ultimatum alla terra (2008)

Gli inevitabili aggiornamenti ideati ed applicati da Scott Derrickson al remake del classico di Robert Wise non sono poi così malvagi come poteva essere lecito aspettarsi.Certo, il paragone con l’originale non regge, ma il look generale della pellicola è sufficientemente accattivante e rivisitato con buona creatività.La tecnologia moderna rende visivamente piacevole il tutto, pur non esagerando nell’ostentazione di effetti speciali.
Lascia un po’ a desiderare l’esposizione del noto messaggio pacifista, che all’epoca dell’originale prendeva le mosse dalla situazione politica scatenata dalla guerra fredda,mentre in questa versione viene non più limitata ad un evento, ma generalizzata su scala planetaria, tentando di mostrare l’attitudine distruttiva dell’uomo che infatti al tentativo di mediazione del protagonista alieno risponde con sospetto e violenza.
Non si può negare che il film sia pieno di retorica in puro american style,solita fonte banale e smielata dalla quale Derrickson si abbevera in preparazione del finale.
Keanu Reeves imbalsamato è uno spasso,non che sia un attore solitamente eccelso,ma la costrizione al ruolo di un essere privo d’emozioni nei confronti di una razza meritevole di essere annichilita a tratti lascia il dubbio che sia veramente lui o un cartonato a grandezza naturale.
In verità mi aspettavo di peggio,però la confenzione d’insieme e le buone prove di Jennifer Connely e di Jaden Smith(figlio di Will e Jada Pinkett),unite ad una trama gradevolmente rivisitata permettono di sorvolare sui difetti.
Ma la mitica frase “Klaatu Barada Nikto” che fine ha fatto?