sciopero regia di Sergej M. Ejzenstejn URSS 1924
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sciopero (1924)

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locandina del film SCIOPERO

Titolo Originale: STACHKA

RegiaSergej M. Ejzenstejn

InterpretiGrigorij Alexandrov, Mikhail Gomorov, Aleksandr Antonov

Durata: h 1.02
NazionalitàURSS 1924
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 1924

•  Altri film di Sergej M. Ejzenstejn

Trama del film Sciopero

In una fabbrica della Russia zarista il suicidio di un operaio ingiustamente punito provoca lo sciopero dei suoi compagni, già in subbuglio per le durissime condizioni di lavoro e l'esiguità dei salari. I padroni non trattano, gli scioperanti impegnano o vendono i loro miseri averi, la polizia tenta in ogni modo di rompere il fronte dei lavoratori. Alla fine avviene un massacro di uomini, donne, bambini.

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Voto Visitatori:   9,00 / 10 (11 voti)9,00Grafico
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Voti e commenti su Sciopero, 11 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  18/04/2019 20:34:20
   9 / 10
Il primo film di Ejzenstejn mostra gia' il potente talento visivo di uno dei piu' grandi maestri della settima arte.
In un azienda gia' in tumulto un uomo si uccide scatenando la protesta dei colleghi lavoratori. Le loro richieste vengono snobbate in modo incredibile e la violenza con cui viene sedata la rivolta è davvero spaventosa.
L'immagine piu' forte è quella del bambino lanciato nel vuoto.
Ma la cura dei dettagli, i primi piani e la violenza visiva sono caratteristiche che il regista Russo riprendera' nel suo secondo capolavoro girato praticamente nello stesso anno.
Imperdibile per chi ama il cinema.

ZanoDenis  @  09/04/2016 16:34:55
   9 / 10
Grandissimo esordio del maestro Ejzenstein, incarnazione perfetta della sua poetica cinematografica del cine-pugno. Sciopero è un film che non lascia scampo, interessantissimo a livello narrativo, racconta la storia di una rivolta in una fabbrica nel periodo zarista, diverse le scene da vero e proprio cine-pugno in cui Ejzenstein impressiona letteralmente lo spettatore, il tutto curato attraverso una regia bellissima, piena di virtuosismi, primi piani, dettagli, una capacità narrativa incredibile, coniugata con un montaggio delle attrazioni assurdo, basti guardare la scena finale in cui vi è l'alternanza tra realtà e metafora.
Il contenuto è ovviamente comunista-rivoluzionario, basti guardare come sono ritratti i grandi capi industria, in particolare il proprietario è ritratto come un maiale, grosso ed egoista, memorabile la scena in cui spreme totalmente un limone mentre discute dei suoi operai, quasi a suggerire il modo in cui spreme anch'essi.
Un film crudo, crudissimo, che non lascia scampo, un vero cinepugno nello stomaco, mostra le condizioni dei poveri operai, mostra la fame dei bambini, mostra la violenza della repressione, gli uomini vengono trattati come bestie, disfattista nel finale ma poi tutti sappiamo com'è andata a finire.
Da lodare la tecnica, impensabile se consideriamo che siamo quasi a 100 anni fa, bellissimo.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  11/09/2011 13:01:31
   10 / 10
Con un metodo innovativo, Ejzestejn, mescola un'estetica costruttivista con una soggettiva capacità di scelta nei contrasti visivi, alle contraddizioni interne ai movimenti cinematografici e ai conflitti, tutto questo unito a ideologie marxiste. STACKA può essere visto come esperimento per le opere successive del regista e una propaganda espressiva, evolvendosi infine nel più sublime appice, quello che Ejzestejn chiamava montaggio intellettuale. Questo fatto é caratterizzato dall'interpretazione del cast idealizzato come un simbolo formato da sottosimboli, molto insolita, come le tecnice di montaggio usate dal regista, parte essenziale nella storia del cinema.

CitizenKane  @  30/07/2011 09:03:13
   9 / 10
Sulla falsa riga de "La corazza Potemkin", ma siamo l'anno prima (che fosse una sorta di incipit?). E' un prodotto Proletkult, ma sa essere indipendente, come solo Ejzensteijn (e pochi altri) sa fare nell'URSS degli anni 20

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  08/05/2011 16:13:39
   8 / 10
Gran bell'esordio del regista russo Ejzenstejn, che racconta di uno sciopero finito male.
Il film è bello, però, come molti altri del regista, forse troppo propagandistico. Ciò nonostante la regia e tutto il settore tecnico sono molto ispirati. Il fatto che sia volto a fare propaganda e ad inculcare idee soprattutto nel popolo da parte del regime comunista dell'epoca può essere un fatto negativo (che però non va ad incidere sul voto, dato che le responsabilità non sono certo degli autori) poichè può essere difficile individuare gli ideali del regista. Anche il suo film più noto, "La corazzata Potemkin", gli era stato commissionato dal governo sovietico.
Per conoscere meglio le ideologie del regista bisognerebbe guardare altri film, come "Ivan il terribile" e "La congiura dei Boiardi".

pinhead88  @  24/08/2010 17:57:48
   7 / 10
Lungometraggio d'esordio di Ejzenstejn, buono per molti aspetti.
Più che un film lo definirei un reperto archeologico, soprattutto in quanto a tematiche e un soggetto "di massa" più efficace per l'epoca, che portò infatti il regista russo ad avvicinarsi più verso interessi propagandistici.
La trama in sè fu anche un pretesto per inserire nuove sperimentazioni e meccanismi di avanguardia, come il famoso montaggio alternato, che nell'unica sequenza presente appare anche abbastanza ingenuo.
Un film con una struttura non molto equilibrata, quasi da slapstick-comedy in alcuni punti, ma sempre di notevole capacità espressiva.
Per ogni cinefilo può valere una visione, così come i nostalgiconi incartapecoriti potranno solo gioire e gridare al capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  10/06/2010 20:04:59
   7½ / 10
A me non è piaciuto così tanto e, sinceramente, non mi sembra affatto il capolavoro a cui molti gridano.
La drammatica cronaca di uno sciopero che si protrae per giorni, spezzettata in 6 parti. Non c'è mai fluidità narrativa, la sceneggiatura è appena abbozzata e le didascalie sono spesso ridicole nella loro sentenziosità. Sta di fatto che la modernità della regia, le grandiose sequenze di massa e un certo gusto del macabro unito ad un poetico lirismo, riescono ancora a stupire.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  21/12/2008 23:15:31
   10 / 10
Anche se esagerato nella sua ingenuità di un esordio, per amissione dell' autore, è il film di Ejzenstejn che preferisco dopo "La Corazzata Potemkin" e "Ivan il terribile". Prodotto come sempre a incoraggiare una certa ideologia di sinistra, è una vera rivoluzione delle teorie che si basavano sul metodo di Kulesov, e, tra il lirismo di Dovzenko, il quale certamente per le sue due opere si è ispirato a Sergej ("Arsenale" è uno sciopero, "La Terra" posticipa "Il Vecchio e il Nuovo - la Linea generale"), il montaggio poetico dell' approccio più psicologico di Pudovkin, preferisco personalmente il montaggio sovrano di Ejzenstejn, in questo caso delle "attrazioni", scomponendo la narrazione per creare significati simbolici e concettuali; esattamente l' opposto di ciò che succedeva in America, dove si stava affinando il cinema classico con l' uso del cosidetto montaggio "invisibile". Questa pellicola rappresenta anche un nuovo studio delle linee disposte nello spazio, continuato poi in "Alexander Nevsky", e di studi volumetrici di una delle grandi protagoniste del cinema ejzenstejniano: la massa, direttamente da Griffith considerato dal regista stesso il vero Padre fondatore del cinema "al quale si deve tutto". Il film, soprattutto nel finale, è un vero pugno allo stomaco, ma ha una struttura che lascia il tempo per rilassarsi, con almeno 5 minuti che sembrano un' anticipazione di quei musical revival parodia dei gangster, a ritmo di Jazz, e c' è pure un rudimentale split-screen, che volete di più. E questo era l' ultimo del Nostro, ironia della sorte ho concluso con "Sciopero" e iniziato con "La Congiura dei Boiardi".

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/12/2008 23.46.08
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paride_86  @  04/10/2008 02:16:04
   9½ / 10
Primo film di Eisenstein, girato lo stesso anno de "La corazzata Potemkin", rispetto al quale è più articolato ma meno omogeneo nella sceneggiatura e nel messaggio. Questo non è solo un capolavoro, ma un documento storico!

freddy71  @  23/12/2007 12:18:01
   10 / 10
film stupendo.....l'ho fatto vedere a un anziano che ha lavorato in quel tipo di officine...e mi ha detto che era proprio così......

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Giordano Biagio  @  08/08/2007 11:10:38
   10 / 10
Un altro capolavoro del geniale regista russo.

Pagine di storia drammatica raccontate per immagini, superlativo il montaggio, scene di folla incredibili, pathos visivo unico.

Il regista russo non solo dimostra la sua bravura ma anche la sua grande sensibilità ai temi trattati e allo spirito rivoluzionario dell'epoca.

Film da non dimenticare.

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