ragazze interrotte (1999)

Lo vidi anni fa e non mi fece impazzire, ma una seconda meritata visione me lo ha fatto valutare per quello che merita. Tratto da una storia vera (purtroppo non ho letto il libro) l'opera tocca apici di approfondimento nel descrivere la vita di alcune ragazze non sane di mente ma dal loro punto di vista, senza perdere tempo su inutili critiche circa gli istituti di ricovero. Il rapportarsi tra di loro, senza che si vengano a creare falsi cameratismi, i medici più interessati a svolgere come un compitino il loro lavoro piuttosto che aiutare davvero le pazienti sono solo alcuni punti toccati da una sceneggiatura che magari in un punto si incastra un attimo nel retorico (mi riferisco al confronto finale tra Susanna e Lisa) per tutto il resto ci porta a vivere il dramma di queste donne che, purtroppo, non ce la fanno da sole; il tutto, poi, immerso negli anni '60 quando questi problemi purtroppo erano ancora tabù e vergogna. Ho sempre trovato affascinanti le vicende ambientate all'interno dei manicomi ed i drammi psicologici e se anche voi condividete lo stesso interesse questo film non vi deluderà. Mangold è bravo ad attribuire dinamicità ad una regia che altrimenti sarebbe stata molto statica ma il merito va tutto alle straordinarie interpreti, tutte donne: Winona Ryder non mi è mai piaciuta ma qui è super in parte; dirompente la Jolie, straordinaria la compianta Brittany Murphy e non manca una parte per la mitica Angela Bettis che si è sempre trovata a suo agio nei ruoli da "matta". Da non lasciarsi sfuggire per nessun motivo.