tucker - un uomo e il suo sogno (1988)

Interessante la storia di Tucker ma non mi ha convinto del tutto il registro che Coppola ha deciso di adottare durante tutto il film, quasi da commedia, che stona abbastanza con la vicenda narrata. La trama comunque, sarà pur storia vera, ma è abbastanza telefonata, e storie di questo tipo si assomigliano un po' tutte quante.

Tra i figli di Tucker presente anche un giovanissimo Christian Slater.

Davvero un bel film! Ma come fa ad essere così sottovalutato, proprio non lo capisco. attori, regia ricostruzione dei fatti e ambientazioni perfette. uno dei film biografici meglio riportati sullo schermo.

Film biografico interessante e di pregio, TUCKER - THE MAN AND HIS DREAM affronta con avvincente vitalità ed eleganza Coppoliana le idee e le conseguenti diatribe legali del protagonista, cardine emotivo della pellicola, interpretato da un fantastico Jeff Bridges di carattere e personalità, i cui fatti di cronaca si dimostreranno un'avventura reale e concreta.
Un'ottima riproposizione storica, delineata da una distintiva fotografia e da una discreta ricreazione scenica, inserisce la trama in un contesto affascinante per i suoi sviluppi narrativi, notevolmente sequenziati da una sceneggiatura accurata e priva di sbavature, che pur avendo limiti compositivi, conferisce un gustoso sapore alla visione e una giusta fluidità alla pellicola.
L'intensa e appassionante vicenda dell'utopico e apparentemente irrealizzabile desiderio di Preston Tucker sfocia in una visione pragmatica e aspra del sogno americano, spesso in conflitto col capitalismo stesso, mezzo di traguardo a volte ingannevole e illusorio, che carbura la sfida personale del protagonista, fino alla sua realizzazione emotiva.

Tecnicamente un buon film che però ha poco di originale nel ritratto del protagonista e soprattutto risulta freddo. La trama è strutturata in modo da non coinvolgere lo spettatore.
Jeff Bridges a volte è troppo sopra le righe.

Un bel spaccato dell'America anni 50 con i suoi pro e i suoi contro...una bella storia, a volte piuttosto divertente, ben raccontata da Coppola che dirige molto bene con varie trovate registiche interessanti.
Come da manuale un'altra ottima interpretazione di Jeff Bridges e del buon Martin Landau...
Pellicola molto critica verso il sistema capitalistico ed il falso liberismo degli U.S.A. dell'epoca (ma anche di adesso) dove pochi potenti controllano i mercati.
Forse dieci minuti in meno di durata non guastavano perché in certi tratti diventa un attimo ripetitivo e retorico...
Fantastica quella macchina! Un uomo e il suo sogno!

Non male, soprattuttto perchè ripercorre fedelmente i fatti realmente accaduti.
All'inizio non ero molto soddisfatto della visione, chiedendomi cosa cavolo gli era venuto in mente a Coppola di fare un film cosi, invece ho cominciato ad appassionarmi sopratttutto per l'interessante storia assolutamente reale, anche nei minimi dettagli!
Ricostruzione anni '50 eccellente, costumi della Canonero e fotografia di Storaro

Quindi... film assolutamente consigliato e soprattutto..... VOGLIO UNA TUCKER!!!!

prima cosa: ma chi ha dato voto negativo ha capito che si tratta di fatti realmente accaduti?
No perchè qualcuno ha scritto che è una metafora delle esperienze del regista con le Major filmatografiche americane...mah?!

Tornando a noi: un film stupendo, che narra la vera storia di Preston Thomas Tucker e della sua geniale quanto sfortunata seppur in minima parte riuscita volontà di costruire la migliore automobile dell'epoca.
Ho sentito chi ha dato voto negativo che c'è un americanismo strisciante...ma non mi pare proprio, anzi...c'è una rabbia di fondo che rimane nello spettatore per le ingiustizie proprie del sistema americano che dovrebbe invece garantire libertà d'impresa al 100% e si rivela (almeno quello dell'epoca di Tucker) corrotto e soffocatore di ciò che non è gradito ai piani alti e ai loro leccasuole. Nel film (e non credo di svelare grandi cose) compare ad un certo punto anche Howard Hughes a cui guarda a caso tocco una sorte simile a quella di Tucker.

Il film è bellissimo perchè richiama episodi cercati di raccontare il più realmente possibile, basta anche vedere le VERE foto di Tucker con i titoli di coda. Da come viene descritto Tucker nelle biografie che ho potuto leggere, Bridges ne interpreta perfettamente lo spirito geniale, un po' schizzoide ma amante della propria famiglia, sempre positivo...



SPOILER

Film molto sottovalutato del maestro.Anche qui regia solida e scenografie bellissime

Assolutamente un buon film..... nonostante il moralismo imperneato da americanismo latente, risulta divertente e il cast veramente a proprio agio.
Da sottolineare l'eccellente prova di Martin Landau che in questo film rinascerà artisticamente guadagnando oltretutto una nomination all'oscar.

Le grandi industrie automobilistiche contro il piccolo costruttore. Niente di originale in questo film di Coppola, se non per il fatto che questa pellicola ha un sapore molto autobiografico nel rapporto molto contrastato tra il regista e le majors hollywoodiane (vedasi le vicende della Zoetrope).

Un Coppola radical-chic che vorrebbe raccontare l'ascesa di un piccolo Howard Hughes e, praticamente, le contraddizioni dell'American dream.
Risultato: un film che suona FALSO dalla prima all'ultima sequenza.
Tecnicamente è un gioiello di finezza cinematografica, ma artisticamente è un'operazione gelida e costituita dalla pretesa, a decenni di distanza, di trasformare Bridges in un personaggio liberal di quelli che riuscivano tanto bene a James Stewart, ma 40 anni prima

Divertente parabola industriale con Bridges che se la cava ben in un ruolo a lui inusuale.

Quasi un film denuncia che però scorre via bene.
Un po' stereotipato il personaggio di Jeff, non di certo uno dei migliori film di Coppola.
Non è che si ricordi bene o che lasci qualcosa, è solo una storia triste con scarsi contenuti, realistica, ma tirata per il capelli.
Il fatto è realmente accaduto.