la foresta pietrificata regia di Archie Mayo USA 1936
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la foresta pietrificata (1936)

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locandina del film LA FORESTA PIETRIFICATA

Titolo Originale: THE PETRIFIED FOREST

RegiaArchie Mayo

InterpretiGenevieve Tobin, Dirk Foran, Bette Davis, Leslie Howard, Humphrey Bogart

Durata: h 1.23
NazionalitàUSA 1936
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 1936

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Trama del film La foresta pietrificata

Alan Squier, uno scrittore di passaggio, e Duke Mantee, un gangster in fuga, s'incontrano in una stazione di servizio nel deserto dell'Arizona. Alan, disgustato da un mondo che non ha spazio per l'arte, chiede a Duke di ucciderlo. Quasi un'opera di carità, visto che lo scrittore ha appena firmato una polizza d'assicurazione a favore della cameriera del bar che vuole andare a studiare a Parigi.

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Voto Visitatori:   8,07 / 10 (15 voti)8,07Grafico
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Voti e commenti su La foresta pietrificata, 15 opinioni inserite

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  27/02/2016 23:55:08
   8½ / 10
Un film superlativo, che grazie a dialoghi serrati ed interpreti in palla appassiona e coinvolge nonostante l'ambientazione non cambi praticamente mai. Anzi no, alla fine è anche grazie al fascino di quella stazione di servizio in mezzo al deserto se tutto sembra perfetto, in questo piccolo e dimenticato capolavoro.

Goldust  @  20/01/2014 15:37:52
   7 / 10
Un dramma gangsteristico sui generis, che agli agguati e alle sparatorie predilige romanticherie e dissertazioni esistenzialiste. I fondali posticci del deserto dell'Arizona ne tradiscono la derivazione teatrale, ma è un difetto di poco conto: più che l'intreccio contano i personaggi, ed il trio d'attori Howard - Bogart - Davis fa faville.

bm_91  @  01/10/2013 19:44:59
   7½ / 10
Il film di fatto è ben riuscito e non annoia mai, sebbene girato tutto in una stanza (esperimento che verrà ripreso qualche anno più tardi da John Huston con Key Largo, in cui guarda caso ritroviamo Bogart)...ma non lo so c'è qualcosa di strano...non riesco a giudicarlo in modo netto. O meglio riesco a farlo con i personaggi della Davis e di Bogart, ma Leslie Howard è un mistero...forse tra il suo personaggio e quello di Bogart quello disturbato e un pò instabile è proprio lui. Sia chiaro non metto in dubbio le qualità di Leslie Howard che sono sicuramente indiscusse, ma la teatralità (non per niente la pellicola è tratta dalla medesima pièce teatrale) di alcune scene (su tutte le infinite prosopopee di Alan Squier) mi hanno un pò irritata. Ecco direi che il personaggio di Leslie Howard ha un fascino irritante.
In ogni caso è un pezzettino di cinema che merita di essere visto: se non altro perché ha fatto conoscere al mondo e apprezzare un certo Humphrey Bogart.

steven23  @  18/03/2013 20:59:00
   9 / 10
A mio modo di vedere, un film da non perdere. Sorretto da un'ambientazione teatrale molto limitata (una stazione di servizio ai margini del deserto), lascia ampio spazio agli attori, e parlando (tra gli altri) di Bogart e della Davis, il risultato non può che essere pregevole.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  31/01/2013 16:57:24
   7½ / 10
Film molto particolare con una solida struttura teatrale dove gli avvenimenti si susseguono quasi in tempo reale. In una stazione di servizio ai margini del deserto si incontra un'umanità variegata, specchio di quell'America che cerca faticosamente di uscire dalla Grande Depressione fra sogni, disillusioni, differenze sociali e richiami al passato. Primo ruolo importante per Bogart che pur essendo ancora un comprimario riesce ad esaltarsi nel ruolo con bravura e magnetismo.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  12/02/2012 20:35:36
   7½ / 10
Psicodramma corale ambientato in un metaforico luogo dell'anima (la stazione di servizio nel deserto, non a caso l'ultima occasione per rifornirsi prima del nulla).
Grandi attori al servizio di uno straordinario copione drammatico di Robert Sherwood, che tuttavia nel riadattamento da teatro a grande schermo risulta un tantino affettato nelle caratterizzazioni e fuori luogo negli innesti ironici. Difetti figli della vecchiaia della pellicola, che tuttavia resta ancora validissima.
Strepitoso Bogart in uno dei suoi primi villain, incantevole e commovente la Davis ingenua sognatrice, bravissimo e maledetto Howard.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  28/02/2010 20:22:52
   9 / 10
Bellissimo film, tutto ambientato in una stazione di servizio: l'ultima prima del deserto. E quella stazione rappresenta l'ultima sosta per i personaggi che circondano il dramma.
Scritto da Delmer Davis (che poi passerà dietro la machcina da preso girando capolavori come "Quel treno per Yuma") tiene incollati con un ritmo incalzante nonostante i temi trattati.
La sobria, ma efficace regia di MAyo lascia agli attori il giusto spazio e consente alle battute di scolpirsi nel tempo.
Non a caso questo film è citato da A. Ferrara nel suo capolavoro "Fratelli" (prima che Vincent Gallo sia ucciso è in un cinema a vedere queto film) che riprende alcune tematiche qui trattate.
Assolutamente da non perdere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  30/04/2009 16:59:59
   7½ / 10
Un film che senza troppi fronzoli arriva a tenerti incollato alla tv, carico di tensione. Un Bogart non ancora famoso recita splendidamente come solo lui sapeva fare e c'è anche la Davis anche lei sempre in forma e decisiva. Come Noir è un classico di quegli anni anche se preferisco altri film dello stesso genere. Da vedere.

edo88  @  14/04/2009 01:02:09
   9 / 10
Tutto si svolge in uno squallido alberghetto in mezzo al deserto dell'Arizona, e infatti lo stampo/fonte del film è teatrale.
La caratterizzazione dei personaggi viene a galla grazie a dei dialoghi efficacissimi: abbiamo da un lato il dandy/romantico Leslie Howard/Alan, dall'altro la ribelle Bette Davis, mentre infine vediamo un Humphrey Bogart quasi agli esordi ma che detta già legge (nell'insolita parte del cattivo).
Poche scene, ancora meno scenografie, tanta sostanza, un film bellissimo.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  12/02/2009 22:13:28
   8 / 10
La sperduta stazione di servizio pigramente adagiata all'inizio del deserto dell'Arizona, non è soltanto "l'utima occasione", come avvisa generosamente un cartello, per fare rifornimento di carburante prima di addentrarsi nell'enorme distesa di sabbia e pietra, ma è anche l'ultima occasione da parte dei protagonisti del film per decidere del proprio destino.
E' in questa locanda che si incontrano le vite di Alan, uno scrittore filosofo, Gabby, una ragazza che sogna di andare a studiare arte in Francia e Duke, un gangster che sta sfuggendo alle forze dell'ordine.
L'impianto teatrale del film è quello che maggiormente affascina e coinvolge, al quale interno vengono distribuiti perfettamente, anche per merito di un'impeccabile sceneggiatura ed un' ottima scenografia, i diversi stati d'animo dei personaggi coinvolti. dolore, paura, spavalderia, sentimento, buon umore.
Tensione e sobrietà si fondono allo stesso modo di come riescono a fondersi, a trovare un punto d'incontro, il fucile e la poesia, il coraggio e la paura, lo spietato gangster e il poetico scrittore accomunano le loro esistenze, pur così lontane, per conseguire lo stesso obiettivo, l'amore di una donna ( Duke pur sapendosi braccato rinuncia a fuggire per aspettare una sua compagna e Alan sacrifica la sua esistenza per Gabby da poco conosciuta alla locanda ) ; Mayo non poteva fare di meglio, la scelta di un cast di attori di questo livello si è rivelata quantomai valida, soprattutto quando la trasposizione di una piece teatrale non concede molto all'azione e subentra la necessità di sfruttare al massimo le capacità di espressione e di dialoghi degli attori.
Forse è poco conosciuto, probabilmente è considerato un "minore" tra i film interpretati da Humphrey Bogart ( la sua interpretazione potrbbe sembrare acerba ma già emerge quel carisma che lo avrebbe portato da lì a poco a divenire l'attore che conosciamo ), ma vi assicuro che sono 90 minuti che non vi deluderanno.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  11/10/2007 10:14:03
   8 / 10
In una stazione di servizio nel bel mezzo del deserto un gruppo di personaggi ben delineati si ritrovano costretti a trascorre del tempo assieme e da tale contingenza si svilupperanno discorsi filosofeggianti sulla natura umana, sulla passione, sulla morte e sull'amore.
Film godibile con una giovane e brillante Bette Davis nel ruolo di Gabby e un fascinoso e macho Humprhey Bogart nei panni di Duke Mantee!

Dick  @  06/08/2007 15:00:10
   7½ / 10
Film a metà tra thriller e dramma psicologico su cui a mio parere si sentono un pò gli effetti del tempo, a che rimane comunque godibile.

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/08/2007 15.08.31
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tati  @  21/06/2007 14:45:47
   8½ / 10
un bogart e soprattutto una bette davis all'inizio della carriera.un film imperdibile per i cinefili.......

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/08/2007 15.06.41
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  05/03/2007 09:25:02
   8 / 10
Un Bogart all'inizio della carriera interpreta egregiamente un ruolo 'negativo', in un interessante film di impianto teatrale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  12/02/2007 19:12:02
   8½ / 10
Famoso film degli anni '30 diretto da Archie Mayo, quando Bogart non aveva ancora fatto "Casablanca" e "Il mistero del falco".

E' un dramma ambientato tutto in una stazione di servizio in mezzo al deserto, con pochi personaggi e un impianto molto teatrale.
Però è ricchissimo di tensione, è semplice ed eccezzionalmente efficace.

Ed è interpretato da uno strepitoso Humphrey Bogart. Non ancora all'apice del successo, l'attore era già bravissimo.

Scritto da Delmer Davis.

3 risposte al commento
Ultima risposta 06/08/2007 15.03.18
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