cesare e molto probabilmente ci saranno dei seguiti per fare tornare tutto alla normalità,non c'è n'era bisogno

Il film è un buon proseguimento della saga e sicuramente farà da raccordo ad altri capitoli.
Noah sarà probabilmente nuovo protagonista, personaggio ben fatto…ma il film ha peccato di lentezza in molte fasi.

Niente di che, ormai questa serie non ha più niente da dire.

Si lascia seguire per l'aspetto tecnico e l'impatto visivo di alcune scene: panorami mozzafiato, effetti speciali... si è lavorato tanto e bene.
Rispetto all'originale del 1968 si è perso completamente il fascino della storia e non mi sembra aggiunga neanche chissà cosa rispetto al (brutto) film di Tim Burton e la trilogia iniziata nel 2011.
Penalizzato anche da un inizio un po' a rilento e una parte centrale senza particolari slanci.
In sintesi, raschiare il fondo del barile, ma con grande tecnica.

Riesumato il franchising del pianeta delle scimmie che non mi aveva deluso affatto nella sua seconda trilogia. A livello qualitativo è sempre riuscito a mantenere standard di buon livello. In questo nuovo capitolo che potrebbe essere una nuova trilogia, se non altro per i molti nodi narrativi non risolti ci si avvia con una atmosfera tipicamente western di una guerra fra diverse tribù, una delle quali vuole essere la tribù dominante come Impero Romano insegna. Travisando gli insegnamenti di Cesare, Proximus si vuole servire di vecchi siti umani per imporre il suo dominio. Se questa è una guerra in atto, è quella quasi probabilmente futura fra scimmie e razza umana che terrà banco perché le premesse ci sono tutte. E come premesse il film tiene bene soprattutto a livello visivo e sui personaggi abbastanza soddisfacente se si ragiona a lungo termine.

Si difende bene, pur non brillando come storia.

2 ore e 20 minuti per non dire nulla di nuovo, ribadendo cose già viste, riviste e sviscerate in altri capitoli di una saga che si trascina, a volte stancamente, verso un declino che pare inevitabile. Che poi sia un prodotto intrattenente siamo tutti d'accordo ma che sia altrettanto inutile e prolisso mi pare evidente.
Buona comunque la resa visiva.

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Cambiano i registi, cambiano gli interpreti, si va avanti nei capitoli, buona parte delle saghe a questo punto avrebbero avuto uno scontato calo fisiologico, invece, con piacevole sorpresa, questo "Kingdom of the planet of the apes" si rivela un sequel validissimo, in linea con la qualità dei predecessori, forse di poco inferiore ma poco importa, è comunque un bel film a metà tra la fantascienza distopica e l'avventura, sfociando ogni tanto in pura azione con un discreto tasso di adrenalina.

Ambientato generazioni dopo la morte di Cesare, il contesto è che la nuova civiltà di scimmie ha preso facilmente piede nella sua oasi e l'uomo si è sempre di più progressivamente ridotto, buona parte degli esseri umani sopravvissuti sono diventati animali allo stato brado, soltanto una piccola parte ha mantenuto l'intelletto, la coscienza, il linguaggio, nel frattempo si sono create altre tribù di scimmie, alcune anche dalle attitudini violente, autoritarie, espansionistiche, è qui che si sviluppa poi il cuore dell'opera, con questo esercito, comandato da Proximus Caesar che punta a costruire un nuovo impero, andando in giro a depredare le altre tribù, spargere sangue e violenza, fare prigionieri allo scopo di sfruttarli, il tutto in nome di Cesare che però diceva cose ben diverse, distorcendo il messaggio e facendosi forte di valori a cui l'idolatrato Cesare si opponeva fortemente.
Da un certo punto di vista, il riferimento ai regimi moderni è evidente, allo stesso tempo l'opera cerca di fare una sorta di collegamento col film originale, sicuramente ambientato ancora parecchio dopo, in cui questa sorta di mentalità tratta dalle tavole antiche, che potrebbero essere effettivamente basate su Cesare - anche se nel film originale a quanto ricordo non è esplicitato - aveva preso il sopravvento ed era diventata dogmatica, anche in questo nuovo capitolo, come nell'originale, c'è una zona considerata proibita, si creano le prime istituzioni che cercando in qualche modo tramite la demagogia e la coercizione di oscurare il passato, trasfigurarlo a loro favore per avere il potere, mi è sembrato insomma una sorta di anticipazione del medioevo scimmiesco che poi si svilupperà un bel po' di tempo dopo sul pianeta, con questo sottile filo che lo collega al capitolo originale.

Per il resto, Ball se la cava discretamente, forse il film ha qualche problema di ritmo nella parte centrale e un po' verso la fine, ma è del tutto perdonabile, con delle buone sequenze d'azione, che ho trovato un po' più estrose rispetto a quelle dei capitoli precedenti - anche se probabilmente quelle mi piacevano di più nella loro secchezza - e come al solito degli ottimi effetti visivi, accompagnati perché no da una fotografia niente male, con questo verde che diventa dominante, come effettivamente lo sta diventando la foresta sul pianeta e delle belle scene in notturna, su tutte quella del rogo con dei bei contrasti cromatici, insomma un discreto lavoretto, nell'attesa che Charlton Heston si svegli dall'ibernazione e torni sul pianeta.

Wes Ball rilancia il franchise delle pianeta delle scimmie con una storia non così scontata da come appariva nei trailer. Intanto il salto temporale che porta l'eredità di Cesare a dominare il pianeta abbraccia un ampia gamma di possibilità. Il tutto è legato poi alla regressione evolutiva degli esseri umani privati di parola e inteligenza proprio dal virus che ha fatto invece al contrario evolvere le scimmie. Seguiamo una nuova tribù in cui lo scimpanzè Noa deve compiere la sua prova di iniziazione per diventare un tuttu'uno con la sua aquila pescatrice. La simbiosi con questi animali aiuta la tribù a sopravvivere grazie alla pesca nel fiume. In tutto questo l'arrivo delle scimmie del regno di Proximus scompaginerà tutto, e porterà alla ricerca e alla scoperta che evolverà nella terza parte del film. Gli effetti speciali sono grandiosi, oramai il MPC ha raggiunto lo stato dell'arte. Buon ruolo si ritaglia Freya Allan la Ciri di The Witcher che con il personaggio di May da anche una svolta alla sua carriera. Piccolo ruolo per William F. Mancy, Kevin Durand è un Villain in parte con il suo Proximus. Peter Macon è Raka, praticamente un antenato di Morise. Insomma un buon film, con un paio di colpi di scena nel finale che indirizzano la storia verso risvoliti interessanti. Staremo a vedere.
"Scimmie insieme forti!"

Non conosco la saga, però questo film non ha deluso le aspettative...a livello visivo è notevole, buona azione (soprattutto nella seconda parte).
Qualche falla nella sceneggiatura a mio parere...



SPOILER

Comunque si, godibile e considerata la durata, non annoia mai.

Una prima parte abbastanza noiosa, mentre migliore nettamente nella seconda parte. Ad ogni modo questo episodio sembra aver smarrito il fascino della saga.