Rocky Balboa vivacchia a Filadelfia, riscuotendo i crediti di un usuraio italo-americano e vincendo qualche piccolo incontro come pugile dilettante. Con l'aiuto di un saggio allenatore accetta per amore di Adriana e per una borsa di 150000 dollari la sfida del nero Apollo Creed, campione dei pesi massimi, proponendosi non di vincere, ma di arrivare alla 15a ripresa.
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Prima di commentare un film come Rocky è necessario fare alcune considerazioni: La prima è che parliamo di un film che se non avesse avuto tutta quella serie di patetici sequiel (ne bastava uno), sarebbe entrato di diritto tra i film cult mondiali di tutti i tempi. La seconda è che se Stallone non avesse fatto la serie dei Rambo, relegandolo a macchietta universale, sicuramente Rocky ne avrebbe giovuto. All'epoca in cui è uscito, io ero un ragazzo, ha veramente portato una ventata di aria nuova per i giovani di quel tempo che non si respirava dai tempi dei film di Bruce Lee. (Logicamente rimaniamo nell'ambito del mito adolescenziale). Infine va riconosciuto a Stallone il merito di aver sopperito con intelligenza e umiltà ad una certa carenza recitativa. Il film in se stesso non si può considerare brutto, anzi la sceneggiatura, la storia ed un' ottima colonna sonora fanno di Rocky un film indimenticabile, non un capolavoro ma senz'altro qualcosa di buono.