se avessi un milione regia di James Cruze, H. Bruce Humberstone, Ernst Lubitsch, Norman Z. McLeod, Stephen Roberts, William A. Seiter, Norman Taurog, Lothar Mendes USA 1932
600 Un vecchio milionario non si rassegna a lasciare l'eredità ai suoi avidi parenti: scelti a caso otto nomi sull'elenco del telefono, regala a ogni sconosciuto un assegno da un milione di dollari.
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Mi dispiace per questo film a episodi (il primo della storia) supervisionato e in parte diretto da Lubitsch, ma l' ho trovato dannatamente noioso e risibile. Avevo qualche dubbio riguardo l' episodio con Laughton, nel tentativo di capire quale fosse quello di Lubitsch, perché è il più corto (immaginavo il regista si fosse preso il lusso di girare quello più lungo), invece, è proprio quello, in realtà individuabile dall' uso dello spazio, dalla sequenzialità delle porte per la scalata gerarchica, la sistematina allo specchio prima della fragorosa pernacchia al direttore (non ci sono parole nell' episodio), quasi un altro modo, originale, di ricalcare l' operetta lubitschiana che propose - come salto dal muto al sonoro - già dal film dello stesso anno "Un' Ora d' Amore" con Maurice Chevalier. Gli altri episodi sono tutti più o meno mediocri, prologo compreso, troppo caricaturale la figura del milionario. Per gli anni della Grande Depressione e delle screwball, pare ovvio che gli otto assegni siano andati a persone che ne avevano estremamente bisogno, salta all' occhio però che non tutti riusciranno a goderne, e l' episodio del condannato a morte che non fa in tempo a pagarsi un avvocato migliore, forse lascia il segno più degli altri. Un successone all' epoca.
Film davvero divertente, con un tono farsesco che ben si adatta, per esempio, alle doti di W.C. Fields e alla sua roboante, e (per l'epoca) scandalosa comicità. Il migliore episodio è forse quello dei due coniugi che comprano continuamente macchine da sfasciare in improbabili incidenti