Padre Bill Furlong (Cillian Murphy), prete devoto, scopre alcuni sorprendenti segreti custoditi dal convento della sua città, insieme ad altre scioccanti verità che riguardano il suo stesso passato.
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Dramma irlandese grigio e cupo, una storia già trattata in diverse altre opere, tra Mullan e Frears, riguardante questi terribili casi di abusi nei confronti delle ragazze che vivono in questo convento, è un film che grazie al suo ritmo dilatato riesce a dare una chiara visione della coscienza del protagonista, venditore di carbone, anche presso questo convento, che viene progressivamente a scoprire la scabrosa verità che si cela dietro le mura, in un contesto di continua omertà e insabbiamento, questi avvenimenti, vissuti dal punto di vista di un Cillian Murphy taciturno e volutamente calibrato saranno l'occasione per il protagonista per confrontarsi col proprio passato, macchiato anch'esso dall'ombra di questi terribili avvenimenti, interessante è come la sceneggiatura scelga di non rendere tutto palese, quanto preferisca dare soltanto piccoli scaglioni degli orrori che stavano avvenendo, tramite un punto di vista esterno che entra in contatto con le ragazze soltanto saltuariamente, e allo stesso tempo spezzettando la narrazione con un frequente uso del flashback.
La componente stilistica è tra gli aspetti più interessante, una rappresentazione di un'Irlanda grigia, con una fotografia tendenzialmente desatura che dona un'immagine spenta, che si sposa bene col tono del film e la stessa recitazione di Murphy, enfatizzando la dura quotidianità vissuta dai personaggi.
Nel complesso direi un discreto lavoro che gestisce bene la componente introspettiva e quella prettamente storico-sociale.
Il racconto è volutamente rallentato in modo di permettere allo spettatore di entrare nei pensieri del protagonista taciturno di poche parole, capire via via lo sguardo delle persone, i giudizi taciuti. Molto bravo l'attore protagonista nel recitare ed essere accattivante se pur spesso silenzioso e riflessivo.
Questo elemento mi è piaciuto. Capisco che molti avrebbero preferito più movimento e meno storia riflessiva, che ha comunque un suo finale importante.
Buon film che riprende il tema delle Case Magdalene, una vergogna della chiesa cattolica irlandese, già esposto in "Magdalene" di Peter Mullan (2002). Qui però, più che entrare dentro, si vede il mondo appena fuori, ciò che circonda quei conventi della vergogna. Bravo Cillian Murphy.
Buon dramma che riprende l'assurda vicende delle ragazze Magdalene come già fu per il film di Mullan negli primi anni 2000 . All'epoca era proprio rappresentata la vita delle ragazze , qui è più marginale e invece è il protagonista a intersecare ilsuo dramma con quello delle sventurate . Il film è molto cupo e triste .. lento ma mai dal ritmo basso che richia di annoiare . Ottima la prova di Murphy .. tormentato, affillto e angosciato per tutto il film dove per quasi tutta la durata ha lo sguardo rivolto verso il basso ..quasi a paura di quello che sia il futuro .. o il passato ??
"Il Signore è amore e compassione". Dove fosse l'amore e la compassione nei collegi Magdalene non è dato sapere o al massimo non pervenuto. Favoriti anche da una collettività complice e spettatrice silenziosa delle nefandezze che si compivano all'interno di questi istituti lager, avviene la lenta e graduale presa di coscienza di William, figlio a sua volta di una potenziale ospite di questi istituti e salvata perché lavorava come domestica in una famiglia molto benestante. Non ha avuto una vita facile considerando la prematura scomparsa della madre ed i vari flashback del suo passato si incasellano con ciò che vede nel presente. Ed è un presente dove da fornitore di carbone ha frequenti contatti con le suore dell'Istituto e vede o perlomeno intuire, sia pure a frammenti, cosa succede all'interno di quelle mura. Quella di Bill è una graduale presa di coscienza individuale per far pace con se stesso, disobbedendo all'omertà imperante. Rispetto a Magdalene di Mullan, Piccole cose come questa offre un punto di vista speculare ed esterno. Buonissima l'interpretazione di Murphy che recita in maniera trattenuta ed in sottrazione, dettando il tono ed il carattere cupo del film. Altro punto in comune e non penso casuale, la presenza di Eileen Walsh, moglie di Bill ed a suo tempo una delle interpreti del film di Mullan.