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Buon film drammatico , travestito da film sportivo , uno dei pochi veramente buoni che tratti del mondo del calcio . Su tutto un grande Tognazzi , figura malinconica e triste di uno sport che ormai non c'e' più ma che è solo un giro di affari e di interessi . Precursore dei tempi , caso vuole che il film di Avati sia quantomai attuale e in più di una scena si ci ritrova con problemi odierni di procuratori squali e giocatori primedonne . Godibile
Buon film sul mondo del calcio di Pupi Avari, che esplora soprattutto quello che succede al di fuori dal rettangolo di gioco, tra colpi bassi, beghe familiari e rivincite personali. Grande Ugo Tognazzi.
Un film che va segnalato, sia per l'ottima interpretazione di Tognazzi, sia perchè è uno dei pochissimi film dignitosi sul mondo del calcio, e anche abbastanza coraggioso, visto il tema. Non va accostato al delizioso "La domenica della buona gente" (1953) perchè, come ci spiega Avati nel film, qualcosa, purtroppo, è cambiato
Film di Pupi Avati sul mondo del calcio, visto non dal lato sportivo ma da quello "corrotto". Non è un brutto film, ma è totalmente incompiuto, per cui più del 5 non vado!
Il film ha avuto un buon successo di critica ma non altrettanto di pubblico (cosa che ha fatto deprimere Tognazzi oltremodo come avrà a dire Avati anni dopo). I motivi non sono certo misteriosi. Io credo che non si possa fare un film sul calcio, dove il calcio sia tutto sommato poco o nulla credibile. Nella fattispecie: - Una squadra, che gioca in serie A, senza nome (perbacco persino la Longobarda del mitico Canà ne aveva uno). - Non uno straccio di procuratore per i campioni di serie A. - Giocatori che si allenano da soli nel campetto di un oratorio. - Capi ultras con ruoli dirigenziali in una squadra di serie A. - ecc... ecc... ecc... Se a questo aggiungiamo una trama banalotta e alcune cose già viste addirittura nel succitato "Allenatore nel pallone" (vedi spoiler), il quadro è completo. Anzi non lo è: vedo che ha ricevuto un David di donatello come miglior fonico. Credo che sia proprio quello del sonoro uno dei più grandi difetti del film. Insomma dò mezzo punto in più solo perchè Tognazzi è Tognazzi e la sua recitazione non risente comunque di tale film loffio.
- Il giocatore depresso che viene convocato - La figlia dell'allenatore che ha la love story con il calciatore - Il gol all'ultimo minuto che salva la squadra.
Inoltre 2 clamorosi buchi nel copione: - Che fine ha fatto l'innamoramento di Tognazzi con la figlia del presidente) - Perchè il giocatore Boschi si è venduto la partita?
Uno sguardo negativo di Avati sul mondo del calcio visto da dietro le quinte dove,almeno sembra,si decidono le veri sorti del campionato! Non a caso non assistiamo a nessuna immagine "calcistica",la telecamera racconta di altro...forse perche non conta quanto succede all'interno del campo ma conta,invece,quello che decidono fuori! Facile attualizzare il film in quegli anni dopo lo scandalo delle scommesse che porto' scompiglio in serie A ma visto oggi possiamo ricordarci di anni non troppo lontani dell'era Moggi! Tognazzi è il perfetto personaggio a meta' tra il negativo (finto avvocato corrotto) e il positivo (amorevole padre di famiglia affezionato alla sua squadra del cuore)! Bel film!
Retto da un Tognazzi in ottimo stato che oscilla magistralmente tra l'amarezza,l'indignazione e la malinconia che il suo personaggio dimostra di avere dal primo all'ultimo(appunto)minuto della storia,il film di Avati si distacca nettamente dal macchiettismo dilagante presente nelle commedie italiane dell'epoca sullo sport nazionale numero 1,per il coraggioso e in qualche modo profetico atto d'accusa contro la volgarità e la corruzione del mondo calcistico retto esclusivamente da personaggi ruffiani,voltagabbana e soprattutto meno sportivi di quello che dovrebbero essere.Il finale è di quelli che non si dimenticano,mentre il resto del film si sorregge più sulle spalle di Tognazzi che su quelle della regìa,che ha qua e là qualche tempo morto e qualche lungaggine che si poteva benissimo evitare.Un pò sprecato Abatantuono(in scena per pochi minuti)in un bel personaggio di talent scout sportivo solo all'apparenza severo.Un film interessante,tra i pochi riuscìti in Italia sull'argomento calcio e derivati,reso straordinario da una grande prova dell'indimenticabile Ugo.
Non male questo film di Avati che snocciola in maniera acutissima tutti i retroscena del calcio italiano, dai procuratori ai dirigenti tecnici fino ai calciatori. Un mondo malato certamente che Avati ricostruisce con abile ironia grazie soprattutto al magistrale Tognazzi, uno dei più grandi interpreti italiani di tutti i tempi sia che si tratti di ruoli comici che di ruoli drammatici.
Ultimo minuto: ovvero il calcio secondo Pupi Avati.
Forse in alcuni passaggi lo sviluppo può sembrare semplicistico e prevedibile, ma nell'insieme è uno dei pochi film che non tratta il calcio nel solito modo macchiettistico che il cinema italiano ci ha abituato a vedere.
Malinconico e amaro, un film che ci fa vedere quella parte degenere che il mondo del pallone ha sempre con sè e non abbandonerà mai. Ultimo minuto è una pellicola di vent'anni fa, ma risulta sempre attuale. Da vedere.
In Italia vige una specie di strano tabù nel cinema. Negli Stati Uniti vengono girati molti film sui loro sport nazionali (football, basket baseball) per descriverne le virtù e i vizi, Qui in Italia dove il calcio è lo sport per eccellenza, stranamente i film sul calcio si contano sulla punta delle dita. Merito quindi a Pupi Avati di aver raccontato con estrema semplicità una storia sul mondo del calcio, su ciò che ruota intorno e dove i vizi sono tanti e le virtù molto poche. Un plauso di cuore all'interpretazione di Ugo Tognazzi.
Era una vita ke volevo vederlo......poi ho trovato la vhs ad un solo euro su una bankarella e oggi pom. me lo sono "sparato" mentre digerivo la pizza fritta kon le skarole del "Zuzzuso" (impresa non facile, kmq). E' un film sul kalcio, ma il pallone si vede pokissimo......è più un "dietro le quinte", ke rakkonta kome kavolo è dura gestire una squadra di serie A....cmq bella storia ed un Tognazzi grandissimo. Weeeeeeeeeeee a proposito di "fatti" pallonari....venerdì komincia il Mundial e mo' ve faccio pure un pronostiko.......il Brasile è- ovviamente- strafavorito, ma io direi di tenere d'okkio pure l'Argentina, l'Italia e l'Olanda....l'altra finalista uscirà da 'sto terzetto ;-)