orphan: first kill (2022)

Fare un sequel di un horror riuscito non è mai facile perchè manca l'effetto novità dell'originale e il rischio di ripetitività è alto.
Nonostante si conosca già la inquietante protagonista a metà film c'è un colpo di scena che mischia le carte e conferisce un tocco di originalità inaspettato.
Valido seguito

Filmetto con trama molto assurda. Si lascia vedere solo se si spegne il cervello. Trascurabile

Avevo aspettative talmente basse che alla fine mi è piaciuto!
Il colpo di scena, seppur forzato, funziona benissimo, una bella trovata che rende la trama incalzante.
Finale così così.
Più che sufficiente.

Sembra pessimamente di serie b.

La storia intrattiene
Non è articolata la trama
più action splatter che horror
Di horror c'è poco, poco mistero.
E ci porta dritti al capitolo di Orphan

SPOILER

Prequel agli eventi del film di Collet-Serra del 2009 che con il colpo di scena finale aveva sfornato un discreto thriller. Mancando l'effetto sorpresa sulla vera identità della piccola Esther alias Leena Klammer viene meno la parte noir ma si risolleva grazie al twist a metà film. Interessante il confronto tra la piccola psicopatica e Julia Stiles, il padre come in "Orphan" fa la parte dell'affettuoso e ingenuo comprimario ed il figlio maggiore che dietro un'apparente faccia d'angelo nasconde un terribile segreto. Isabelle Fuhrman riprende il ruolo che l'ha resa nota ma non ha più dodici anni e si nota nonostante il trucco. La parte iniziale ambientata nell'ospedale psichiatrico "Saarne" in Estonia buona premessa alla trasferta americana della "nana bastarda"...

Prequel fuori tempo massimo e di cui non vi era un gran bisogno...
Dopo un inizio intrigante comincia via via a stancare nonostante il plot twist già accennato da tutti.
Sceneggiatura approssimativa e tirata per i capelli, piuttosto improbabile e poco credibile in tutto con dei personaggi buttati li.
La sufficienza arriva solo solo grazie al legame con il precedente.

Sicuramente inferiore al primo, nel complesso un buon intrattenimento con alcune ben fatte. Brava la protagonista

Apprezzabile il tentativo di proporre un sequel con una prospettiva leggermente diversa dal plot originario, ma alle buone intenzioni non corrisponde una realizzazione all'altezza.
Cast e regia nella norma ma la sceneggiatura non mi ha convinto pienamente.
Si guarda e si dimentica in fretta.

Discreto prequel del celebrato "Orphan", in qualche modo un film che dal punto di vista dell'intrattenimento non delude e regala un'ora e mezza di discreto divertimento. Purtroppo sul piano della logica ci sono dei buchi significativi, che non mi hanno fatto apprezzare pienamente il resto della pellicola. Bene Isabelle Fuhrman, sempre credibile nel ruolo di Leena/Esther, un po' mosci gli attori che interpretano i genitori - visto in lingua originale, Julia Stiles ha un tono monocorde che farebbe addormentare un toro in calore. Il plot twist a meta' fa il suo dovere per non far ammosciare troppo l'attenzione. Certo le illogicita' del film sono tali da mettere a durissima prova i limiti a cui si puo' spingere la sospensione dell'incredulita' dello spettatore.

A questo punto immagino che dopo il prequel, arrivera' il sequel di "Orphan". Tanto la "ragazzina" puo' combinare i peggio crimini che viviamo in un mondo di tonti e nessuno la becchera' mai.

SPOILER

SPOILER

Ora la peculiarità che caratterizzava la protagonista di Orphan non ha più tanto senso per coloro che hanno visto il film del 2009, ma persino per coloro che non lo hanno visto. Il prologo in Estonia spiega tutto e non manca certo di efficacia. Fornisce quel background al personaggio per affrontare la storia che si svolge negli States. Altra caratteristica rimasta fedele al film originale è quella di basare molto sulle interazioni dei personaggi, specialmente quelli femminili. Se quelli maschili sono composte da un marito fedele e padre affettuoso e da un fratello con qualche scheletro nell'armadio, la Furnham e la Styles monopolizzano il film con un confronto a distanza dove dsa una parte abbiamo Esther, psicopatica di primo livello dall'altra abbiamo un'essere ancor più spregevole nel suo mantenere ipocritamente il suo status altoborghese. Malgrado la peculiarità della protagonista sia subito svelata, la trama offre un buon twist a metà film e qualche rischio spoiler in diverse situazioni. Ho apprezzato il film perchè rimasto in fondo fedele nello spirito alle dinamiche fra personaggi, senza trascendere in eccesso di gore o similari. Non un capolavoro del genere, ma qualitativamente da non disprezzare.

Avevo basse aspettative per questo horror, temevo di vedere una sorta di remake del primo film però privo del sensazionale colpo di scena visto che il pubblico è già onniscente sulla "piccola" Esther ed invece sono stato parzialmente e piacevolmente sorpreso.

Le scene iniziali ambientate in Estonia formano un ottimo prologo, dopodichè il film sembra seguire lo stesso canovaccio del precedente senza particolari variazioni di sorta (madre sospettosa, padre cieco agli eventi, fratello passivo ecc. ecc..).

Proprio quando la noia e la sensazione di deja vù sta per prendere piede però, fortunatamente arriva un'eccellente plot twist attorno la metà del film che cambia le carte in tavola e conduce lo spettatore ad una seconda parte frizzante e divertente