la sirenetta - la piu' bella favola di andersen regia di Tomoharu Katsumata, Tim Reid Giappone 1975
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la sirenetta - la piu' bella favola di andersen (1975)

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locandina del film LA SIRENETTA - LA PIU' BELLA FAVOLA DI ANDERSEN

Titolo Originale: ANDASEN DÔWA NINGYO-HIME

RegiaTomoharu Katsumata, Tim Reid

Interpreti: -

Durata: h 1.31
NazionalitàGiappone 1975
Genereanimazione
Al cinema nel Marzo 1975

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Trama del film La sirenetta - la piu' bella favola di andersen

Una sirena del mare si innamora di un principe e per stargli vicino rinuncia alla sua natura acquatica. La sua scelta crea grossi problemi nella comunità degli uomini-pesce.

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Voto Visitatori:   8,50 / 10 (3 voti)8,50Grafico
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Voti e commenti su La sirenetta - la piu' bella favola di andersen, 3 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

adrmb  @  23/11/2019 14:32:35
   8 / 10
Niente, la versione fica della fiaba di Andersen, ingiustamente ignota (mentre ad essersi imposta nell'immaginario è quella edulcorata e canterina Disney che ora non reggo più). Il merito di questa trasposizione è che i registi riescono a cogliere perfettamente lo spirito malinconico della fiaba (e non a caso il tragico finale è rimasto intatto), il film è ammantato di una fortissima impronta melodrammatica, totalmente riuscita nel restituire allo spettatore i tormenti interiori della Sirenetta, come da leitmotiv sonoro (uno struggente gorgheggio femminile).

Il film per il resto sfugge alle istanze più cartoonesche (il delfino Fritz e il gatto cattivo che personalmente ho trovato un po' fuori posto) per offrire agli spettatori un prodotto sentito e raffinato. Raffinatezza che emerge in primis dal character design elegantissimo di Shingo Araki ('Lady Oscar', anyone?) che lo spettatore può apprezzare pienamente grazie agli innumerevoli primi piani, e dalle scelte di regia, sempre atte, per enfatizzare l'intimità della protagonista, a creare inquadrature di alta levatura artistica (particolarmente cruda quella della trasformazione). Le musiche solenni e drammatiche s'integrano perfettamente con l'atmosfera ora tragica, ora romantica, ora elegante (la composizione "classicheggiante" credo originale che si sente durante la presentazione dei due promessi sposi).

E niente un gioiellino che con una maggior limatura delle parti e caratteristi più infantili (qui come non mai fuori luogo per il mio gusto personale) avrebbe potuto splendere ancora di più.

A Marina Ariel può solo spicciare casa.

faluggi  @  21/12/2015 13:08:18
   9½ / 10
Se volete sapere davvero come è la storia originale de La sirenetta di Andersen, e soprattutto come finisce, e qual è il vero spirito, vedetevi questo filmone del 1975 targato Toei Animation. Nettamente superiore alla versione Disney (che comunque non è da buttare, visto che all'epoca la Disney faceva ancora bei film).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  19/11/2013 16:32:41
   8 / 10
Te ne vai in cantina a cercare un vecchio paio di scarpe da tennis ed ecco che, da sotto una montagna di coperte e cianfrusaglie varie, spunta fuori un cesto in vimini, mai visto prima, pieno di custodie nere e (sfortunatamente) vuote di VHS.
Frughi un pò a vuoto, per quel poco che riesci, poi in mezzo a questo oceano di nero sbiadito vedi dei colori vivaci che subito ti saltano all'occhio. E' l'angolo di una custodia, ma è troppo in fondo e c'è troppo casino per prenderla, tutto sembra incastrato a doc e provato dal tempo e dal freddo, ma non vuoi mollare. Con pollice ed indice ti addentri in questa ragnatela di plastica nell'unico spiraglio che vedi, afferri quell'angolo con le punte delle dita, e con tutta la forza del braccio molli il tirone più forte di tutta la tua vita mentre pensi "ma che cazzò di film sarà mai?". Dopo l'eco frastornante delle custodie che implodono, ti ritrovi in mano con un qualcosa che avevi completamente dimenticato ma che, alla sola vista della copertina, ti fa passare un quinto della tua esistenza davanti agli occhi in un tempo di soli dieci secondi.
"La Sirenetta", edita dalla Stardust (Fantastimondo!)... ritorno subito bambino, quando io e mia sorella ci ritrovavamo ogni santa sera a disputarci con liti furibonde il monopolio del videoregistratore; io che volevo sempre vedere "Senza Esclusione di Colpi!", "Terminator" o "Piramide di Paura", lei invece o "Robocop", o "La Bella e La Bestia", oppure questa dannata "Sirenetta", film che all'epoca consideravo una copia fìga ma tarocca del film della Disney (ovviamente non potevo sapere che in realtà venne realizzato molto molto prima).

Nella custodia non c'è la VHS, chissà dov'è finita, ma non importa, in quanto si tratta di uno di quei film che si è talmente incorporato nella tua persona (un pò come quando Blair studia il processo di assimilazione ne "La Cosa" di Carpenter) che appena ci pensi riesci a recitarne tutte le battute a memoria senza il minimo dello sforzo.
Non voglio comunque rischiare di ricordare male (sono passati sicuri 20 anni) quindi via con la visione a frammenti su youtube (dove mai avrei pensato di trovarlo caricato) e wow... tolto l'effetto nostalgia, posso solo riconfermare le mie percezioni al riguardo, decisamente immutate: fedele alla fiaba di Andersen, tutt'altro che favoleggiato ed infantile, privo di canti e balletti dove tutti ridono e si tengono per mano, il film dei registi Katsumata e Reid rimane tutt'oggi una delle opere d'animazione più cupe ed inquietanti che io abbia mai visto. Permetato da un alone di tragico romanticismo, negativo e con un'atmosfera fin troppo dark (almeno nella prima parte sott'acqua) complici anche dei disegni rozzi ma suggestivi e di musiche ed effetti sonori appropriati e decisamente da brividi.
Probabilmente il mio giudizio è molto di parte, ma da piccolo questo film giuro che mi terrorizzava non poco, ed ogni volta che il dolce delfino Fritz soffriva per la sirenetta Marina, io soffrivo insieme a lui. Il finale poi, è veramente straziante, nonchè commovente.

L'unico consiglio che posso darvi dopo tutta questa pappardella è... se siete amanti dei film d'animazione e volete vedere un vero film su "La Sirenetta", dimenticate il film della Disney (per carità tutt'altro che disprezzabile) e recuperate subito questo tetro e sottovalutato lavoro degli anni 70 (che, probabilmente esagero, vista la sua atmosfera potrebbe provocare un paio di incubi ai vostri piccoli figli).

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Ultima risposta 19/11/2013 22.01.54
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