the boys in the band (2020)

Tratto da una piece teatrale è ovviamente ambientato principalmente in una unica location con un numero limitato di interpreti e tutto si basa sui dialoghi e l'approfondimento psicologico dei personaggi. Entrambe le cose sono realizzate in maniera soddisfacente: siamo alla fine degli anni '60 quando i gay dovevano ancora nascondersi, un gruppo di amici si incontra ed inevitabilmente si confronta con le magnane che vengono a galla tra di loro e con il proprio passato. L'idea non è molto originale ma tutti i bravi attori (tra cui spicca un Zachary Quinto da Oscar) fanno funzionare alla grande la sceneggiatura e la regia di Mantello riesce a districarsi bene in un ambiente ristretto. Lascia un pò perplessi il fatto che i personaggi siano rappresentati a mio parere troppo "checche macchiettistiche".
Curiosità: pur essendo stato girato nell'estate del 2019, quando ancora non si parlava di Covid, in una sequenza, temendo una retata da parte della polizia, uno dei personaggi dice agli altri: "Presto, distanziamoci di almeno un metro". Terribilmente profetico!