intruders (2015)

Buon thriller che riserba sorprese. Apparentemente sembrerebbe il classico home invasion uguale ad altri centinaia di film dello stesso genere e invece la pellicola si trasforma continuamente con buoni colpi di scena. Film originale nello sviluppo e che presenta interessanti spunti sulla natura particolare della protagonista e sui suoi traumi giovanili. Peccato che non tutto venga sviluppato a dovere e approfondito, lasciando un po' di superficialità verso la fine, dove la psicologia dei personaggi e soprattutto quella della protagonista vengono meno, quando invece avrebbe potuto ingranare e dare la mazzata finale. Sarebbe potuto diventare un grandissimo thriller dai risvolti psicologici, claustrofobico e indagatorio della mente umana e delle sue follie, invece resta solo discreto, ma p già tanto di questi tempi. Apprezzabile e pienamente sufficiente.

Forse non sarà proprio un caso la presenza di un Culkin in un film del genere, home invasion che sembra la versione più perversa di Mamma ho perso l'aereo. Una protagonista fragile psicologicamente, agorafobica ed apparentemente indifesa che mostra un volto molto differente e decisamente più inquietante e sinistro. Non che ci sia nulla di nuovo all'orizzonte, ma il film funziona bene, perchè salvo qualche caduta di ritmo nel finale, fila via liscio come l'olio. Inoltre c'è anche un buon lavoro degli attori, visto che i personaggi riescono ad essere delineati bene, adeguandosi al ribaltamento di prospettiva di metà film. Se non fosse per quella malaugurata tendenza allo spiegone di tanti film americani, il risultato sarebbe stato certamente migliori, anche se rimane un prodotto più che dignitoso.

Tutto sommato l'idea di voler destabilizzare lo spettatore assuefatto al consolidato schematismo dell'home invasion è degna di lode, d'altro canto però la gestione di alcuni punti cruciali viene elaborata in maniera piuttosto piatta.
Buona l'introduzione con una misteriosa donna intenta ad accudire il fratello malato terminale all'interno di un'abitazione enorme e caotica. Si lavora bene sull'indizio dissonante, sul particolare stonato e fino a quel punto il lavoro di Adam Schindler si può ritenere sopra la media. Da elogiarsi l'ottima location in interni, la creazione di una cappa tensiva soffocante e un'attrice (Beth Riesgraf) davvero brava nel riportare il disagio di cui è vittima. E' però non sottovalutabile lo squilibrio tra la parte iniziale e i banali sviluppi a seguire.
C'è del buono in questo thriller, ma anche alcune derive non necessarie e i soliti riferimenti ad infanzie violate, inoltre a lungo andare il reiterarsi della caccia tra gatto e topo, con relativo e continuo scambio di ruoli, non riesce a tenere desta l'attenzione in modo perpetuo.
Ma soprattutto lascia indifferenti la gestione del twist fondamentale - già di per sè tutt'altro che rivoluzionario- il quale anzichè alzare l'asticella dell'interesse ammoscia la visione d'insieme, affossata ancora di più da una chiusura a dir poco frettolosa
Si poteva osare, realizzando magari un prodotto più sovversivo e cruento. La sensazione invece è quella di un quadretto disagiato e sicuramente cattivo, purtroppo edulcorato nelle sequenze dal potenziale più shockante e nel complesso meno originale di quel che possa apparire.

Sufficiente thriller con una storia lineare e dove non mancano momenti di tensione. Ritmo blando nella prima parte, nella seconda c'è un po' più di azione e qualche scena di sangue, ma tutto sommato non è nulla di indimenticabile.
Guardabile.