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"La cosa più importante è non smettere mai di dubitare"; questo il giusto motto (credo di Einstein) veicolato dalla pellicola.
Ciò che fa funzionare un qualcosa è la credenza in esso da parte di tutta una comunità; un male è quindi anche psicologico (paura, disperazione, ansia giocano insomma un bell'effetto) oltre che fisico.
Anche in questo film si dice che i test hiv non sono mai stati convalidati, che l'aids è più che altro un insieme di malattie (più che un'unico male ben delineato) e che si può creare una sindrome dal nulla per poi vendere il relativo farmaco che la "curi".
Al solito, l'aids è una malattia vittima dei media che ne esagerano i rischi; i farmaci inoltre non fanno niente, se non peggiorare le cose.
Tutti questi elementi sono presenti in un film interessante, di discreta fattura, ma anche lentissimo.
Ovviamente si tratta di roba che in tv non sentiremo mai, quindi tanto vale vederlo su Youtube et similia.
Materia corposa per far insorgere un legittimo dubbio circa la cosidetta peste del secolo scorso. Oltre ad evidenziare le contraddizione ed il carattere controverso di questa malattia, tanto da far supporre che a volte la cura può essere molto più dannosa della malattia stessa, quello che preme sottolineare a questo documentario è proprio la legittimazione del dubbio e soprattutto del pericolo che la scienza, il fatto scientifico si avvicini, come in questo caso, al concetto di dogma religioso. Un dato di fatto da accettare più per propensione fideistica che su prove scientifiche. E francamente mi sembra un paradosso non da poco.