luce (2019)

Anche nella cultura, nell'arte e nel cinema esiste la differenza fra temi locali e globali: i primi li considero nazionalismi, neocolonialismi, neoimperalismi. A es. perché dovrebbe interessarmi tutto ciò ch'avviene negli States quand'alcuni dei fenomeni denunciati son'una loro esclusiva? Perché dovrebbe interessarm'il resoconto d'ogni forma di conflitto sociale o di tema razziale s'essi non sono intercambiabili ma seguono dinamiche causali diverse da Paese a Paese? Perché dovrei avallare la sineddoche secondo cui qualunque questione particolare avrebb'un valore generale, oppure l'escapismo dai nostri problemi poiché sfiancati dalla loro cronaca h24* (noi non abbiamo la rogna del #metoo ma quella dei femminicidi o addirittura de "Le brave ragazze vanno in paradiso le cattive dappertutto", Ute Ehrhardt '94; noi non abbiamo la magagna del #blacklivesmatter ma quella dei migranti, però finora sono l'unico ad aver visto e commentato "Le Nuotatrici": http://www.filmscoop.it/film_al_cinema/lenuotatrici.asp)? Perché dovrebbe interessarmi l'eterna autoriflessione d'Hollywood su se stessa? Che fine ha fatto il ragionare su argomenti universali? Perché dovrei stupirmi e rattristarmi se quest'osannati prodott'indie sono dei flop al botteghino?

*Crusca e Treccani bocciano il diffondersi di tal'espressione.