vedo nudo (1969)

Post-68, già si cominciavano a fare queste commedie a sfondo sessuale, anche se il filone doveva ancora nascere. Alcuni episodi sono molto riusciti, il primo con la Koscina, quello di Ornella è carino (anche se un po' lungo), L'ultimo è molto carino e anche qualche altro...in generale mi è piaciuto, si lascia guardare volentieri.

Commedia (a sfondo sessuale) ad episodi in cui regna il trasformismo, anche dialettale, del grande Manfredi.
Per l'epoca era anche abbastanza spinto vista pure la presenza di molti nudi quasi integrali...

"La diva" voto 6
Cinico affresco sulle priorità di una società superficiale, non troppo simpatico però, la Koscina davvero sexy!

"Udienza a porte chiuse" voto 7
Molto breve ma quasi esilarante grazie ai dialoghi di Nino.

"Ornella" voto 8
Il migliore...simpatico ed intelligente racconto amaro sull'omosessualità e romanticismo.

"Guardone" voto 5,5
Un semplice sketch che fa come da intermezzo ma io l'ho trovato piuttosto innocuo e poco divertente anzi direi inutile.

"L'ultima vergine" voto 6,5
Molto carina la commedia degli equivoci che si crea ma l'attrice non mi ha convinto.

"Motrice mia!" voto 7
Soggetto assurdo che suscita non poche risate nel suo essere grottesco.

"Vedo nudo" voto 6,5
L'episodio portante che da il nome al film è altalenante...da un'idea di partenza buona e divertente si sviluppa poi in modo un poco piatto sfociando addirittura in una lunga sequenza allucinata a ritmo di funky che proprio non ho digerito, quindi riuscito a metà per me.

Nel complesso buono e divertente.

Dino Risi ha girato dei capolavori indimenticabili, questo film decisamente non appartiene a questa categoria. Tuttavia ha sicuramente dei pregi. Innanzitutto la recitazione di un Manfredi qui grande mattatore, poi comunque una buona cifra di satira sociale e infine anche considerazioni e valutazioni sui rapporti uomo-donna di quel periodo.

Film sorretto dall'immensa bravura del "camaleontico" Nino Manfredi.
A mio parere degni di nota il secondo e terzo episodio, abbastanza scialbi e sempliciotti i restanti. Troppe 2 ore di pellicola.

Esilarante quanto basta. Provoca spruzzi goliardici nelle mutande di un BaFFo giovane che gia' eccellente scolaro ribolliva granitico, ruggente e sornione cercando il profumo delle gonnelle penetrando le sottovesti fiorite dell'epoca con lo sguardo penetrante.
In questo mio si sintetizza il film, giacche' anche l'episodio del tecnico del telefono e quello dell'amico di famiglia intridono la scena di palpitanti e pruriginosi ricordi. La donna e' la cura a tutte i dolori. Dovremmo tornare alle visioni del dopoguerra. Quando la biancheria intima, anche una mutanda, battere il cor facea. Si sa, l'eccessiva liberta' internettiana di oggi e' pari all'eccesso opposto, il tabu' della chiesa. Entrambi mortificano la naturale tendenza al vivere secondo natura.

Sette episodi tra sesso, humor e farsa tratteggiati con la solita ironia da Dino Risi che dirige un Nino Manfredi carico di simpatia e umoralità in grado di far sorridere anche in maniera riflessiva.
Non tutti gli episodi riescono a suscitare grande entusiasmo ma nel complesso è una commedia gradevole trattata con malizia e spirito.

La struttura ad episodi e ovviamente il regista potrebbe far pensare alla sessualità con il filtro dei Mostri. In effetti La diva può indurre a pensare a tale falsariga, invece Risi senza scadere nel facile pecoreccio, ne fa un ritratto a tinte varie, divertente ed esilante ma non privo di spunti di riflessione (come "Ornella"). certamente da riscoprire.

L'ultimo episodio, che dà anche il titolo al film, è divertente e ben riuscito, anche grazie all'ottimo Nino Manfredi. Peccato che gli altri non siano all'altezza; in particolare, il secondo è irritante e pessimo.

Mai volgare, eccelle soprattutto per un apio di episodi quali quello sull'omosessualità e l'ultimo che da il titolo al film. Carino anche il primo. Bravissimo Nino Manfredi che è protagonista di tutti gli episodi...divertente anche quello della gallina (ricorda un po' quello della pecora nel film di W. Allen sul tutto quello che...)

Uno dei peggiori film di Risi che nonostante la bella prova di un camaleontico Nino Manfredi non regge il passo con i tempi e non merita a mio avviso la sufficienza.
Non bastano un paio di episodi di buon livello per annullare gli sbadigli che ne accompagnano la visione. Probabilmente questa pellicola rappresenta lo specchio di un Italia che fu, con tutte le sue turbe e aberrazioni sessuali, ma in mondo come quello in cui viviamo oggi risulta demodé e sfiora il ridicolo involontario.
L'episodio migliore è probabilmente "Ornella" dove il tema dell'omosessualità viene trattato con grande delicatezza e nel quale Manfredi dimostra di meritare il David di Donatello che vinse con questo film.

Commedia all'italiana diretta da uno dei massimi esponenti del genere,Dino Risi, ed interpretata dal grandissimo Nino Manfredi.
7 episodi con comune denominatore il sesso e le sue manifestazioni, dall'omosessualità all'ossessione sessuale.
I più carini sono il terzo(Ornella, con la partecipazione di Enrico Maria Salerno)e l'ultimo, che da il titolo al film e dal finale molto carino.
Un particolare elogio alla recitazione di Manfredi, davvero bravo in ognuno dei 7 episodi, che gli è giustamente valso un premio Oscar.
Per gli appassionati un'immancabile chicca.

Un film davvero esilarante e modernissimo (per i tempi), soprattutto nell'episodio di Manfredi che dà il titolo al film dove l'attore per certi versi riprende il personaggio di un bel film di Puccini ("L'impiegato") e lo adatta ai "nuovi" tempi.
L'eros di Risi non ha ancora tracimato nel pecoreccio, come nel mediocre "sessomatto" di qualche anno successivo

Film veramente gustoso con un Manfredi in stato di grazia. Una trama basata sugli istinti sessuali resa divertente ma allo stesso tempo inquadra la visione deviata dell'uomo nei confronti del sesso. Il resto del cast vacilla un pò ma per il resto può andare.

Un "I mostri" messo giù in modo meno cattivo, più bonario e spendierato, anche se non mancano allusioni e scene un pò così.

Manfredi mattatore indiscusso, di una bravura inconfondibile, e fenomenale (come bravura e bellezza) pure la Koscina.

Qualche episodio superiore ad altri (l'ultimo sopratutto è molto buono, come quello sull'omosessualità, quello trattante l'Ornella, insomma) ma in genere son tutti di buon livello.

Non annoia nonostante le sue quasi 2 ore di durata.

Italian comedy at his best.

Non saprei se esista in dvd, ma non mancano programmazioni più o meno intense sulla Rai.

Da non perdere.

Film a episodi dove Risi racconta i cambiamenti sessuali del nostro paese,i modi diversi in cui veniva guardata una donna!
E chi meglio di Risi, sempre bravo a fotografare queste situazioni?
Tutti gli episodi sono di buon livello a parte,a mio avviso,quello del maniaco dei treni!
Il primo e l'ultimo,poi,sono due vere chicche!

Mitici anni '60...!
Dino Risi riesce anche stavolta ad immortalare gli italiani andando
a fondo e portando alle luce le loro più nascoste perversioni...

L'ultimo episodio è sicuramente il più psichedelico!
Grandissimo Manfredi in ogni veste e più che superlativo
il leggendario Armando Trovajoli con la sua inimitabile colonna sonora...!

Cogliendo con grande rapidità lo spirito dei tempi,Risi racconta con il consueto spirito satirico i pruriti sessuali che iniziavano a caratterizzare l'italiano medio della fine degli anni Sessanta.La formula che adopera è la più classica di quegli anni:il film a episodi,che ha iniziato a vivere annate gloriose grazie all'inventiva di Alessandro Blasetti che la battezzò con il film"Altri tempi"nei primi anni Cinquanta.Risi,successivamente,ampliò il genere con un caposaldo della commedia all'italiana"I mostri",dove l'italiano del Boom veniva descritto con impietosa crudeltà e con un'amoralità cinica che ancora tutt'oggi lascia basiti.Dopodichè si sono susseguiti alla velocità della luce decine e decine di film a episodi che il più delle volte,nonostante il sicuro mestiere di registi e attori,hanno sfiorato il livello della barzelletta e dell'ammiccamento compiaciuto deludendo i fans del genere.In questo film,Risi si affaccia sul"Pianeta sesso"raccontando l'involuzione dell'italiano medio(ignorante o intelligente,poco importa)diventato sempre più mostruoso,che ha bisogno di sfogare i propri istinti sessuali in qualsiasi maniera,per ottenere delle soddisfazion personali che gli che diano la forza di affrontare la vita di tutti i giorni.Le sette novellette raccontate sono dei piccoli gioielli di virtuosismo recitativo,dove l'ottimo Manfredi ha modo di mostrare tutta la gamma delle sue qualità mimiche e dialettali in dei contesti difficili che senza di lui sarebbero stati ben poco efficaci;Risi lo dirige con maestrìa soprattutto nell'episodio"Ornella,ovvero la doppia vita",dove il tema dell'omosessualità viene trattato con un'ironia sottile e garbata,senza alcuna caduta di cattivo gusto.Ma rimangono memorabili anche gli episodi del burino ciociaro accusato in tribunale di aver stuprato una gallina"provocatrice"("Processo a porte chiuse")e quello del pubblicitario che a forza di utilizzare belle donne ampiamente svestiste per pubblicizzare i suoi prodotti,inizia a vedere donne nude dappertutto con il rischio dell'impotenza("Vedo nudo").Il film,nel complesso,è gustoso e cattivo come ci si aspetta dal regista e rimane uno dei più riusciti esempi del genere,grazie anche alla novità dei temi trattati,che precedentemente erano stati descritti con meno convinzione.Successivamente il regista proseguirà sullo stesso genere dirigendo"Sessomatto"con Giancarlo Giannini e"Sesso e volentieri"con Johnny Dorelli,mentre nel 2001 Carlo Vanzina si riallaccerà a questa moda (ormai superata) realizzando"E adesso sesso",senza però alcun mattatore istrionico.

Mitico film di Dino Risi, rappresenta il confine tra la commedia all'italiana d'autore e quella pecoreccia che spadroneggerà negli anni a venire.
Episodi d'antologia e uno strepitoso Nino Manfredi innamorato del suo.. deretano!