the china hustle (2017)

Il mercato ha sempre fame, una fame compulsiva indomabile. Dopo la crisi economica del 2008, si sentiva la necessità di nuovi investimenti sicuri e affidabili. La soluzione era quello di investire nelle aziende cinesi, apparentemente floride perchè figlie di un mercato in continua espansione. Ecco quindi sbarcare società cinesi nella mecca di Wall Street, accolte in pompa magna. Il guaio è che queste società non sono altro che spazzatura fatta passare con una facciata rispettabile.
Aldilà dei tecnicismi presenti in questo documentario, si nota subito l'ampio scarto tra apparenza e realtà. Ciò che viene presentato su carta di una ipotetica società, con la verifica effettiva, sul posto, di cosa sia questa società. E quando la disparità è enorme allora la truffa è dietro l'agguato. solo che ormai è troppo tardi e molti rimangono con la spazzatura in mano. La problematica ancora peggiore non è tanto nella truffa in sè, quanto in un sistema di controlli inesistente, che dovrebbe garantire l'investitore e che invece, non facendo il suo dovere, garantisce solo il truffatore. Nel documentario viene ben sottolineato questo aspetto: assenza completa di controlli. Ormai le borse mondiali sono un'accozzaglia di criminali dal colletto bianco e, considerazione personale, non vorrei che la crisi del 2008 sia solo un antipasto.